Negli ultimi anni si è manifestata una tendenza sempre crescente, diretta verso il settore della tecnologia applicata all’architettura, caratterizzata da una forte tensione all’innovazione applicata a prodotti e componenti che rispondono in modo efficace alle nuove esigenze contemporanee di modularità, economicità e standardizzazione a favore del settore delle costruzioni. L’importanza di queste tecnologie nelle dinamiche di trasformazione dei comparti urbanizzati, rappresenta un equilibrio entro il quale la comunità esprime il proprio desiderio di cambiamento e che non coincide necessariamente con la cancellazione del proprio passato attraverso delle scelte radicali. La pietra quale materiale antico ed identitario tra quelli utilizzati in architettura, in passato non era contemplato come elemento adatto a rispondere in modo efficace alle istanze contemporanee, oggi diversamente, attraverso l’innovazione nel suo utilizzo, viene indirizzato verso una forte personalizzazione nella composizione di prodotti, rendendo possibile il collegamento tra presente e passato, ancora più necessario se applicato in contesti oggetto di ricostruzione capillare e minuta come i paesaggi colpiti dal terremoto, attraverso il recupero di nuclei abitativi di piccole dimensioni o attraverso la riconfigurazione di aree destinate alla collettività. L’obiettivo è adottare le tematiche sopracitate di modularità, economicità e standardizzazione, reinventando il concetto di permanenza e temporaneità attraverso il mantenimento e l’affermazione nel tempo dei valori tecnici, ambientali e funzionali, rappresentato da prodotti architettonici derivanti da elementi lapidei. In questo quadro il riciclo del travertino e in particolare degli scarti di cava, sarà oggetto di elaborazione di un catalogo di soluzioni innovative per la realizzazione di componenti edilizi utili per la costruzione di elementi architettonici e paesaggistici destinati alla ricostruzione nelle aree colpite dal sisma, ma non solo. Considerando necessaria la fusione tra le tecniche di costruzione tradizionali alle più moderne tecnologie digitali, si intende bypassare i concetti generali del design computazionale favorendo quei ragionamenti tipici delle tecnologie tradizionali, atti a preservare l’assunzione di materiali locali, riscoprendo il potenziale caratteristico del territorio e ristabilendo quel senso di empatia (ormai perso) tra l’uomo e la natura in un’ottica integrata allo sviluppo, che valorizzi le identità locali e allo stesso tempo introduce fonti di energia pulita.
ARCHITETTURA POST VERNACOLARE. Tecnologie territoriali per un "futuro remoto".
ROMANELLA, DAVIDE
2023-02-23
Abstract
Negli ultimi anni si è manifestata una tendenza sempre crescente, diretta verso il settore della tecnologia applicata all’architettura, caratterizzata da una forte tensione all’innovazione applicata a prodotti e componenti che rispondono in modo efficace alle nuove esigenze contemporanee di modularità, economicità e standardizzazione a favore del settore delle costruzioni. L’importanza di queste tecnologie nelle dinamiche di trasformazione dei comparti urbanizzati, rappresenta un equilibrio entro il quale la comunità esprime il proprio desiderio di cambiamento e che non coincide necessariamente con la cancellazione del proprio passato attraverso delle scelte radicali. La pietra quale materiale antico ed identitario tra quelli utilizzati in architettura, in passato non era contemplato come elemento adatto a rispondere in modo efficace alle istanze contemporanee, oggi diversamente, attraverso l’innovazione nel suo utilizzo, viene indirizzato verso una forte personalizzazione nella composizione di prodotti, rendendo possibile il collegamento tra presente e passato, ancora più necessario se applicato in contesti oggetto di ricostruzione capillare e minuta come i paesaggi colpiti dal terremoto, attraverso il recupero di nuclei abitativi di piccole dimensioni o attraverso la riconfigurazione di aree destinate alla collettività. L’obiettivo è adottare le tematiche sopracitate di modularità, economicità e standardizzazione, reinventando il concetto di permanenza e temporaneità attraverso il mantenimento e l’affermazione nel tempo dei valori tecnici, ambientali e funzionali, rappresentato da prodotti architettonici derivanti da elementi lapidei. In questo quadro il riciclo del travertino e in particolare degli scarti di cava, sarà oggetto di elaborazione di un catalogo di soluzioni innovative per la realizzazione di componenti edilizi utili per la costruzione di elementi architettonici e paesaggistici destinati alla ricostruzione nelle aree colpite dal sisma, ma non solo. Considerando necessaria la fusione tra le tecniche di costruzione tradizionali alle più moderne tecnologie digitali, si intende bypassare i concetti generali del design computazionale favorendo quei ragionamenti tipici delle tecnologie tradizionali, atti a preservare l’assunzione di materiali locali, riscoprendo il potenziale caratteristico del territorio e ristabilendo quel senso di empatia (ormai perso) tra l’uomo e la natura in un’ottica integrata allo sviluppo, che valorizzi le identità locali e allo stesso tempo introduce fonti di energia pulita.File | Dimensione | Formato | |
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