Le disuguaglianze in salute sono una questione chiave per la ricerca e la progettazione dell'ambiente costruito. Le comunità svantaggiate si trovano spesso in quartieri con esposizione ad ambienti malsani per inquinamento atmosferico ed acustico, usi industriali non compatibili, terreni contaminati, spazi pubblici scarsamente attrezzati, mancanza o distanza da aree verdi, cibo fresco difficile da reperire, percezione di insicurezza. Secondo la ricerca scientifica degli ultimi decenni da questi fattori dipende notevolmente la “quantità” e la “qualità” della vita degli abitanti delle città che possono variare in maniera considerevole da quartiere a quartiere in concomitanza con la diversa caratterizzazione di questi fattori (Torino). Recenti piani e progetti di rigenerazione urbana in alcune città europee, in particolare a Glasgow e Malmo, dimostrano come le politiche e le misure di progettazione, alla scala di quartiere, individuate con riferimento al miglioramento della salute e della qualità della vita degli abitanti risultano essere tanto più efficaci quanto più sono di natura trasversale e quanto più sono filtrate dalle esperienze dei residenti testate sulla base di questionari, interviste, workshop, focus group e prove basate su immagini. Alcuni di questi metodi sono stati utilizzati per costruire nuovi modelli interpretativi e valutativi delle aree urbane e per informare e/o valutare progetti di politica locale e di rigenerazione basati su un approccio prestazionale. Glasgow utilizza il toolkit MODEL (HSN) Healthy Sustainable Neighborhood (HSN) per incoraggiare i pianificatori a riflettere con maggiore attenzione su come le diverse componenti dell'ambiente costruito e naturale influiscono sulla nostra salute e sul nostro benessere, e l’approccio “Place Standard” per sostenere la realizzazione di luoghi sostenibili di alta qualità e per promuovere il benessere attraverso modifiche progettuali degli ambienti di vita all’interno del “Development Local Plan”. Nel caso di Malmo il rapporto The city’s spatial impact on health ha l'obiettivo di chiarire quali siano i fattori nell'ambiente fisico che contribuiscono alle disuguaglianze sanitarie ed evidenziare le opportunità offerte ai processi di pianificazione urbana per ottenere condizioni eque e favorevoli per la promozione di una città socialmente equilibrata. Obiettivo, quest’ultimo, perseguito anche del Comprehensive Plan for Malmö, attraverso i concetti di “prossimità” e di “vicinanza”. Dall’esperienza scozzese e svedese emerge il ruolo potenziale della pianificazione e progettazione urbanistica nell’influenzare le sfere sociali interne mediante l'azione di trasformazione fisica dello spazio urbano e il suo stesso riconoscimento da parte della pubblica amministrazione

Inclusione sociale e giustizia spaziale per la salute e il benessere degli abitanti delle città: I casi di Glasgow e di Malmo

Chiara Camaioni;Rosalba D'Onofrio;Elio Trusiani
2018-01-01

Abstract

Le disuguaglianze in salute sono una questione chiave per la ricerca e la progettazione dell'ambiente costruito. Le comunità svantaggiate si trovano spesso in quartieri con esposizione ad ambienti malsani per inquinamento atmosferico ed acustico, usi industriali non compatibili, terreni contaminati, spazi pubblici scarsamente attrezzati, mancanza o distanza da aree verdi, cibo fresco difficile da reperire, percezione di insicurezza. Secondo la ricerca scientifica degli ultimi decenni da questi fattori dipende notevolmente la “quantità” e la “qualità” della vita degli abitanti delle città che possono variare in maniera considerevole da quartiere a quartiere in concomitanza con la diversa caratterizzazione di questi fattori (Torino). Recenti piani e progetti di rigenerazione urbana in alcune città europee, in particolare a Glasgow e Malmo, dimostrano come le politiche e le misure di progettazione, alla scala di quartiere, individuate con riferimento al miglioramento della salute e della qualità della vita degli abitanti risultano essere tanto più efficaci quanto più sono di natura trasversale e quanto più sono filtrate dalle esperienze dei residenti testate sulla base di questionari, interviste, workshop, focus group e prove basate su immagini. Alcuni di questi metodi sono stati utilizzati per costruire nuovi modelli interpretativi e valutativi delle aree urbane e per informare e/o valutare progetti di politica locale e di rigenerazione basati su un approccio prestazionale. Glasgow utilizza il toolkit MODEL (HSN) Healthy Sustainable Neighborhood (HSN) per incoraggiare i pianificatori a riflettere con maggiore attenzione su come le diverse componenti dell'ambiente costruito e naturale influiscono sulla nostra salute e sul nostro benessere, e l’approccio “Place Standard” per sostenere la realizzazione di luoghi sostenibili di alta qualità e per promuovere il benessere attraverso modifiche progettuali degli ambienti di vita all’interno del “Development Local Plan”. Nel caso di Malmo il rapporto The city’s spatial impact on health ha l'obiettivo di chiarire quali siano i fattori nell'ambiente fisico che contribuiscono alle disuguaglianze sanitarie ed evidenziare le opportunità offerte ai processi di pianificazione urbana per ottenere condizioni eque e favorevoli per la promozione di una città socialmente equilibrata. Obiettivo, quest’ultimo, perseguito anche del Comprehensive Plan for Malmö, attraverso i concetti di “prossimità” e di “vicinanza”. Dall’esperienza scozzese e svedese emerge il ruolo potenziale della pianificazione e progettazione urbanistica nell’influenzare le sfere sociali interne mediante l'azione di trasformazione fisica dello spazio urbano e il suo stesso riconoscimento da parte della pubblica amministrazione
2018
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