Le trasformazioni urbane che nel tempo si sono susseguite -prima attraverso processi di espansione e poi di trasformazione- restituiscono oggi una città contemporanea in crisi. Divisa e frammentata nella dislocazione delle funzioni; nella possibilità di promuovere spostamenti pedonali e/o ciclabili determinando l’uso indiscriminato del trasporto individuale; nell’accessibilità dei servizi da parte della popolazione; la forma città rivela una configurazione generale non più idonea a supportare l’incessante crescita demografica , e si identifica come responsabile di una maggiore vulnerabilità delle popolazioni dal punto di vista sociale, economico e sanitario. Questa considerazione pone l’attenzione sulla necessità di dover intervenire operativamente nel rispetto degli obiettivi volti a rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Le città hanno dunque bisogno di reinterpretare i propri caratteri fondamentali attraverso il recupero della funzionalità urbanistico-ambientale, sociale ed economica: la rigenerazione urbana costituisce una strategia di azioni in grado di farlo. La ricerca riconosce alla rigenerazione urbana un ruolo chiave nella ricostruzione della città contemporanea e mette in luce la necessità di porre particolare attenzione - soprattutto nella fase di approccio al problema- all’indissolubile e rinnovato legame tra i temi di salute e benessere delle popolazioni e gli ambienti urbani delle città. Che il concetto di salute sia stato al centro delle politiche di espansione della città sin dalle origini sicuramente non è una novità nella storia urbanistica, ma in linea con i cambiamenti della società moderna, è anche evidente che il concetto di salute ha assunto declinazioni diverse, declinazioni che debbono essere indagate e, le soluzioni, integrate nei processi di revisione delle città. Questa necessità è avallata dall’ambito medico UCL - The Lancet (2012)2 e come ribadito dalla World Health Organization (WHO) e dal United Nations Human Settlements Programme (UN-Habitat): «...nelle città, il progresso nel campo della salute non dipende solo dalla robustezza dei sistemi sanitari, ma anche dalla realizzazione e formazione di ambienti urbani più salutari. Anche il modo in cui gli agglomerati urbani vengono pianificati – oggi come nel futuro - può condizionare profondamente la capacità dei loro abitanti di condurre una vita lunga, in salute e produttiva.». È indispensabile, nella fase attuale dello sviluppo, recuperare e aggiornare il significato originale dell’urbanistica come progetto della qualità e del benessere, i suoi valori collettivi per migliorare il senso civico e di appartenenza ai luoghi, e ciò significa recuperare la sua dimensione prestazionale. Riconoscendo allo spazio fisico della città una grande capacità di influenzare gli stili di vita delle popolazioni è fondamentale ripensare alla modellazione dello spazio insediativo valorizzando le potenzialità della collettività in una azione di tipo partecipativo. Il tema della salute e del benessere diventa così centrale in un ragionamento proiettato verso la ricerca di rinnovate strategie urbane orientate anche a soddisfare le prestazioni che la città contemporanea deve garantire per rispondere ai nuovi bisogni e alle nuove dinamiche di una città in continua trasformazione. A partire dallo stato di fatto della ricerca è stato costruito un quadro concettuale dei principali concetti chiave della nuova questione urbana dalla quale sono emerse le questioni chiave che si è deciso di approfondire. Nel tentativo di trovare validi suggerimenti per la risoluzione dei gap emersi, sono stati scelti due casi di studio europei che rispondessero alle domane di tesi tramite soluzioni diverse ma compatibili nel ragionare soluzioni che si adattassero al contesto italiano. La metodologia di approccio dei casi di studio è stata sostanzialmente definita a ritroso, in seguito ad un primo approfondimento delle sperimentazioni scelte. A fronte delle questioni ritenute più interessanti, sono state definite tre chiavi di lettura strumentali per capire quali possono essere le novità per un avanzamento della disciplina urbanistica in tema di città in salute, vagliando gli approcci più efficaci rispetto alle necessità enunciate nella prima parte e le effettive difficoltà che si presentano nella loro applicazione. Queste hanno valutato rispettivamente: l’approccio e l’integrazione del tema all’interno delle politiche urbanistiche; gli strumenti messi in atto ad integrazione del concetto di salute e benessere; gli approcci e relative metodologie con cui le comunità sono state coinvolte in termini di partecipazione. Il confronto delle due esperienze ha condotto ad una serie di riflessioni e suggerimenti utili a sostenere una proposta di implementazione dei processi di rigenerazione urbana in chiave innovativa. Consapevole delle diverse possibilità di declinazione e approfondimento del tema di questa ricerca, suggeritemi peraltro nel corso del percorso di dottorato, nell’ultima parte ho deciso di proporre delle riflessioni che aprono la strada ad altri possibili approfondimenti e linee di ricerca. In questo modo si definisce indirettamente il taglio dato a questa ricerca per scelta e per interesse personale. Una scelta maturata in occasione di un lavoro svolto presso l’università proprio su questi temi. La possibilità di svolgere un periodo di ricerca all’estero ha visto come destinazione Barcellona nel 2020; l’ospitalità dell’Agència de Salut Pública (ASPB) - Agenzia per la Salute Pubblica di Barcellona – mi dava in origine la possibilità di approfondire uno dei due casi di studio scelti. A causa della pandemia Covid-19, il programma di lavoro che prevedeva di formulare e sperimentare una metodologia di valutazione degli impatti sulla salute del progetto Superilles (di cui si parla nel caso di studio) e di applicarla sul campo, è stato totalmente vanificato. Questo ha comportato una revisione dell’impostazione del caso di studio che ha condotto all’assunzione delle chiavi di letture sopra descritte. La pandemia Covid-19 e la realtà che ha determinato nell’immediato conduce evidentemente a delle riflessioni che si innestano perfettamente con la linea di ricerca di questa tesi. Tuttavia, arrivata in tempi ormai troppo avanzati, rispetto all’inizio di questo percorso di ricerca iniziato alla fine del 2017, ho giudicato preferibile non introdurre alcuna riflessione specifica sulle conseguenze di questa pandemia e di citarla solo marginalmente.
Health and well-being as an innovative declination of urban regeneration processes
ODOGUARDI, ILARIA
2022-07-20
Abstract
Le trasformazioni urbane che nel tempo si sono susseguite -prima attraverso processi di espansione e poi di trasformazione- restituiscono oggi una città contemporanea in crisi. Divisa e frammentata nella dislocazione delle funzioni; nella possibilità di promuovere spostamenti pedonali e/o ciclabili determinando l’uso indiscriminato del trasporto individuale; nell’accessibilità dei servizi da parte della popolazione; la forma città rivela una configurazione generale non più idonea a supportare l’incessante crescita demografica , e si identifica come responsabile di una maggiore vulnerabilità delle popolazioni dal punto di vista sociale, economico e sanitario. Questa considerazione pone l’attenzione sulla necessità di dover intervenire operativamente nel rispetto degli obiettivi volti a rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Le città hanno dunque bisogno di reinterpretare i propri caratteri fondamentali attraverso il recupero della funzionalità urbanistico-ambientale, sociale ed economica: la rigenerazione urbana costituisce una strategia di azioni in grado di farlo. La ricerca riconosce alla rigenerazione urbana un ruolo chiave nella ricostruzione della città contemporanea e mette in luce la necessità di porre particolare attenzione - soprattutto nella fase di approccio al problema- all’indissolubile e rinnovato legame tra i temi di salute e benessere delle popolazioni e gli ambienti urbani delle città. Che il concetto di salute sia stato al centro delle politiche di espansione della città sin dalle origini sicuramente non è una novità nella storia urbanistica, ma in linea con i cambiamenti della società moderna, è anche evidente che il concetto di salute ha assunto declinazioni diverse, declinazioni che debbono essere indagate e, le soluzioni, integrate nei processi di revisione delle città. Questa necessità è avallata dall’ambito medico UCL - The Lancet (2012)2 e come ribadito dalla World Health Organization (WHO) e dal United Nations Human Settlements Programme (UN-Habitat): «...nelle città, il progresso nel campo della salute non dipende solo dalla robustezza dei sistemi sanitari, ma anche dalla realizzazione e formazione di ambienti urbani più salutari. Anche il modo in cui gli agglomerati urbani vengono pianificati – oggi come nel futuro - può condizionare profondamente la capacità dei loro abitanti di condurre una vita lunga, in salute e produttiva.». È indispensabile, nella fase attuale dello sviluppo, recuperare e aggiornare il significato originale dell’urbanistica come progetto della qualità e del benessere, i suoi valori collettivi per migliorare il senso civico e di appartenenza ai luoghi, e ciò significa recuperare la sua dimensione prestazionale. Riconoscendo allo spazio fisico della città una grande capacità di influenzare gli stili di vita delle popolazioni è fondamentale ripensare alla modellazione dello spazio insediativo valorizzando le potenzialità della collettività in una azione di tipo partecipativo. Il tema della salute e del benessere diventa così centrale in un ragionamento proiettato verso la ricerca di rinnovate strategie urbane orientate anche a soddisfare le prestazioni che la città contemporanea deve garantire per rispondere ai nuovi bisogni e alle nuove dinamiche di una città in continua trasformazione. A partire dallo stato di fatto della ricerca è stato costruito un quadro concettuale dei principali concetti chiave della nuova questione urbana dalla quale sono emerse le questioni chiave che si è deciso di approfondire. Nel tentativo di trovare validi suggerimenti per la risoluzione dei gap emersi, sono stati scelti due casi di studio europei che rispondessero alle domane di tesi tramite soluzioni diverse ma compatibili nel ragionare soluzioni che si adattassero al contesto italiano. La metodologia di approccio dei casi di studio è stata sostanzialmente definita a ritroso, in seguito ad un primo approfondimento delle sperimentazioni scelte. A fronte delle questioni ritenute più interessanti, sono state definite tre chiavi di lettura strumentali per capire quali possono essere le novità per un avanzamento della disciplina urbanistica in tema di città in salute, vagliando gli approcci più efficaci rispetto alle necessità enunciate nella prima parte e le effettive difficoltà che si presentano nella loro applicazione. Queste hanno valutato rispettivamente: l’approccio e l’integrazione del tema all’interno delle politiche urbanistiche; gli strumenti messi in atto ad integrazione del concetto di salute e benessere; gli approcci e relative metodologie con cui le comunità sono state coinvolte in termini di partecipazione. Il confronto delle due esperienze ha condotto ad una serie di riflessioni e suggerimenti utili a sostenere una proposta di implementazione dei processi di rigenerazione urbana in chiave innovativa. Consapevole delle diverse possibilità di declinazione e approfondimento del tema di questa ricerca, suggeritemi peraltro nel corso del percorso di dottorato, nell’ultima parte ho deciso di proporre delle riflessioni che aprono la strada ad altri possibili approfondimenti e linee di ricerca. In questo modo si definisce indirettamente il taglio dato a questa ricerca per scelta e per interesse personale. Una scelta maturata in occasione di un lavoro svolto presso l’università proprio su questi temi. La possibilità di svolgere un periodo di ricerca all’estero ha visto come destinazione Barcellona nel 2020; l’ospitalità dell’Agència de Salut Pública (ASPB) - Agenzia per la Salute Pubblica di Barcellona – mi dava in origine la possibilità di approfondire uno dei due casi di studio scelti. A causa della pandemia Covid-19, il programma di lavoro che prevedeva di formulare e sperimentare una metodologia di valutazione degli impatti sulla salute del progetto Superilles (di cui si parla nel caso di studio) e di applicarla sul campo, è stato totalmente vanificato. Questo ha comportato una revisione dell’impostazione del caso di studio che ha condotto all’assunzione delle chiavi di letture sopra descritte. La pandemia Covid-19 e la realtà che ha determinato nell’immediato conduce evidentemente a delle riflessioni che si innestano perfettamente con la linea di ricerca di questa tesi. Tuttavia, arrivata in tempi ormai troppo avanzati, rispetto all’inizio di questo percorso di ricerca iniziato alla fine del 2017, ho giudicato preferibile non introdurre alcuna riflessione specifica sulle conseguenze di questa pandemia e di citarla solo marginalmente.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi di dottorato ILARIA ODOGUARDI
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