Quindici anni or sono, ossia ben prima delle c.d. “primavere arabe”, l’Iraq, a seguito delle note vicende politico-militari, si dotava d’una nuova Costituzione, che proclama l’Islam religione di Stato e pone la Sharia come una delle fonti della legislazione, con l’ovvia conseguenza che nessuna legge ordinaria possa contraddire non già (solo) la Costituzione in se ipsa, ma (anche) i principî del diritto islamico, che sono quindi principî supercostituzionali di origine divina; parallelamente, però, sempre la Costituzione prevede un gran numero di norme, talvolta anche molto dettagliate, sulla garanzia della libertà religiosa per le minoranze non musulmane, ciò che sembra essere fenotipo d’un sincero tentativo di trovare un punto d’equilibrio molto avanzato.
La tutela delle minoranze religiose in Iraq a quindici anni dalla nuova Costituzione
Stefano Testa Bappenheim
2020-01-01
Abstract
Quindici anni or sono, ossia ben prima delle c.d. “primavere arabe”, l’Iraq, a seguito delle note vicende politico-militari, si dotava d’una nuova Costituzione, che proclama l’Islam religione di Stato e pone la Sharia come una delle fonti della legislazione, con l’ovvia conseguenza che nessuna legge ordinaria possa contraddire non già (solo) la Costituzione in se ipsa, ma (anche) i principî del diritto islamico, che sono quindi principî supercostituzionali di origine divina; parallelamente, però, sempre la Costituzione prevede un gran numero di norme, talvolta anche molto dettagliate, sulla garanzia della libertà religiosa per le minoranze non musulmane, ciò che sembra essere fenotipo d’un sincero tentativo di trovare un punto d’equilibrio molto avanzato.File | Dimensione | Formato | |
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