Il presente lavoro intitolato «Turismo sociale e sostenibile» è stato realizzato all’interno del progetto Eureka promosso dalla International School of Advances Studies dell’Università di Camerino nell’ambito dell’area scientifica Legal and social science della ricerca della Scuola di giurisprudenza, curriculum Civil law and constitutional legality istituito e promosso con la collaborazione della Regione Marche e, nello specifico, cofinanziato anche da Contram S.p.a., azienda che, tra l’altro, si occupa anche di turismo e che riveste un ruolo da leader nell’ambito dei trasporti nella regione marchigiana e non solo. Il turismo, per comune opinione, è il settore economico destinato ad assumere sempre più rilevanza tra le attività economiche. Si deve notare che da tempo l’U.E. sollecita l’attenzione degli Stati membri sulla necessità di attuare all’interno delle peculiari realtà turistiche proprie dei singoli Stati, politiche volte alla salvaguardia dell’ambiente, alla promozione dei territori attraverso la qualità delle produzioni agroalimentari, in altri termini, alla valorizzazione delle realtà locali. Tuttavia, la situazione economico-sociale in cui versano, in questi ultimi anni, i singoli Stati e l’Europa stessa, impone una riflessione sugli strumenti che gli operatori impegnati nei settori strategici per la crescita e lo sviluppo hanno a loro disposizione. Deve essere rilevato che il settore turistico è destinato a divenire strategico anche per le realtà locali non soltanto attraverso la promozione del territorio e delle eccellenze delle produzioni agroalimentari ma anche grazie alla persistenza di dinamiche sociali e alla forza della propria storia. Le prime battute del lavoro hanno cercato di rinvenire il significato del termine «turismo». Si può dire che esso consiste nell’insieme delle attività svolte da coloro che si allontanano temporaneamente dal proprio ambiente, da quello dove svolgono normalmente una attività remunerata, per una molteplicità di scopi. Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, si è turista se si trascorre almeno una notte lontani dalla propria casa, ma non più di un anno, termine oltre il quale si fuoriesce dal fenomeno «turismo» e si potrebbe entrare, forse più propriamente, in quello della emigrazione. In considerazione della domanda turistica sempre più diversificata che ha comportato una offerta di servizi turistici inevitabilmente più flessibile e attenta al valore della qualità della vita, negli ultimi tempi si è assistito al proliferare di nuove «tipologie di turismo»: culturale, naturalistico, di evento, cooperativo, etico, comunitario, responsabile, accessibile, per i poveri, equo e solidale, eno-gastronomico ecc. Il presente progetto ha mirato all’analisi di alcune tra le nuove modalità di fare «turismo». Si fermerà l’attenzione, in particolare, sul turismo sociale e sul turismo sostenibile. Gli aggettivi «sociale» e «sostenibile» pur se legati allo stesso sostantivo caratterizzano due fenomeni che sono sicuramente diversi ma entrambi carichi anche di significato etico. Il turismo sociale viene identificato come quel tipo di turismo che favorisce l’incontro e la socializzazione tra le persone e mira anche alla promozione e valorizzazione delle risorse del territorio. Comprende tutte le azioni organizzate da operatori pubblici o da soggetti privati il cui scopo è consentire l’accesso al viaggio e alle vacanze a fasce sociali e ad individui che si trovano in una situazione di svantaggio per motivi economici, fisici, culturali. È un turismo volto più all’aspetto umano che al prestigio del luogo visitato; volto non verso i grandi centri urbani e le grandi città d’arte, ma verso quelle aree decentrate e meno colpite dal turismo di massa ma di spiccato interesse storico, artistico e culturale (borghi storici e piccole città). Oggi il turismo sociale non rappresenta più soltanto il turismo dei soggetti deboli o delle categorie svantaggiate ma, nel rispetto delle sue caratteristiche salienti, può essere organizzato in modo da facilitare a tutti i cittadini l’accesso al turismo. [...]

Il Turismo Sociale e Sostenibile attuato da una Azienda Pubblica di Trasporto nel rispetto della Normativa Statale ed Europea

LAROCCA, MIRIAM
2019-03-28

Abstract

Il presente lavoro intitolato «Turismo sociale e sostenibile» è stato realizzato all’interno del progetto Eureka promosso dalla International School of Advances Studies dell’Università di Camerino nell’ambito dell’area scientifica Legal and social science della ricerca della Scuola di giurisprudenza, curriculum Civil law and constitutional legality istituito e promosso con la collaborazione della Regione Marche e, nello specifico, cofinanziato anche da Contram S.p.a., azienda che, tra l’altro, si occupa anche di turismo e che riveste un ruolo da leader nell’ambito dei trasporti nella regione marchigiana e non solo. Il turismo, per comune opinione, è il settore economico destinato ad assumere sempre più rilevanza tra le attività economiche. Si deve notare che da tempo l’U.E. sollecita l’attenzione degli Stati membri sulla necessità di attuare all’interno delle peculiari realtà turistiche proprie dei singoli Stati, politiche volte alla salvaguardia dell’ambiente, alla promozione dei territori attraverso la qualità delle produzioni agroalimentari, in altri termini, alla valorizzazione delle realtà locali. Tuttavia, la situazione economico-sociale in cui versano, in questi ultimi anni, i singoli Stati e l’Europa stessa, impone una riflessione sugli strumenti che gli operatori impegnati nei settori strategici per la crescita e lo sviluppo hanno a loro disposizione. Deve essere rilevato che il settore turistico è destinato a divenire strategico anche per le realtà locali non soltanto attraverso la promozione del territorio e delle eccellenze delle produzioni agroalimentari ma anche grazie alla persistenza di dinamiche sociali e alla forza della propria storia. Le prime battute del lavoro hanno cercato di rinvenire il significato del termine «turismo». Si può dire che esso consiste nell’insieme delle attività svolte da coloro che si allontanano temporaneamente dal proprio ambiente, da quello dove svolgono normalmente una attività remunerata, per una molteplicità di scopi. Inoltre, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, si è turista se si trascorre almeno una notte lontani dalla propria casa, ma non più di un anno, termine oltre il quale si fuoriesce dal fenomeno «turismo» e si potrebbe entrare, forse più propriamente, in quello della emigrazione. In considerazione della domanda turistica sempre più diversificata che ha comportato una offerta di servizi turistici inevitabilmente più flessibile e attenta al valore della qualità della vita, negli ultimi tempi si è assistito al proliferare di nuove «tipologie di turismo»: culturale, naturalistico, di evento, cooperativo, etico, comunitario, responsabile, accessibile, per i poveri, equo e solidale, eno-gastronomico ecc. Il presente progetto ha mirato all’analisi di alcune tra le nuove modalità di fare «turismo». Si fermerà l’attenzione, in particolare, sul turismo sociale e sul turismo sostenibile. Gli aggettivi «sociale» e «sostenibile» pur se legati allo stesso sostantivo caratterizzano due fenomeni che sono sicuramente diversi ma entrambi carichi anche di significato etico. Il turismo sociale viene identificato come quel tipo di turismo che favorisce l’incontro e la socializzazione tra le persone e mira anche alla promozione e valorizzazione delle risorse del territorio. Comprende tutte le azioni organizzate da operatori pubblici o da soggetti privati il cui scopo è consentire l’accesso al viaggio e alle vacanze a fasce sociali e ad individui che si trovano in una situazione di svantaggio per motivi economici, fisici, culturali. È un turismo volto più all’aspetto umano che al prestigio del luogo visitato; volto non verso i grandi centri urbani e le grandi città d’arte, ma verso quelle aree decentrate e meno colpite dal turismo di massa ma di spiccato interesse storico, artistico e culturale (borghi storici e piccole città). Oggi il turismo sociale non rappresenta più soltanto il turismo dei soggetti deboli o delle categorie svantaggiate ma, nel rispetto delle sue caratteristiche salienti, può essere organizzato in modo da facilitare a tutti i cittadini l’accesso al turismo. [...]
28-mar-2019
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FLAMINI, Antonio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/428990
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