Il quadro economico degli ultimi decenni, il rapido sviluppo della tecnologia, la sempre piú forte competizione tra le imprese ha obbligato gli imprenditori, in modo sempre piú netto, a pianificare la propria attività sulla base dei nuovi obiettivi proposti dal mercato1 . Tali mutamenti hanno contributo a modificare le tecniche di commercializzazione dei prodotti, a far sorgere l’esigenza per gli imprenditori di rivedere le proprie decisioni strategiche circa la struttura organizzativa dell’impresa, oltre ad adottare modelli gestionali piú strutturati ed efficaci. L’organizzazione dell’impresa, oggi, deve essere, cosí, orientata a mutare la propria produzione rispetto alle nuove condizioni di mercato, mantenendo altresì quale punto fermo il sistema di garanzie che l’ordinamento pone a tutela dei lavoratori coinvolti2 . La combinazione di tali fattori ha portato a considerare inadeguato il rapporto diretto tra cliente e fornitore ed ha contribuito a proporre delle trasformazioni nell’organizzazione e nella gestione produttiva, oltre che ad approfondire un diverso modello di collaborazione tra imprese che prende il nome di decentramento produttivo3 . La ristrutturazione del processo produttivo, la diverticalizzazione dell’organizzazione dell’impresa4 e il nuovo sistema di divisione del lavoro hanno inciso particolarmente sulla tematica dei rapporti tra le imprese5 , determinando la necessità di regolamentare le diverse strategie attraverso cui l’imprenditore affida all’esterno una o piú fasi della produzione di un bene. Tale fenomeno merita un’analisi piú approfondita in quanto l’attuale contesto produttivo italiano non si rispecchia piú nel tradizionale modello di integrazione aziendale «verticale»6 in cui un’impresa produttrice, o assemblatrice di un certo prodotto, decide di svolgere all’interno della sua attività tutti, o quasi, i «passaggi intermedi» necessari all’ottenimento del prodotto finito. L’impresa fornitrice scelta dal committente oggi, infatti, assume nel mercato il ruolo di protagonista del processo produttivo. Gli operatori economici «delegati» di cui si avvale l’impresa committente, per l’apporto che danno nella produzione di un bene o nella realizzazione di un servizio, assumono quindi carattere centrale7 . È quindi in tale contesto che si inserisce l’analisi dei rapporti contrattuali tra le imprese committenti e fornitrici, utili per regolamentare l’affidamento all’esterno di una o piú fasi della produzione dell’impresa che immette il bene finale nel mercato8 . Tali rapporti contrattuali assumono inizialmente la veste di «strategie» di cui si avvale l’imprenditore al fine di eseguire al meglio la richiesta del consumatore9 e, contemporaneamente, abbassare il costo della produzione del bene o della realizzazione del servizio. Tra le strategie citate vi rientrano i rapporti di subfornitura10. La subfornitura nasce, pertanto, come espressione del fenomeno del decentramento produttivo11, che permette, anzitutto, di legare grandi e medie imprese con imprese di piú piccole dimensioni ed inoltre consente all’impresa committente di concentrarsi maggiormente sulle proprie attività strategiche ed anche sui propri punti di forza ottimizzando le risorse che detiene12. L’analisi della fattispecie della subfornitura, per quanto possa apparire esercizio semplice e lineare – considerando anche il materiale normativo riservato appositamente a tale fenomeno –, in realtà si presenta come operazione complessa ed impegnativa se si esamina a fondo anche il contesto economico e di mercato in cui essa è inserita.
Contratti di Subfornitura e Tutela del Brand
SBICCA, CAMILLA
2023-09-22
Abstract
Il quadro economico degli ultimi decenni, il rapido sviluppo della tecnologia, la sempre piú forte competizione tra le imprese ha obbligato gli imprenditori, in modo sempre piú netto, a pianificare la propria attività sulla base dei nuovi obiettivi proposti dal mercato1 . Tali mutamenti hanno contributo a modificare le tecniche di commercializzazione dei prodotti, a far sorgere l’esigenza per gli imprenditori di rivedere le proprie decisioni strategiche circa la struttura organizzativa dell’impresa, oltre ad adottare modelli gestionali piú strutturati ed efficaci. L’organizzazione dell’impresa, oggi, deve essere, cosí, orientata a mutare la propria produzione rispetto alle nuove condizioni di mercato, mantenendo altresì quale punto fermo il sistema di garanzie che l’ordinamento pone a tutela dei lavoratori coinvolti2 . La combinazione di tali fattori ha portato a considerare inadeguato il rapporto diretto tra cliente e fornitore ed ha contribuito a proporre delle trasformazioni nell’organizzazione e nella gestione produttiva, oltre che ad approfondire un diverso modello di collaborazione tra imprese che prende il nome di decentramento produttivo3 . La ristrutturazione del processo produttivo, la diverticalizzazione dell’organizzazione dell’impresa4 e il nuovo sistema di divisione del lavoro hanno inciso particolarmente sulla tematica dei rapporti tra le imprese5 , determinando la necessità di regolamentare le diverse strategie attraverso cui l’imprenditore affida all’esterno una o piú fasi della produzione di un bene. Tale fenomeno merita un’analisi piú approfondita in quanto l’attuale contesto produttivo italiano non si rispecchia piú nel tradizionale modello di integrazione aziendale «verticale»6 in cui un’impresa produttrice, o assemblatrice di un certo prodotto, decide di svolgere all’interno della sua attività tutti, o quasi, i «passaggi intermedi» necessari all’ottenimento del prodotto finito. L’impresa fornitrice scelta dal committente oggi, infatti, assume nel mercato il ruolo di protagonista del processo produttivo. Gli operatori economici «delegati» di cui si avvale l’impresa committente, per l’apporto che danno nella produzione di un bene o nella realizzazione di un servizio, assumono quindi carattere centrale7 . È quindi in tale contesto che si inserisce l’analisi dei rapporti contrattuali tra le imprese committenti e fornitrici, utili per regolamentare l’affidamento all’esterno di una o piú fasi della produzione dell’impresa che immette il bene finale nel mercato8 . Tali rapporti contrattuali assumono inizialmente la veste di «strategie» di cui si avvale l’imprenditore al fine di eseguire al meglio la richiesta del consumatore9 e, contemporaneamente, abbassare il costo della produzione del bene o della realizzazione del servizio. Tra le strategie citate vi rientrano i rapporti di subfornitura10. La subfornitura nasce, pertanto, come espressione del fenomeno del decentramento produttivo11, che permette, anzitutto, di legare grandi e medie imprese con imprese di piú piccole dimensioni ed inoltre consente all’impresa committente di concentrarsi maggiormente sulle proprie attività strategiche ed anche sui propri punti di forza ottimizzando le risorse che detiene12. L’analisi della fattispecie della subfornitura, per quanto possa apparire esercizio semplice e lineare – considerando anche il materiale normativo riservato appositamente a tale fenomeno –, in realtà si presenta come operazione complessa ed impegnativa se si esamina a fondo anche il contesto economico e di mercato in cui essa è inserita.File | Dimensione | Formato | |
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