Il Pian Grande di Castelluccio di Norcia si trova nell’Appennino centrale, in provincia di Perugia, a pochi chilometri dal confine tra le regioni Marche e Umbria. Fa parte di un sistema di altipiani carsico‐tettonici, gli “Altipiani di Castelluccio”, e si estende tra 1.252 e 1.300 m s.l.m., su una superficie di circa 13 km2. Il Pian Grande è delimitato a nord‐est dalla Cima del Redentore (2.448 m), a sud‐est dal Monte Guaidone (1.647 m), a nord‐ovest dal Monte Veletta (1.614 m) e da Poggio di Croce (1.833 m) e a sud‐ovest dal Monte Ventosola (1.718 m). Il Fosso dei Mergani lo attraversa nella sua parte meridionale, terminando in una dolina. Il substrato geologico è composto da calcari, appartenenti alla successione sedimentaria nota come Serie Umbro‐Marchigiana. Depositi argillosi lacustri e palustri ricoprono il fondo del bacino (Cortini Pedrotti et al. 1973). La vegetazione è rappresentata in prevalenza da comunità erbacee di prateria e palustri. Vegetazione idrofitica è presente nelle aree più depresse, in corrispondenza del Fosso dei Mergani. Il Pian Grande rientra nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed è compreso nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) “IT5210071 Monti Sibillini (versante umbro)” della Rete ecologica europea Natura 2000. I primi riferimenti floristici risalgono al XIX secolo e sono stati pubblicati nella Flora italica da Bertoloni (1833‐1854), sulla base di campioni raccolti da Orsini, Ottaviani, Sanguinetti, Mauri e Petrucci, e nella Flora Romana di Sanguinetti (1837, 1864). Parlatore (1858, 1873) e Parlatore, Caruel (1884‐1893) hanno pubblicato sulla Flora Italiana, oltre ai propri reperti, anche dati basati su campioni di Orsini, Sanguinetti, Gemmi e Marzialetti. Altre nuove segnalazioni sono state pubblicate da Batelli (1887) nel suo contributo sulla flora umbra, da Paolucci (1890) nella Flora Marchigiana, da Barsali (1929, 1931, 1932a, 1932b, 1933) nel Prodromo della flora dell’Umbria e da altri autori (ad esempio Paolucci, Cardinali 1900, Gortani 1910, Massalongo 1916). Si deve ai botanici dell’Università di Camerino Vittorio Marchesoni (il cui Erbario è stato pubblicato da Ballelli et al. 2005) e Franco Pedrotti la maggior parte dei reperti floristici della seconda metà del secolo scorso, datati tra gli anni cinquanta e settanta e attualmente conservati negli Erbari delle Università di Camerino (CAME) e Firenze (FI). Altri taxa sono stati indicati nel corso di indagini fitosociologiche (Cortini Pedrotti et al. 1973, Cortini Pedrotti, Pedrotti 1977, Allegrezza, Hruska 1992, Buchwald 1994, Baldoni 1995). Le segnalazioni più recenti si devono a Ballelli (2003), Ballelli et al. (2015) e Falcinelli et al. (2015). L’elenco floristico derivante dai dati d’erbario e di letteratura comprende 354 tra specie e sottospecie, distribuite in 48 famiglie e 190 generi. L’elenco non comprende segnalazioni riferite genericamente a Castelluccio, Castelluccio di Norcia e ai versanti dei rilievi montuosi che circondano il Pian Grande. Nove taxa sono stati segnalati erroneamente in passato e possono essere esclusi dalla flora del Pian Grande, mentre la presenza di altri è possibile, ma necessita di verifiche sul campo. Le famiglie più rappresentate sono: Poaceae (52 taxa), Asteraceae (45), Caryophyllaceae (23), Fabaceae (22), Cyperaceae (21), Ranunculaceae (20), Lamiaceae (15) e Brassicaceae (14). I generi più ricchi sono Carex (17 taxa), Ranunculus (14), Trifolium (9), Poa (8) e Veronica (7). Lo spettro biologico della flora mostra una prevalenza di emicriptofite (circa il 60%), terofite (circa il 20%) e geofite (13%). L’elenco comprende circa il 50% di taxa eurasiatici, il 16% boreali e il 21% mediterranei, mentre quelli ad ampia distribuzione e alieni sono meno del 10%. I taxa endemici finora censiti sono 21: Alyssum diffusum Ten. subsp. diffusum, Betonica alopecuros subsp. divulsa (Ten.) Bartolucci & Peruzzi, Cardamine apennina L., Carduus affinis Guss., C. chrysacanthus Ten., Cerastium tomentosum L., Cynoglossum magellense Ten., Erodium alpinum (Burm.f.) L’Hér, Erysimum pseudorhaeticum Polatschek, Festuca centro‑apenninica (Markgr.‐Dann.) Foggi, Conti & Pignatti, Gentianella columnae (Ten.) Holub., Jacobaea alpina subsp. samnitum (Nyman) Peruzzi, Myosotis graui Selvi, Paeonia officinalis subsp. italica N.G.Passal & Bernardo, Pulmonaria vallarsae subsp. apennina (Cristof. & Puppi) L.Cecchi & Selvi, Ranunculus apenninus (Chiov.) Pignatti, R. pedrottii Spinosi ex Dunkel, Salvia haematodes L., Senecio apenninus Tausch, S. scopolii subsp. floccosus (Bertol.) Greuter e Viola eugeniae Parl. Undici taxa sono inclusi nella Lista Rossa Italiana (Rossi et al. 2013, 2020, Orsenigo et al. 2020): Alyssum diffusum subsp. diffusum, Betonica alopecuros subsp. divulsa, Cardamine apennina, Carex buxbaumii Wahlenb., C. macrolepis DC., C. vulpina L., Colchicum lusitanum Brot., Festuca circummediterranea Patzke, Fritillaria montana Hoppe ex W.D.J.Koch, Gentiana lutea L. subsp. lutea, Senecio scopolii Hoppe et Hornsch. subsp. scopolii. Le ricerche sul campo per la redazione della flora del Pian Grande hanno avuto inizio nell’estate 2021. In particolare, uno degli obiettivi della ricerca è quello di verificare la presenza di specie non ritrovate da almeno 50 anni e valutare lo status di quelle di interesse conservazionistico. Questo studio sarà la base per la futura redazione della flora degli Altipiani di Castelluccio e dei piani carsico‐tettonici dell’Appennino Umbro‐Marchigiano.

Contributo preliminare alla conoscenza della flora del Pian Grande di Castelluccio di Norcia (Parco Nazionale dei Monti Sibillini)

F. M. Tardella
Primo
;
R. Pennesi
Secondo
;
A. Catorci
Ultimo
2021-01-01

Abstract

Il Pian Grande di Castelluccio di Norcia si trova nell’Appennino centrale, in provincia di Perugia, a pochi chilometri dal confine tra le regioni Marche e Umbria. Fa parte di un sistema di altipiani carsico‐tettonici, gli “Altipiani di Castelluccio”, e si estende tra 1.252 e 1.300 m s.l.m., su una superficie di circa 13 km2. Il Pian Grande è delimitato a nord‐est dalla Cima del Redentore (2.448 m), a sud‐est dal Monte Guaidone (1.647 m), a nord‐ovest dal Monte Veletta (1.614 m) e da Poggio di Croce (1.833 m) e a sud‐ovest dal Monte Ventosola (1.718 m). Il Fosso dei Mergani lo attraversa nella sua parte meridionale, terminando in una dolina. Il substrato geologico è composto da calcari, appartenenti alla successione sedimentaria nota come Serie Umbro‐Marchigiana. Depositi argillosi lacustri e palustri ricoprono il fondo del bacino (Cortini Pedrotti et al. 1973). La vegetazione è rappresentata in prevalenza da comunità erbacee di prateria e palustri. Vegetazione idrofitica è presente nelle aree più depresse, in corrispondenza del Fosso dei Mergani. Il Pian Grande rientra nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed è compreso nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) “IT5210071 Monti Sibillini (versante umbro)” della Rete ecologica europea Natura 2000. I primi riferimenti floristici risalgono al XIX secolo e sono stati pubblicati nella Flora italica da Bertoloni (1833‐1854), sulla base di campioni raccolti da Orsini, Ottaviani, Sanguinetti, Mauri e Petrucci, e nella Flora Romana di Sanguinetti (1837, 1864). Parlatore (1858, 1873) e Parlatore, Caruel (1884‐1893) hanno pubblicato sulla Flora Italiana, oltre ai propri reperti, anche dati basati su campioni di Orsini, Sanguinetti, Gemmi e Marzialetti. Altre nuove segnalazioni sono state pubblicate da Batelli (1887) nel suo contributo sulla flora umbra, da Paolucci (1890) nella Flora Marchigiana, da Barsali (1929, 1931, 1932a, 1932b, 1933) nel Prodromo della flora dell’Umbria e da altri autori (ad esempio Paolucci, Cardinali 1900, Gortani 1910, Massalongo 1916). Si deve ai botanici dell’Università di Camerino Vittorio Marchesoni (il cui Erbario è stato pubblicato da Ballelli et al. 2005) e Franco Pedrotti la maggior parte dei reperti floristici della seconda metà del secolo scorso, datati tra gli anni cinquanta e settanta e attualmente conservati negli Erbari delle Università di Camerino (CAME) e Firenze (FI). Altri taxa sono stati indicati nel corso di indagini fitosociologiche (Cortini Pedrotti et al. 1973, Cortini Pedrotti, Pedrotti 1977, Allegrezza, Hruska 1992, Buchwald 1994, Baldoni 1995). Le segnalazioni più recenti si devono a Ballelli (2003), Ballelli et al. (2015) e Falcinelli et al. (2015). L’elenco floristico derivante dai dati d’erbario e di letteratura comprende 354 tra specie e sottospecie, distribuite in 48 famiglie e 190 generi. L’elenco non comprende segnalazioni riferite genericamente a Castelluccio, Castelluccio di Norcia e ai versanti dei rilievi montuosi che circondano il Pian Grande. Nove taxa sono stati segnalati erroneamente in passato e possono essere esclusi dalla flora del Pian Grande, mentre la presenza di altri è possibile, ma necessita di verifiche sul campo. Le famiglie più rappresentate sono: Poaceae (52 taxa), Asteraceae (45), Caryophyllaceae (23), Fabaceae (22), Cyperaceae (21), Ranunculaceae (20), Lamiaceae (15) e Brassicaceae (14). I generi più ricchi sono Carex (17 taxa), Ranunculus (14), Trifolium (9), Poa (8) e Veronica (7). Lo spettro biologico della flora mostra una prevalenza di emicriptofite (circa il 60%), terofite (circa il 20%) e geofite (13%). L’elenco comprende circa il 50% di taxa eurasiatici, il 16% boreali e il 21% mediterranei, mentre quelli ad ampia distribuzione e alieni sono meno del 10%. I taxa endemici finora censiti sono 21: Alyssum diffusum Ten. subsp. diffusum, Betonica alopecuros subsp. divulsa (Ten.) Bartolucci & Peruzzi, Cardamine apennina L., Carduus affinis Guss., C. chrysacanthus Ten., Cerastium tomentosum L., Cynoglossum magellense Ten., Erodium alpinum (Burm.f.) L’Hér, Erysimum pseudorhaeticum Polatschek, Festuca centro‑apenninica (Markgr.‐Dann.) Foggi, Conti & Pignatti, Gentianella columnae (Ten.) Holub., Jacobaea alpina subsp. samnitum (Nyman) Peruzzi, Myosotis graui Selvi, Paeonia officinalis subsp. italica N.G.Passal & Bernardo, Pulmonaria vallarsae subsp. apennina (Cristof. & Puppi) L.Cecchi & Selvi, Ranunculus apenninus (Chiov.) Pignatti, R. pedrottii Spinosi ex Dunkel, Salvia haematodes L., Senecio apenninus Tausch, S. scopolii subsp. floccosus (Bertol.) Greuter e Viola eugeniae Parl. Undici taxa sono inclusi nella Lista Rossa Italiana (Rossi et al. 2013, 2020, Orsenigo et al. 2020): Alyssum diffusum subsp. diffusum, Betonica alopecuros subsp. divulsa, Cardamine apennina, Carex buxbaumii Wahlenb., C. macrolepis DC., C. vulpina L., Colchicum lusitanum Brot., Festuca circummediterranea Patzke, Fritillaria montana Hoppe ex W.D.J.Koch, Gentiana lutea L. subsp. lutea, Senecio scopolii Hoppe et Hornsch. subsp. scopolii. Le ricerche sul campo per la redazione della flora del Pian Grande hanno avuto inizio nell’estate 2021. In particolare, uno degli obiettivi della ricerca è quello di verificare la presenza di specie non ritrovate da almeno 50 anni e valutare lo status di quelle di interesse conservazionistico. Questo studio sarà la base per la futura redazione della flora degli Altipiani di Castelluccio e dei piani carsico‐tettonici dell’Appennino Umbro‐Marchigiano.
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