Quando nel 1932 fu pubblicato sulla stampa di regime il Piano di Littoria, dal 1945 Latina, da costruirsi in una vasta piana della bonifica pontina compresa tra la via Appia e il litorale tirrenico, all’altezza del lago di Fogliano, la critica non esitò a bollarlo come un progetto regressivo, indifferente agli esiti più avanzati dell’urbanistica moderna. La riproposizione di un impianto “radial-concentrico” o “a ragnatela”, caratterizzato dalla combinazione di un’armatura di strade radiali intersecate da vie anulari e di una croce di strade confluenti in una piazza centrale, fulcro dell’intero sistema, fu per molti osservatori del tempo un deciso passo indietro. Lo stadio, tanto nella prima stesura del piano, a cura di Frezzotti e Savoia, quanto nell’ampliamento del 1935, a firma del solo Frezzotti, si collocava in tangenza al viale Mussolini (oggi viale Alfonso Lamarmora), l’ampia strada di circonvallazione che costituiva il limite del sistema di vie anulari del primo progetto di piano. In vista dell’inaugurazione solenne della città, avvenuta alla presenza di Mussolini il 18 dicembre del 1932, l’Opera Nazionale Combattenti riuscì a completare il solo corpo d’ingresso del “campo di giuochi”. Occorrerà attendere il 1935 perché l’impianto, battezzato Stadio Comunale, fosse completato con una pista di atletica leggera e una tribuna sul lato ovest.

L’ARCHITETTURA PER LO SPORT COME TEMA URBANO: LO STADIO “DOMENICO FRANCIONI” DI LATINA, DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI

DOTI Gerardo
2020-01-01

Abstract

Quando nel 1932 fu pubblicato sulla stampa di regime il Piano di Littoria, dal 1945 Latina, da costruirsi in una vasta piana della bonifica pontina compresa tra la via Appia e il litorale tirrenico, all’altezza del lago di Fogliano, la critica non esitò a bollarlo come un progetto regressivo, indifferente agli esiti più avanzati dell’urbanistica moderna. La riproposizione di un impianto “radial-concentrico” o “a ragnatela”, caratterizzato dalla combinazione di un’armatura di strade radiali intersecate da vie anulari e di una croce di strade confluenti in una piazza centrale, fulcro dell’intero sistema, fu per molti osservatori del tempo un deciso passo indietro. Lo stadio, tanto nella prima stesura del piano, a cura di Frezzotti e Savoia, quanto nell’ampliamento del 1935, a firma del solo Frezzotti, si collocava in tangenza al viale Mussolini (oggi viale Alfonso Lamarmora), l’ampia strada di circonvallazione che costituiva il limite del sistema di vie anulari del primo progetto di piano. In vista dell’inaugurazione solenne della città, avvenuta alla presenza di Mussolini il 18 dicembre del 1932, l’Opera Nazionale Combattenti riuscì a completare il solo corpo d’ingresso del “campo di giuochi”. Occorrerà attendere il 1935 perché l’impianto, battezzato Stadio Comunale, fosse completato con una pista di atletica leggera e una tribuna sul lato ovest.
2020
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