A series of watchtowers were built along the Tuscan coast during the Middle Ages and the Renaissance as an early defense system against pirate attacks. The period between the mid-fifteenth and early sixteenth centuries saw the development of the port in the Portercolese area and the beginning of intense economic and commercial activity. The existing mills underwent significant restoration and many new ones were erected. Moreover, following the establishment of the State of the Presìdi, King Philip II of Spain had a series of towers and fortresses constructed to defend the coast of the new state. In 1558 the Rocca of Porto Ercole was restored and Forte Filippo was built. It is most likely that while work was being carried out on these two fortifications, the existing infrastructures, including the mills and the port, also underwent some kind of reconstruction. Circular shaped towers with or without a base are architectural forms that are found and used for both fortification and milling. The first round towers with a circular floor plan were probably built on the Tuscan coast by the Pisans in the Middle Ages. This form was then widely used, especially between the sixteenth and seventeenth centuries, during the expansion of Spanish rule in the Mediterranean. Apart from a few details that differentiate each tower, several main features generally remain constant over time and in the different geographical areas affected by the phenomenon. Windmills were very popular in Northern Europe and in the Iberian Peninsula, while they were little used in Italy. The first document attesting the presence of windmills in Tuscany dates back to the first half of the thirteenth century. Our study starts with a historical and territorial classification of the phenomena concerning the construction of defense and milling structures with particular attention to the Tuscan region. Its aim is then to retrace the main construction phases of the specific, interesting and emblematic case of the polyfunctional adaptation of a tower structure, namely the so-called Torre del Mulinaccio on Monte Argentario. In fact, this particular structure was not only used as mill, but also served as an outpost for defense and as a sighting tower, pertaining to the fortified structures erected behind it on the summit of Monte Filippo, which dominate the hamlet of Porto Ercole and the entire bay of the old port from the north-east. In fact, the case in question allows us to examine the formation, development and adaptation of two building types destined for an essentially different use, but whose morphological and constructive features and function - with the exception of a few, peculiar technical expedients - are similar and interchangeable.

Nel corso del medioevo e del rinascimento il litorale toscano venne munito di una serie di torri con la funzione di avvistamento contro gli attacchi dei pirati. Tra la metà del XV e gli inizi del XVI secolo nel territorio portercolese, venne potenziato il porto e avviata un'intensa attività economica e commerciale, restaurando i mulini già esistenti e provvedendo a costruirne di nuovi. Inoltre, a seguito della costituzione dello Stato dei Presìdi, il re di Spagna Filippo II fece realizzare una serie di torri e fortezze a difesa delle coste del nuovo Stato. Nel 1558 fu restaurata la Rocca di Porto Ercole e si iniziò a costruire il Forte Filippo. È probabile che durante il periodo in cui furono realizzati i lavori nelle due fortificazioni siano state eseguite anche alcune opere alle infrastrutture preesistenti, fra cui i mulini e il porto. Dal punto di vista tipologico la struttura a torre con pianta circolare dotata o meno di basamento presenta riferimenti e impieghi tanto nell’ambito dell’architettura fortificata che molitoria. Le prime torri costiere a pianta circolare furono probabilmente realizzate in ambito toscano dai Pisani in età medievale, tale tipologia fu poi ampiamente impiegata, soprattutto tra il XVI e il XVII secolo, durante la fase di espansione del dominio spagnolo nel Mediterraneo. Al di là delle specificità che differenziano torre da torre, alcune caratteristiche principali si mantengono generalmente costanti nel tempo e nei diversi contesti geografici interessati dal fenomeno. I mulini a vento ebbero una notevole diffusione nell’Europa del Nord e nella Penisola Iberica, mentre furono poco impiegati in Italia. Il primo documento che attesta la presenza dei mulini a vento in Toscana risale alla prima metà del XIII secolo. Lo studio, partendo da un inquadramento storico e territoriale del fenomeno concernente la realizzazione delle strutture di difesa e molitorie (con particolare attenzione all’ambito regionale toscano), intende focalizzare l’attenzione e ripercorrere le principali fasi costruttive di un interessante quanto emblematico caso di adattamento polifunzionale della struttura a torre: la cosiddetta Torre del Mulinaccio sul monte Argentario. Essa, infatti, oltre ad essere stata utilizzata come mulino, ebbe anche il compito di fungere da avamposto, per la difesa e l’avvistamento sul mare, rispetto alle strutture fortificate retrostanti, collocate sulla vetta del Monte Filippo, le quali dominano da nord-est la frazione di Porto Ercole e l'intera baia del Porto vecchio. Il caso in oggetto permette infatti di analizzare la formazione, lo sviluppo e gli adattamenti di due tipologie edilizie con destinazioni d’uso differenti ma morfologicamente, costruttivamente e, fatti salvi alcuni peculiari espedienti tecnici, funzionalmente simili e interscambiabili.

Torri e mulini a vento sul Monte Argentario. Affinità tipologiche e esigenze funzionali

maria giovanna putzu
2018-01-01

Abstract

A series of watchtowers were built along the Tuscan coast during the Middle Ages and the Renaissance as an early defense system against pirate attacks. The period between the mid-fifteenth and early sixteenth centuries saw the development of the port in the Portercolese area and the beginning of intense economic and commercial activity. The existing mills underwent significant restoration and many new ones were erected. Moreover, following the establishment of the State of the Presìdi, King Philip II of Spain had a series of towers and fortresses constructed to defend the coast of the new state. In 1558 the Rocca of Porto Ercole was restored and Forte Filippo was built. It is most likely that while work was being carried out on these two fortifications, the existing infrastructures, including the mills and the port, also underwent some kind of reconstruction. Circular shaped towers with or without a base are architectural forms that are found and used for both fortification and milling. The first round towers with a circular floor plan were probably built on the Tuscan coast by the Pisans in the Middle Ages. This form was then widely used, especially between the sixteenth and seventeenth centuries, during the expansion of Spanish rule in the Mediterranean. Apart from a few details that differentiate each tower, several main features generally remain constant over time and in the different geographical areas affected by the phenomenon. Windmills were very popular in Northern Europe and in the Iberian Peninsula, while they were little used in Italy. The first document attesting the presence of windmills in Tuscany dates back to the first half of the thirteenth century. Our study starts with a historical and territorial classification of the phenomena concerning the construction of defense and milling structures with particular attention to the Tuscan region. Its aim is then to retrace the main construction phases of the specific, interesting and emblematic case of the polyfunctional adaptation of a tower structure, namely the so-called Torre del Mulinaccio on Monte Argentario. In fact, this particular structure was not only used as mill, but also served as an outpost for defense and as a sighting tower, pertaining to the fortified structures erected behind it on the summit of Monte Filippo, which dominate the hamlet of Porto Ercole and the entire bay of the old port from the north-east. In fact, the case in question allows us to examine the formation, development and adaptation of two building types destined for an essentially different use, but whose morphological and constructive features and function - with the exception of a few, peculiar technical expedients - are similar and interchangeable.
2018
Nel corso del medioevo e del rinascimento il litorale toscano venne munito di una serie di torri con la funzione di avvistamento contro gli attacchi dei pirati. Tra la metà del XV e gli inizi del XVI secolo nel territorio portercolese, venne potenziato il porto e avviata un'intensa attività economica e commerciale, restaurando i mulini già esistenti e provvedendo a costruirne di nuovi. Inoltre, a seguito della costituzione dello Stato dei Presìdi, il re di Spagna Filippo II fece realizzare una serie di torri e fortezze a difesa delle coste del nuovo Stato. Nel 1558 fu restaurata la Rocca di Porto Ercole e si iniziò a costruire il Forte Filippo. È probabile che durante il periodo in cui furono realizzati i lavori nelle due fortificazioni siano state eseguite anche alcune opere alle infrastrutture preesistenti, fra cui i mulini e il porto. Dal punto di vista tipologico la struttura a torre con pianta circolare dotata o meno di basamento presenta riferimenti e impieghi tanto nell’ambito dell’architettura fortificata che molitoria. Le prime torri costiere a pianta circolare furono probabilmente realizzate in ambito toscano dai Pisani in età medievale, tale tipologia fu poi ampiamente impiegata, soprattutto tra il XVI e il XVII secolo, durante la fase di espansione del dominio spagnolo nel Mediterraneo. Al di là delle specificità che differenziano torre da torre, alcune caratteristiche principali si mantengono generalmente costanti nel tempo e nei diversi contesti geografici interessati dal fenomeno. I mulini a vento ebbero una notevole diffusione nell’Europa del Nord e nella Penisola Iberica, mentre furono poco impiegati in Italia. Il primo documento che attesta la presenza dei mulini a vento in Toscana risale alla prima metà del XIII secolo. Lo studio, partendo da un inquadramento storico e territoriale del fenomeno concernente la realizzazione delle strutture di difesa e molitorie (con particolare attenzione all’ambito regionale toscano), intende focalizzare l’attenzione e ripercorrere le principali fasi costruttive di un interessante quanto emblematico caso di adattamento polifunzionale della struttura a torre: la cosiddetta Torre del Mulinaccio sul monte Argentario. Essa, infatti, oltre ad essere stata utilizzata come mulino, ebbe anche il compito di fungere da avamposto, per la difesa e l’avvistamento sul mare, rispetto alle strutture fortificate retrostanti, collocate sulla vetta del Monte Filippo, le quali dominano da nord-est la frazione di Porto Ercole e l'intera baia del Porto vecchio. Il caso in oggetto permette infatti di analizzare la formazione, lo sviluppo e gli adattamenti di due tipologie edilizie con destinazioni d’uso differenti ma morfologicamente, costruttivamente e, fatti salvi alcuni peculiari espedienti tecnici, funzionalmente simili e interscambiabili.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/454416
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