The project activity requires at the same time creativity, interpretation and cultural mediation. In fact, the design is a research process aimed at innovation, to the production of something new and useful, but it is also an hermeneutic process, called to give meaning to things it conceives and develops and to express a point of view on the world; it also has the aim of translating the results of its action into positive social or individual effects, into the improvement of quality of life, mediating between different questions, interests, needs that emerge from socio-cultural and economic-productive context in which it operates. This paper analyses the definitions of design as a process of invention, of interpretation and of translation or cultural mediation, with the goal of bringing out the specificities of the design process and the skills of the designer in relation to other disciplinary and professional fields, in which inventing, interpreting and translating are equally important activities. For a designer the process of invention is something different from that of an engineer or technologist; interpretation is a very different activity for him compared to the one of a scholar of Greek language, of an archaeologist or of a philologist and the same can be said for the process of cultural mediation that the designer must carry out in order to translate his ideas into artifacts useful, accessible and appreciable, compared to that of a translator of books or poems from one language to another. Inventing, interpreting, and translating are three aspects that are present in the design activity, and are characterised, in this case, by their fundamental contribution to the process of transformation and innovation, sometimes radical, of the artificial environment in which we live and with which, and in which, we develop relationships. This process of transformation, that the design is committed to generating, often produces and underlies a socio-cultural change, as design is an activity of “projective abduction” that, in prefiguring possible solutions to a problem, hypothesises also the potential effects and consequences.

L’attività progettuale richiede contemporaneamente capacità inventiva, interpretazione e mediazione culturale. Infatti, il design è un processo di ricerca finalizzato all’innovazione, alla produzione di qualcosa di nuovo e utile, ma è anche un’attività ermeneutica, è chiamato a dare senso alle cose che concepisce e sviluppa, ad esprimere quindi un punto di vista sul mondo, ed inoltre ha l’obiettivo di tradurre in effetti sociali o individuali positivi, in miglioramento della qualità della vita, i risultati della sua azione, mediando tra differenti domande, interessi, esigenze che emergono dal contesto socio-culturale ed economicoproduttivo in cui si trova ad operare. In questo scritto vengono analizzate le definizioni di design come processo inventivo, come interpretazione e come traduzione o mediazione culturale, con l’obiettivo di far emergere le specificità del processo di design e delle competenze del designer rispetto ad altri ambiti disciplinari e professionali, in cui inventare, interpretare e tradurre sono attività altrettanto importanti. Per un designer il processo inventivo è qualcosa di diverso da quello di un ingegnere o di un tecnologo; l’interpretazione è un’attività molto differente per lui rispetto a quella di un grecista, di un archeologo o di un filologo; e si può dire lo stesso per il processo di mediazione culturale che il designer deve compiere per tradurre le sue idee in artefatti utili, accessibili e apprezzabili, rispetto a quello di un traduttore di libri o poesie da una lingua ad un’altra. Inventare, interpretare e tradurre sono tre aspetti compresenti nell’attività progettuale e si connotano, in questo caso, per il loro contributo fondamentale al processo di trasformazione e innovazione, a volte anche radicale, dell’ambiente artificiale in cui viviamo e con il quale e nel quale sviluppiamo relazioni. Tale processo di trasformazione, che il design è impegnato a generare, spesso produce e sottende anche un cambiamento socio-culturale, in quanto il design è un’attività di “abduzione proiettiva” che nel prefigurare soluzioni possibili ad un problema, ne ipotizza anche i potenziali effetti e conseguenze.

Design between invention, interpretation, translation

Lucia Pietroni
Primo
2018-01-01

Abstract

The project activity requires at the same time creativity, interpretation and cultural mediation. In fact, the design is a research process aimed at innovation, to the production of something new and useful, but it is also an hermeneutic process, called to give meaning to things it conceives and develops and to express a point of view on the world; it also has the aim of translating the results of its action into positive social or individual effects, into the improvement of quality of life, mediating between different questions, interests, needs that emerge from socio-cultural and economic-productive context in which it operates. This paper analyses the definitions of design as a process of invention, of interpretation and of translation or cultural mediation, with the goal of bringing out the specificities of the design process and the skills of the designer in relation to other disciplinary and professional fields, in which inventing, interpreting and translating are equally important activities. For a designer the process of invention is something different from that of an engineer or technologist; interpretation is a very different activity for him compared to the one of a scholar of Greek language, of an archaeologist or of a philologist and the same can be said for the process of cultural mediation that the designer must carry out in order to translate his ideas into artifacts useful, accessible and appreciable, compared to that of a translator of books or poems from one language to another. Inventing, interpreting, and translating are three aspects that are present in the design activity, and are characterised, in this case, by their fundamental contribution to the process of transformation and innovation, sometimes radical, of the artificial environment in which we live and with which, and in which, we develop relationships. This process of transformation, that the design is committed to generating, often produces and underlies a socio-cultural change, as design is an activity of “projective abduction” that, in prefiguring possible solutions to a problem, hypothesises also the potential effects and consequences.
2018
L’attività progettuale richiede contemporaneamente capacità inventiva, interpretazione e mediazione culturale. Infatti, il design è un processo di ricerca finalizzato all’innovazione, alla produzione di qualcosa di nuovo e utile, ma è anche un’attività ermeneutica, è chiamato a dare senso alle cose che concepisce e sviluppa, ad esprimere quindi un punto di vista sul mondo, ed inoltre ha l’obiettivo di tradurre in effetti sociali o individuali positivi, in miglioramento della qualità della vita, i risultati della sua azione, mediando tra differenti domande, interessi, esigenze che emergono dal contesto socio-culturale ed economicoproduttivo in cui si trova ad operare. In questo scritto vengono analizzate le definizioni di design come processo inventivo, come interpretazione e come traduzione o mediazione culturale, con l’obiettivo di far emergere le specificità del processo di design e delle competenze del designer rispetto ad altri ambiti disciplinari e professionali, in cui inventare, interpretare e tradurre sono attività altrettanto importanti. Per un designer il processo inventivo è qualcosa di diverso da quello di un ingegnere o di un tecnologo; l’interpretazione è un’attività molto differente per lui rispetto a quella di un grecista, di un archeologo o di un filologo; e si può dire lo stesso per il processo di mediazione culturale che il designer deve compiere per tradurre le sue idee in artefatti utili, accessibili e apprezzabili, rispetto a quello di un traduttore di libri o poesie da una lingua ad un’altra. Inventare, interpretare e tradurre sono tre aspetti compresenti nell’attività progettuale e si connotano, in questo caso, per il loro contributo fondamentale al processo di trasformazione e innovazione, a volte anche radicale, dell’ambiente artificiale in cui viviamo e con il quale e nel quale sviluppiamo relazioni. Tale processo di trasformazione, che il design è impegnato a generare, spesso produce e sottende anche un cambiamento socio-culturale, in quanto il design è un’attività di “abduzione proiettiva” che nel prefigurare soluzioni possibili ad un problema, ne ipotizza anche i potenziali effetti e conseguenze.
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