Il problema della contaminazione degli alimenti liquidi con fotoiniziatori, una classe di molecole utilizzate nella fissazione degli inchiostri-UV sui cartoni di materiale poliaccoppiato per imballaggio, ha avuto origine nel novembre 2005, quando il ritrovamento del fotoiniziatore ITX (2-isopropil thioxanthone) in alcuni campioni di latte per l’infanzia causo’ il ritiro dal mercato di una quantità pari a circa 30 milioni di litri. Successivamente, l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) si pronuncio’ affermando che, nonostante in alcuni campioni di latte e succhi di frutta erano stati rinvenuti livelli di ITX compresi tra 27 e 440 g l-1 (latte) e tra 5 e 249 g l-1 (succhi di frutta), la presenza di tale contaminante negli alimenti non costituiva un pericolo per la salute del consumatore, data la bassa tossicità della molecola [1]. Tuttavia, in letteratura a tutt’oggi non sono disponibili convincenti dati che possano escludere la genotossicità della molecola [2]. In questi ultimi due anni sono stati pubblicati vari lavori che propongono differenti metodi analitici per monitorare l’ITX nel packaging e nei liquidi alimentari in esso contenuti: si va dall’estrazione in fase solida (SPE) all’estrazione liquida pressurizzata (PLE) [3], dall’HPLC-DAD-FLD alla LC/MS e alla GC/MS [4]. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di sviluppare un nuovo metodo analitico che permetta l’analisi contemporanea di 5 fotoiniziatori (ITX, EHDAB, Benzofenone, IRGACURE 184 ed EDAB) nel packaging e nei relativi alimenti liquidi contenuti, mediante l’utilizzo della GC/MS e dell’HPLC/MS/MS. Il metodo sviluppato è stato applicato all’analisi di 40 campioni di latte, succhi di frutta e vino contenuti in cartoni di materiale poliaccoppiato. Il benzofenone è stato trovato in tutti i cartoni e in tutti gli alimenti analizzati, in un range di concentrazione che va da 0.2 a 387 g dm-2 (cartoni) e da 5 a 217 g l-1 (alimenti). Meno estesa è risultata la contaminazione da ITX, rinvenuto in 9 cartoni (0.01-0.08 g dm-2) e in soli 3 alimenti (0.2-0.24 g l-1). Tutti i risultati relativi allo screening dei 40 campioni, ottenuti mediante analisi in GC/MS sono stati confermati in HPLC/MS/MS (ion trap).
Analisi di fotoiniziatori di inchiostri negli alimenti liquidi e nei relativi packagings mediante GC/MS e HPLC/MS/MS.
G. Sagratini;G. Caprioli;M. Ricciutelli;S. Vittori.
2008-01-01
Abstract
Il problema della contaminazione degli alimenti liquidi con fotoiniziatori, una classe di molecole utilizzate nella fissazione degli inchiostri-UV sui cartoni di materiale poliaccoppiato per imballaggio, ha avuto origine nel novembre 2005, quando il ritrovamento del fotoiniziatore ITX (2-isopropil thioxanthone) in alcuni campioni di latte per l’infanzia causo’ il ritiro dal mercato di una quantità pari a circa 30 milioni di litri. Successivamente, l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) si pronuncio’ affermando che, nonostante in alcuni campioni di latte e succhi di frutta erano stati rinvenuti livelli di ITX compresi tra 27 e 440 g l-1 (latte) e tra 5 e 249 g l-1 (succhi di frutta), la presenza di tale contaminante negli alimenti non costituiva un pericolo per la salute del consumatore, data la bassa tossicità della molecola [1]. Tuttavia, in letteratura a tutt’oggi non sono disponibili convincenti dati che possano escludere la genotossicità della molecola [2]. In questi ultimi due anni sono stati pubblicati vari lavori che propongono differenti metodi analitici per monitorare l’ITX nel packaging e nei liquidi alimentari in esso contenuti: si va dall’estrazione in fase solida (SPE) all’estrazione liquida pressurizzata (PLE) [3], dall’HPLC-DAD-FLD alla LC/MS e alla GC/MS [4]. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di sviluppare un nuovo metodo analitico che permetta l’analisi contemporanea di 5 fotoiniziatori (ITX, EHDAB, Benzofenone, IRGACURE 184 ed EDAB) nel packaging e nei relativi alimenti liquidi contenuti, mediante l’utilizzo della GC/MS e dell’HPLC/MS/MS. Il metodo sviluppato è stato applicato all’analisi di 40 campioni di latte, succhi di frutta e vino contenuti in cartoni di materiale poliaccoppiato. Il benzofenone è stato trovato in tutti i cartoni e in tutti gli alimenti analizzati, in un range di concentrazione che va da 0.2 a 387 g dm-2 (cartoni) e da 5 a 217 g l-1 (alimenti). Meno estesa è risultata la contaminazione da ITX, rinvenuto in 9 cartoni (0.01-0.08 g dm-2) e in soli 3 alimenti (0.2-0.24 g l-1). Tutti i risultati relativi allo screening dei 40 campioni, ottenuti mediante analisi in GC/MS sono stati confermati in HPLC/MS/MS (ion trap).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.