L’analisi prende le mosse dalla nuova strategia posta in essere dalla Commissione dell’U.E. nel 2021 per plasmare le aree rurali del futuro che individua le comunità locali quali principali attori dell’azione di rilancio. Lo scopo del presente lavoro è valutare il ruolo che la gestione e l’utilizzo dei beni di proprietà collettiva e di quelli gravati da diritti di uso civico possono svolgere per concorrere ad individuare ed a realizzare nel medio periodo una rivitalizzazione delle zone rurali italiane coerente con il processo di transizione ecologica, digitale e equa posto in atto dall’Unione europee. Nelle conclusioni si sostiene che la legge 168/2007, oltre ad attribuire un indubbio valore ambientale ai domini collettivi, rivaluta importanza e ruolo che la gestione dei beni di collettivo godimento può svolgere nei processi di sviluppo rurale. Stante il dimostrato carattere strategico della partecipazione delle proprietà collettive alle dinamiche di sviluppo locale, si ritiene necessaria ed urgente, anche alla luce di una recentissima sentenza della Corte costituzionale, una operazione di rideterminazione dei profili organizzativi delle funzioni di controllo esercitati dalle Regioni in materia di domini collettivi.

Il riposizionamento dei domini collettivi nell’ambito dei nuovi assetti dello sviluppo locale per la rivitalizzazione delle aree rurali

PETRELLI LUCA
2024-01-01

Abstract

L’analisi prende le mosse dalla nuova strategia posta in essere dalla Commissione dell’U.E. nel 2021 per plasmare le aree rurali del futuro che individua le comunità locali quali principali attori dell’azione di rilancio. Lo scopo del presente lavoro è valutare il ruolo che la gestione e l’utilizzo dei beni di proprietà collettiva e di quelli gravati da diritti di uso civico possono svolgere per concorrere ad individuare ed a realizzare nel medio periodo una rivitalizzazione delle zone rurali italiane coerente con il processo di transizione ecologica, digitale e equa posto in atto dall’Unione europee. Nelle conclusioni si sostiene che la legge 168/2007, oltre ad attribuire un indubbio valore ambientale ai domini collettivi, rivaluta importanza e ruolo che la gestione dei beni di collettivo godimento può svolgere nei processi di sviluppo rurale. Stante il dimostrato carattere strategico della partecipazione delle proprietà collettive alle dinamiche di sviluppo locale, si ritiene necessaria ed urgente, anche alla luce di una recentissima sentenza della Corte costituzionale, una operazione di rideterminazione dei profili organizzativi delle funzioni di controllo esercitati dalle Regioni in materia di domini collettivi.
2024
The analysis starts with the new strategy set in place by the EU Commission in 2021 to shape rural areas of the future, which sees local communities as the main actors of the action of revitalization. The goal of the present work is to evaluate the role that the management and use of assets of collective properties and of those resting on rights of civic use can play in helping to identify and achieve in the mid-term the revitalization of Italian rural areas, coherent with the process of ecological, digital and equitable transition established by the European Union. The conclusions argue that law 168/2007 not only recognized the undoubted environmental value of collective properties, but also re-evaluates the importance and role that the management of assets of collective enjoyment can play in the processes of rural development. Given the demonstrated strategic character of participation of collective properties in the dynamics of local development, it is necessary and urgent, especially in the light of a very recent judgement of the Constitutional Court, to re-assess the organizational profiles of the functions of control exercised by the Regions regarding collective properties.
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