Su un substrato storico con forti connotazioni bizantine, che caratterizza il panorama architettonico e artistico della Sardegna tra il VI e il X secolo, sul quale attecchisce in maniera diffusa la tipologia di chiese con impianto a croce, sia greca che latina, spicca e si distingue un particolare tipo planimetrico adottato nella Santissima Trinità di Saccargia a Codrongianos (seconda metà XI - primo quarto XIII sec.) e in San Michele di Salvenero a Ploaghe (seconda metà XI - primo quarto XIII sec.). Nell’ambito preso in esame, circoscritto sia dal punto di vista geografico (curatoria di Ploaghe) che temporale (periodo compreso tra la fine dell’XI e il primo quarto del XII secolo), è stato possibile enucleare l’apporto tecnico e culturale delle maestranze d’oltremare giunte al seguito degli ordini monastici benedettini (Camaldolesi e Vallombrosani provenienti dall’ambito regionale toscano) che fondarono le due chiese analizzate. Infatti, tanto le tecniche costruttive quanto l’impianto icnografico di entrambe conservano, in un primo momento, le caratteristiche proprie del luogo d’origine per poi fondersi con la tradizione, acquistando, talvolta, connotazioni tipicamente regionali.
Le chiese a croce commissa con transetto triabsidato in Sardegna. Caratteri tipologici e costruttivi
Maria Giovanna Putzu
2018-01-01
Abstract
Su un substrato storico con forti connotazioni bizantine, che caratterizza il panorama architettonico e artistico della Sardegna tra il VI e il X secolo, sul quale attecchisce in maniera diffusa la tipologia di chiese con impianto a croce, sia greca che latina, spicca e si distingue un particolare tipo planimetrico adottato nella Santissima Trinità di Saccargia a Codrongianos (seconda metà XI - primo quarto XIII sec.) e in San Michele di Salvenero a Ploaghe (seconda metà XI - primo quarto XIII sec.). Nell’ambito preso in esame, circoscritto sia dal punto di vista geografico (curatoria di Ploaghe) che temporale (periodo compreso tra la fine dell’XI e il primo quarto del XII secolo), è stato possibile enucleare l’apporto tecnico e culturale delle maestranze d’oltremare giunte al seguito degli ordini monastici benedettini (Camaldolesi e Vallombrosani provenienti dall’ambito regionale toscano) che fondarono le due chiese analizzate. Infatti, tanto le tecniche costruttive quanto l’impianto icnografico di entrambe conservano, in un primo momento, le caratteristiche proprie del luogo d’origine per poi fondersi con la tradizione, acquistando, talvolta, connotazioni tipicamente regionali.File | Dimensione | Formato | |
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