Il saggio analizza le numerose norme che regolano il concorso dei creditori, prendendo le mosse dall’esame delle regole processuali in tema di esecuzione forzata. L’attenzione viene poi rivolta alla recente normativa sul c.d. bail in di cui al d.lgs. 18 novembre 2015 n. 180 che contiene un’innovativa modalità di ripianamento del passivo di banche e istituti di credito. L’autore dedica poi am-pio spazio alle recenti regole contenute nel codice della crisi e dell’insolvenza di cui al d.lgs. 12 gennaio 2019 n. 14 e in partico-lare al trattamento dei creditori, anche suddivisi in classi, in caso di liquidazione giudiziale, concordato preventivo e concordato fallimentare. L’analisi di questo contesto porta l’autore a consta-tare che la par condicio non è un principio, o un valore, superiore e inderogabile, ma una regola organizzativa a servizio dell’attuazione di altri principi e valori modulabile, in ossequio di questi ultimi in quanto in ogni diverso caso la par condicio trova applicazione con modalità peculiari. L’autore suggerisce di ab-bondonare la prospettiva dogmatica che sovente ha connotato la ricostruzione della par condicio. In questa prospettiva esamina la recente disciplina dettata dal codice della crisi e dell’insolvenza in tema di sovraindebitamento per cogliere in essa la maggiore duttilità della par condicio come regola organizzativa per una migliore attuazione dei valori personalistici immanenti in questa procedura. Il complessivo esame condotto dall’autore lo porta ad affermare che la par condicio è un principio (solo) tecnico che nelle diverse fattispecie trova una sua specifica applicazione a se-conda degli interessi e dei valori coinvolti.

Sovraindebitamento e par condicio nel nuovo codice della crisi delle imprese e dell'insolvenza

RIZZO Francesco
2021-01-01

Abstract

Il saggio analizza le numerose norme che regolano il concorso dei creditori, prendendo le mosse dall’esame delle regole processuali in tema di esecuzione forzata. L’attenzione viene poi rivolta alla recente normativa sul c.d. bail in di cui al d.lgs. 18 novembre 2015 n. 180 che contiene un’innovativa modalità di ripianamento del passivo di banche e istituti di credito. L’autore dedica poi am-pio spazio alle recenti regole contenute nel codice della crisi e dell’insolvenza di cui al d.lgs. 12 gennaio 2019 n. 14 e in partico-lare al trattamento dei creditori, anche suddivisi in classi, in caso di liquidazione giudiziale, concordato preventivo e concordato fallimentare. L’analisi di questo contesto porta l’autore a consta-tare che la par condicio non è un principio, o un valore, superiore e inderogabile, ma una regola organizzativa a servizio dell’attuazione di altri principi e valori modulabile, in ossequio di questi ultimi in quanto in ogni diverso caso la par condicio trova applicazione con modalità peculiari. L’autore suggerisce di ab-bondonare la prospettiva dogmatica che sovente ha connotato la ricostruzione della par condicio. In questa prospettiva esamina la recente disciplina dettata dal codice della crisi e dell’insolvenza in tema di sovraindebitamento per cogliere in essa la maggiore duttilità della par condicio come regola organizzativa per una migliore attuazione dei valori personalistici immanenti in questa procedura. Il complessivo esame condotto dall’autore lo porta ad affermare che la par condicio è un principio (solo) tecnico che nelle diverse fattispecie trova una sua specifica applicazione a se-conda degli interessi e dei valori coinvolti.
2021
262
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