ABSTRACT EN This essay delves into the examination of the Proposal for a Regulation concerning the cross-border recognition of filiation relationships, elucidating the numerous challenges encountered in gaining acceptance for certification by individual Member States. The attestation of the factum filiationis requires a harmonization of European family law, which is complicated by the imperative to uphold national cultural identities and respect the division of competences between the Union and its Member States. Emphasizing the pivotal role designated to the EU Charter by Article 22 of the Proposal, the essay underscores the significance of aligning the Proposal with other regulatory instruments advocating for a European concept of «family», such as Regulation 2016/1191, Directives 2004/38, 2003/109, and 2003/86, as well as Regulation 2009/4. To systematically analyze the Proposal, recourse is made to the hermeneutic solutions developed by the Court of Justice in cases like Pancharevo and Obywatelskich, engaging in dialogue with the Court of Strasbourg. This European jurisprudence serves as a crucial reference point for Italian judgments (Cass., Sez. un. 2022/38162), which, currently lean towards adoption rather than recognition as the plausible form of relationship between intended parents and a child born abroad. In this context, there is a growing importance placed on an application of public order that is increasingly attuned to the specifics of each case, capable of discerning the interests to be safeguarded amidst a complex dialectic between discouraging prohibited practices like surrogate motherhood and preserving the minor’s interests in maintaining emotional bonds even across borders. Keywords certificate; parenthood; public order; status; citizenship.

Abstract IT Il saggio esamina la Proposta di regolamento in materia di riconoscimento transfrontaliero dei rapporti di filiazione evidenziando numerosi problemi posti all’accettazione della certificazione da parte dei singoli Stati membri. L’attestazione del factum filiationis richiede una armonizzazione del diritto familiare europeo resa complicata dalla necessità di rispettare le identità culturali nazionali e dal rispetto della ripartizione di competenze tra Unione e Stati membri. Il saggio evidenzia il ruolo importante attribuito alla Carta UE dall’art. 22 della Proposta e l’importanza del collegamento della Proposta con altri strumenti regolatori che propongono una nozione di europea di «familiare», quali il regolamento 2016/1191, le direttive 2004/38, 2003/109 e 2003/86 e il regolamento 2009/4. Per una lettura sistematica della Proposta si richiamano le soluzioni ermeneutiche elaborate dalla Corte di giustizia nei casi Pancharevo e Obywatelskich in dialogo con la Corte di Strasburgo. Una giurisprudenza europea che costituisce un importante punto di riferimento per le pronunce italiane (Cass., Sez. un. 2022/38162) che, al momento, hanno individuato nell’adozione e non nel riconoscimento la possibile forma di relazione instaurabile tra genitore di intenzione e figlio nato all’estero. In questo scenario emerge l’importanza di una applicazione dell’ordine pubblico sempre piú attenta alle specificità del caso concreto e in grado di individuare quale sia l’interesse da proteggere in una difficile dialettica tra l’esigenza di scoraggiare il ricorso all’estero di pratiche vietate quali la maternità surrogata e l’interesse del minore a mantenere rapporti affettivi anche in ipotesi di mobilità transfrontaliera.

Il processo di armonizzazione del diritto familiare europeo nella Proposta di regolamento in materia di riconoscimento transfrontaliero dei rapporti di filiazione

RUGGERI Lucia
2024-01-01

Abstract

ABSTRACT EN This essay delves into the examination of the Proposal for a Regulation concerning the cross-border recognition of filiation relationships, elucidating the numerous challenges encountered in gaining acceptance for certification by individual Member States. The attestation of the factum filiationis requires a harmonization of European family law, which is complicated by the imperative to uphold national cultural identities and respect the division of competences between the Union and its Member States. Emphasizing the pivotal role designated to the EU Charter by Article 22 of the Proposal, the essay underscores the significance of aligning the Proposal with other regulatory instruments advocating for a European concept of «family», such as Regulation 2016/1191, Directives 2004/38, 2003/109, and 2003/86, as well as Regulation 2009/4. To systematically analyze the Proposal, recourse is made to the hermeneutic solutions developed by the Court of Justice in cases like Pancharevo and Obywatelskich, engaging in dialogue with the Court of Strasbourg. This European jurisprudence serves as a crucial reference point for Italian judgments (Cass., Sez. un. 2022/38162), which, currently lean towards adoption rather than recognition as the plausible form of relationship between intended parents and a child born abroad. In this context, there is a growing importance placed on an application of public order that is increasingly attuned to the specifics of each case, capable of discerning the interests to be safeguarded amidst a complex dialectic between discouraging prohibited practices like surrogate motherhood and preserving the minor’s interests in maintaining emotional bonds even across borders. Keywords certificate; parenthood; public order; status; citizenship.
2024
Abstract IT Il saggio esamina la Proposta di regolamento in materia di riconoscimento transfrontaliero dei rapporti di filiazione evidenziando numerosi problemi posti all’accettazione della certificazione da parte dei singoli Stati membri. L’attestazione del factum filiationis richiede una armonizzazione del diritto familiare europeo resa complicata dalla necessità di rispettare le identità culturali nazionali e dal rispetto della ripartizione di competenze tra Unione e Stati membri. Il saggio evidenzia il ruolo importante attribuito alla Carta UE dall’art. 22 della Proposta e l’importanza del collegamento della Proposta con altri strumenti regolatori che propongono una nozione di europea di «familiare», quali il regolamento 2016/1191, le direttive 2004/38, 2003/109 e 2003/86 e il regolamento 2009/4. Per una lettura sistematica della Proposta si richiamano le soluzioni ermeneutiche elaborate dalla Corte di giustizia nei casi Pancharevo e Obywatelskich in dialogo con la Corte di Strasburgo. Una giurisprudenza europea che costituisce un importante punto di riferimento per le pronunce italiane (Cass., Sez. un. 2022/38162) che, al momento, hanno individuato nell’adozione e non nel riconoscimento la possibile forma di relazione instaurabile tra genitore di intenzione e figlio nato all’estero. In questo scenario emerge l’importanza di una applicazione dell’ordine pubblico sempre piú attenta alle specificità del caso concreto e in grado di individuare quale sia l’interesse da proteggere in una difficile dialettica tra l’esigenza di scoraggiare il ricorso all’estero di pratiche vietate quali la maternità surrogata e l’interesse del minore a mantenere rapporti affettivi anche in ipotesi di mobilità transfrontaliera.
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