Il saggio riflette sul ruolo storico della Biennale di Architettura di Venezia, a partire dalla figura di Kenneth Frampton che nell'edizione 16. del 2018 ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera. L'idea di una storia rigorosa ma militante, come presupposto di un progetto consapevole, è rilanciata nel quadro dell’urgenza di ridefinire gli scopi di una mostra diventata troppo onnivora e omnicomprensiva. Chiaramemte l’importanza della storia non è certo nella certezza della sua «verità». Al contrario sta nell’azzardo di dichiarare i punti di riferimento rispetto ai quali vogliamo interpretare il passato, cioè la lunga stagione della modernità che, come affermava il filosofo Jürgen Habermas, è da leggersi come un «progetto incompiuto» piuttosto che una mancata promessa.
Per una Biennale critica. Modernità e Storia
Gabriele Mastrigli
2018-01-01
Abstract
Il saggio riflette sul ruolo storico della Biennale di Architettura di Venezia, a partire dalla figura di Kenneth Frampton che nell'edizione 16. del 2018 ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera. L'idea di una storia rigorosa ma militante, come presupposto di un progetto consapevole, è rilanciata nel quadro dell’urgenza di ridefinire gli scopi di una mostra diventata troppo onnivora e omnicomprensiva. Chiaramemte l’importanza della storia non è certo nella certezza della sua «verità». Al contrario sta nell’azzardo di dichiarare i punti di riferimento rispetto ai quali vogliamo interpretare il passato, cioè la lunga stagione della modernità che, come affermava il filosofo Jürgen Habermas, è da leggersi come un «progetto incompiuto» piuttosto che una mancata promessa.File | Dimensione | Formato | |
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