Il presente lavoro dal titolo «E-Mobility. Profili giuridici del trasporto “Smart”» è il frutto di un progetto di ricerca, nell’àmbito del programma c.d Eureka, promosso e cofinanziato dall’Università di Camerino, dalla Regione Marche e dalla Contram S.p.a.. La sensibilizzazione verso la tematica trattata è maturata anche grazie al tempo trascorso in azienda, ove si è potuto riscontrare una politica imprenditoriale particolarmente attenta sia alla mobilità sostenibile sia alla tutela della persona e dell’ambiente. Il lavoro evidenzia come, a quasi due secoli dall’invenzione dell’auto elettrica, le conseguenze dell’inquinamento atmosferico, dell’aumento degli effetti sulla salute dell’uomo, della congestione stradale delle grandi città, hanno portato alla valorizzazione di un’invenzione accantonata a causa delle problematiche riscontrate nella prima metà dell’‘800. Oggi, lo sviluppo della mobilità elettrica e Smart si inserisce all’interno di una «rivoluzione tecnologica» che sta interessando la società tutta, nessuno escluso. L’esigenza di trasformare la mobilità tradizionale alimentata con combustibile fossile verso una mobilità sostenibile prende le mosse dall’importanza che la tutela ambientale ha assunto nell’ordinamento. La consapevolezza verso uno stile di vita salubre è diventata sempre piú pregnante tanto da aver conformato l’intero ordinamento al principio di sostenibilità nella sua concezione tripartita: sociale, ambientale ed economica. Il valore della tutela ambientale è stato recentemente confermato anche dalla riforma n. 1 del 2022 della Carta costituzionale che ha inserito la salvaguardia dell’ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione. La novella ha interessato gli artt. 9 e 41. In particolare, la nuova formulazione dell’art. 9, comma 3, «Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». L’art. 41, invece, sottolinea che l’iniziativa economica non deve svolgersi in modo da arrecare danno alla salute e all’ambiente. La citata modifica rappresenta un importante traguardo per gli sforzi fatti a partire dagli anni ‘70 al fine di riconoscere, seppur in chiave interpretativa, la tutela ambientale. Il percorso che sta proiettando la società verso l’utilizzo di nuove tecnologie e, quindi, anche della mobilità sostenibile non è stato e non sarà privo di insidie. La Risoluzione delle problematiche non può, infatti, essere effettuata dal singolo, bensí occorre un approccio olistico in cui piú competenze si uniscono. Nel settore giuridico, certamente, lo sviluppo di untrasporto alternativo a quello classico ha causato non pochi interrogativi, tanto da essere considerato il fenomeno piú dirompente di tutto il Novecento. Infatti, seppur in chiave diversa, le criticità che si manifestano potrebbero essere superate in modo semplice e veloce. Si pensi, ad esempio, al problema legato alla responsabilità dei veicoli intelligenti. La crescente domanda di autovetture ha fatto si che l’auto, e piú in generale l’utilizzo del motore a scoppio per la mobilità, sia diventata uno strumento indispensabile per lo sviluppo dei diritti della persona. In questo senso, l’utilizzo dell’auto come bene funzionale all’esercizio di diritti fondamentali quali, ad esempio, il diritto alla salute, allo studio, alla circolazione e cosí via, ha favorito lo sviluppo della funzione sociale della mobilità. Quest’ultima si concretizza maggiormente con l’avvento e l’istallazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nei trasporti. L’applicazione dell’IA, difatti, è potenzialmente capace di garantire una maggiore indipendenza dei soggetti non autonomi (si pensi, ad esempio, a persone diversamente abili, ad anziani, a soggetti momentaneamente impossibilitati alla guida, a minorenni e cosí via). In questi casi, appunto, la tecnologia non solo funge da mezzo essenziale per l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati da parte dei passeggeri non autonomi, ma, altresí, migliora la sicurezza stradale, riduce il traffico e diminuisce lo stress della guida nelle città. Il lavoro, suddiviso in tre capitoli, vuole accompagnare il lettore ripercorrendo le tappe che hanno portato all’esigenza di migliorare in chiave sostenibile il trasporto. Il primo capitolo, «Sostenibilità e mobilità elettrica», introduce la nozione di sostenibilità su cui si fonda la trasformazione della mobilità. Infatti, l’esigenza di decarbonizzare la società, unita all’importanza dell’ambiente per la salute della persona, ha proiettato la società verso un modello tecnologico, c.d. Smart City, che comprende la mobilità sostenibile ed intelligente, c.d. Smart Mobility. Il secondo capitolo, «Profili giuridici della E-Mobility», invece, analizza dapprima la normativa concernente la mobilità elettrica e, successivamente, si focalizza sulle problematiche ad essa connesse. Fra queste rilevano particolarmente quella riguardante l’infrastruttura relativa alla domanda di energia e all’offerta nonché quella relativa alla tutela dei dati personali immessi in rete al fine di rendere il servizio efficiente, sostenibile e sicuro. Infine, il terzo capitolo, «Responsabilità civile nell’era dell’E-Mobility», è interamente dedicato alla mobilità intelligente. Piú specificamente, dopo aver esaminato il nesso tra veicoli Smart e mobilità, viene posta l’attenzione sulle questioni riguardanti la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli intelligenti.

E-Mobility. Profili giuridici del trasporto «Smart»

RUSSO, GIOVANNI
2022-05-25

Abstract

Il presente lavoro dal titolo «E-Mobility. Profili giuridici del trasporto “Smart”» è il frutto di un progetto di ricerca, nell’àmbito del programma c.d Eureka, promosso e cofinanziato dall’Università di Camerino, dalla Regione Marche e dalla Contram S.p.a.. La sensibilizzazione verso la tematica trattata è maturata anche grazie al tempo trascorso in azienda, ove si è potuto riscontrare una politica imprenditoriale particolarmente attenta sia alla mobilità sostenibile sia alla tutela della persona e dell’ambiente. Il lavoro evidenzia come, a quasi due secoli dall’invenzione dell’auto elettrica, le conseguenze dell’inquinamento atmosferico, dell’aumento degli effetti sulla salute dell’uomo, della congestione stradale delle grandi città, hanno portato alla valorizzazione di un’invenzione accantonata a causa delle problematiche riscontrate nella prima metà dell’‘800. Oggi, lo sviluppo della mobilità elettrica e Smart si inserisce all’interno di una «rivoluzione tecnologica» che sta interessando la società tutta, nessuno escluso. L’esigenza di trasformare la mobilità tradizionale alimentata con combustibile fossile verso una mobilità sostenibile prende le mosse dall’importanza che la tutela ambientale ha assunto nell’ordinamento. La consapevolezza verso uno stile di vita salubre è diventata sempre piú pregnante tanto da aver conformato l’intero ordinamento al principio di sostenibilità nella sua concezione tripartita: sociale, ambientale ed economica. Il valore della tutela ambientale è stato recentemente confermato anche dalla riforma n. 1 del 2022 della Carta costituzionale che ha inserito la salvaguardia dell’ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione. La novella ha interessato gli artt. 9 e 41. In particolare, la nuova formulazione dell’art. 9, comma 3, «Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». L’art. 41, invece, sottolinea che l’iniziativa economica non deve svolgersi in modo da arrecare danno alla salute e all’ambiente. La citata modifica rappresenta un importante traguardo per gli sforzi fatti a partire dagli anni ‘70 al fine di riconoscere, seppur in chiave interpretativa, la tutela ambientale. Il percorso che sta proiettando la società verso l’utilizzo di nuove tecnologie e, quindi, anche della mobilità sostenibile non è stato e non sarà privo di insidie. La Risoluzione delle problematiche non può, infatti, essere effettuata dal singolo, bensí occorre un approccio olistico in cui piú competenze si uniscono. Nel settore giuridico, certamente, lo sviluppo di untrasporto alternativo a quello classico ha causato non pochi interrogativi, tanto da essere considerato il fenomeno piú dirompente di tutto il Novecento. Infatti, seppur in chiave diversa, le criticità che si manifestano potrebbero essere superate in modo semplice e veloce. Si pensi, ad esempio, al problema legato alla responsabilità dei veicoli intelligenti. La crescente domanda di autovetture ha fatto si che l’auto, e piú in generale l’utilizzo del motore a scoppio per la mobilità, sia diventata uno strumento indispensabile per lo sviluppo dei diritti della persona. In questo senso, l’utilizzo dell’auto come bene funzionale all’esercizio di diritti fondamentali quali, ad esempio, il diritto alla salute, allo studio, alla circolazione e cosí via, ha favorito lo sviluppo della funzione sociale della mobilità. Quest’ultima si concretizza maggiormente con l’avvento e l’istallazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nei trasporti. L’applicazione dell’IA, difatti, è potenzialmente capace di garantire una maggiore indipendenza dei soggetti non autonomi (si pensi, ad esempio, a persone diversamente abili, ad anziani, a soggetti momentaneamente impossibilitati alla guida, a minorenni e cosí via). In questi casi, appunto, la tecnologia non solo funge da mezzo essenziale per l’esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati da parte dei passeggeri non autonomi, ma, altresí, migliora la sicurezza stradale, riduce il traffico e diminuisce lo stress della guida nelle città. Il lavoro, suddiviso in tre capitoli, vuole accompagnare il lettore ripercorrendo le tappe che hanno portato all’esigenza di migliorare in chiave sostenibile il trasporto. Il primo capitolo, «Sostenibilità e mobilità elettrica», introduce la nozione di sostenibilità su cui si fonda la trasformazione della mobilità. Infatti, l’esigenza di decarbonizzare la società, unita all’importanza dell’ambiente per la salute della persona, ha proiettato la società verso un modello tecnologico, c.d. Smart City, che comprende la mobilità sostenibile ed intelligente, c.d. Smart Mobility. Il secondo capitolo, «Profili giuridici della E-Mobility», invece, analizza dapprima la normativa concernente la mobilità elettrica e, successivamente, si focalizza sulle problematiche ad essa connesse. Fra queste rilevano particolarmente quella riguardante l’infrastruttura relativa alla domanda di energia e all’offerta nonché quella relativa alla tutela dei dati personali immessi in rete al fine di rendere il servizio efficiente, sostenibile e sicuro. Infine, il terzo capitolo, «Responsabilità civile nell’era dell’E-Mobility», è interamente dedicato alla mobilità intelligente. Piú specificamente, dopo aver esaminato il nesso tra veicoli Smart e mobilità, viene posta l’attenzione sulle questioni riguardanti la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli intelligenti.
25-mag-2022
Legal and Social Sciences
Settore IUS/04 - Diritto Commerciale
Settore GIUR-02/A - Diritto commerciale
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