Il lavoro mira a ricostruire e ad analizzare la problematica relativa alle tutele civilistiche (in particolar modo contrattuale e risarcitoria) che l'ordinamento riconosce al consumatore in caso di violazione delle regole, comunitarie e nazionali, atte a garantire il corretto svolgimento del gioco concorrenziale all'interno del mercato. Partendo da una ricostruzione della evoluzione normativa e giurisprudenziale, si e' sottolineato come la disciplina della concorrenza, da normativa volta essenzialmente alla regolamentazione del mercato, abbia come propria ratio la tutela del corretto svolgimento delle operazioni economiche, tutela che ha il suo immediato riflesso nella garanzia delle posizioni e liberta' giuridiche dei soggetti che in esso operano. Detta lettura, come sottolineato, deve il suo evolversi ad una maggiore attenzione rivolta dalle istituzioni e dagli interpreti alla figura del consumatore, che da semplice parte debole del rapporto, viene delineato come soggetto del mercato, in quanto sono le sue scelte ad indirizzare il successo di un'impresa. L'importanza della premessa metodologica e sistematica, volta a ricostruire l'assunta centralita' del consumatore e dell'atto di consumo, si riverbera nella delineazione del rapporto tra public e private enforcement: la matrice pubblicistica della disciplina antimonopolistica, infatti, fa si' che la stessa sia teleologicamente rivolta alla tutela degli interessi di cui sono portatori i soggetti del mercato. Un potenziamento delle tutele privatistiche, quindi, ha come precipitato una maggiore realizzazione delle finalita' proprie della disciplina. Nella successiva trattazione, infatti, il lavoro mira ad analizzare detti strumenti di tutela. In primis, da un punto di vista contrattuale, si sottolinea come il regime delle invalidita' miri non solo a garantire gli interessi dei contraenti, ma anche valori di carattere generale ispirati da principi solidaristico e personalistico, ormai immanenti nel sistema italo-comunitario. Partendo da un'analisi dell'incidenza delle norme comunitarie sull'intero impianto della disciplina dei contratti, si passa successivamente ad una analisi e critica delle varie teorie relative alla sorte dei contratti BtoC attuativi dell'illecito anticoncorrenziale, per concludere in favore del ricorso allo strumento delle nullita' di protezione, sulla scorta del richiamo ai canoni generali di correttezza e buona fede. In secondo luogo, nel lavoro si sottolinea come la tutela contrattuale, di carattere preventivo, risulta essere da sola inadatta a garantire una piena ed effettiva tutela degli interessi del consumatore: partendo anche dall'analisi dei principi comunitari, si conclude come il concorso di tutela contrattuale e risarcitoria sia idoneo a garantire la pienezza del private enforcement. Attivare meccanismi giurisdizionali, tuttavia, appare aspetto ancora controverso. L'analisi dell'art. 140 bis del codice del consumo (che disciplina l'azione collettiva risarcitoria), infatti, evidenzia come numerosi siano ancora gli aspetti problematici, che renderebbero di fatto arduo per il consumatore agire per ottenere il ristoro del danno subito a causa dell'illecito anticoncorrenziale: in primo luogo, in quanto riduttiva appare la stessa definizione di consumatore, soggetto processualmente legittimato all'azione, in secondo luogo, perche' la specificita' della materia rende non agevole il regime probatorio. Proprio l'analisi dell'onus probandi (soprattutto in relazione ai programmi di clemenza), e la conseguente relazione tra AGCM e giudice ordinario, appaiono essere gli aspetti maggiormente controversi, rispetto ai quali, anche alla luce della recente direttiva in materia di azioni collettive risarcitorie del dicembre 2014, si e' concentrata l'analisi. In conclusione, l'effettivita' della tutela, quale aspetto fondamentale per garantire di fatto gli interessi riconosciuti dell'impianto costituzionale non solo nazionale ma anche comunitario, passa necessariamente attraverso il lavoro attento dell'interprete, chiamato a ricostruire sistematicamente gli strumenti forniti dall'ordinamento alla luce dei principi ai quali lo stesso si ispira.

Violazioni della normativa antitrust e tutela del consumatore

Colucci, Annamaria
2015-05-08

Abstract

Il lavoro mira a ricostruire e ad analizzare la problematica relativa alle tutele civilistiche (in particolar modo contrattuale e risarcitoria) che l'ordinamento riconosce al consumatore in caso di violazione delle regole, comunitarie e nazionali, atte a garantire il corretto svolgimento del gioco concorrenziale all'interno del mercato. Partendo da una ricostruzione della evoluzione normativa e giurisprudenziale, si e' sottolineato come la disciplina della concorrenza, da normativa volta essenzialmente alla regolamentazione del mercato, abbia come propria ratio la tutela del corretto svolgimento delle operazioni economiche, tutela che ha il suo immediato riflesso nella garanzia delle posizioni e liberta' giuridiche dei soggetti che in esso operano. Detta lettura, come sottolineato, deve il suo evolversi ad una maggiore attenzione rivolta dalle istituzioni e dagli interpreti alla figura del consumatore, che da semplice parte debole del rapporto, viene delineato come soggetto del mercato, in quanto sono le sue scelte ad indirizzare il successo di un'impresa. L'importanza della premessa metodologica e sistematica, volta a ricostruire l'assunta centralita' del consumatore e dell'atto di consumo, si riverbera nella delineazione del rapporto tra public e private enforcement: la matrice pubblicistica della disciplina antimonopolistica, infatti, fa si' che la stessa sia teleologicamente rivolta alla tutela degli interessi di cui sono portatori i soggetti del mercato. Un potenziamento delle tutele privatistiche, quindi, ha come precipitato una maggiore realizzazione delle finalita' proprie della disciplina. Nella successiva trattazione, infatti, il lavoro mira ad analizzare detti strumenti di tutela. In primis, da un punto di vista contrattuale, si sottolinea come il regime delle invalidita' miri non solo a garantire gli interessi dei contraenti, ma anche valori di carattere generale ispirati da principi solidaristico e personalistico, ormai immanenti nel sistema italo-comunitario. Partendo da un'analisi dell'incidenza delle norme comunitarie sull'intero impianto della disciplina dei contratti, si passa successivamente ad una analisi e critica delle varie teorie relative alla sorte dei contratti BtoC attuativi dell'illecito anticoncorrenziale, per concludere in favore del ricorso allo strumento delle nullita' di protezione, sulla scorta del richiamo ai canoni generali di correttezza e buona fede. In secondo luogo, nel lavoro si sottolinea come la tutela contrattuale, di carattere preventivo, risulta essere da sola inadatta a garantire una piena ed effettiva tutela degli interessi del consumatore: partendo anche dall'analisi dei principi comunitari, si conclude come il concorso di tutela contrattuale e risarcitoria sia idoneo a garantire la pienezza del private enforcement. Attivare meccanismi giurisdizionali, tuttavia, appare aspetto ancora controverso. L'analisi dell'art. 140 bis del codice del consumo (che disciplina l'azione collettiva risarcitoria), infatti, evidenzia come numerosi siano ancora gli aspetti problematici, che renderebbero di fatto arduo per il consumatore agire per ottenere il ristoro del danno subito a causa dell'illecito anticoncorrenziale: in primo luogo, in quanto riduttiva appare la stessa definizione di consumatore, soggetto processualmente legittimato all'azione, in secondo luogo, perche' la specificita' della materia rende non agevole il regime probatorio. Proprio l'analisi dell'onus probandi (soprattutto in relazione ai programmi di clemenza), e la conseguente relazione tra AGCM e giudice ordinario, appaiono essere gli aspetti maggiormente controversi, rispetto ai quali, anche alla luce della recente direttiva in materia di azioni collettive risarcitorie del dicembre 2014, si e' concentrata l'analisi. In conclusione, l'effettivita' della tutela, quale aspetto fondamentale per garantire di fatto gli interessi riconosciuti dell'impianto costituzionale non solo nazionale ma anche comunitario, passa necessariamente attraverso il lavoro attento dell'interprete, chiamato a ricostruire sistematicamente gli strumenti forniti dall'ordinamento alla luce dei principi ai quali lo stesso si ispira.
8-mag-2015
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/401746
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