La tutela del suolo e l’agricoltura svolgono oggi il ruolo di cerniera tra le finalità climatico-ambientali (emissione e assorbimenti gas serra) e la produzione di cibo, evitando rischi di degrado delle risorse naturali. Questo contesto impone agli agricoltori scelte gestionali di lungo periodo che vanno oltre la produzione ed i cicli di coltivazione. La gestione sostenibile dei suoli è una priorità trasversale della corrente programmazione 2014 – 2020 della Politica Agraria Comunitaria, sostenuta attraverso obblighi ed incentivi. La Rete Rurale Nazione, coordinata dal Mipaaf, nella sua attività di indirizzo all’attuazione dei PSR, ha reso disponibile le “Linee guida volontarie per la gestione sostenibile del suolo (lgvgss)” della FAO, utili ad identificare il contributo offerto dai suoli all’agricoltura ed alla produzione alimentare, nonché i servizi ecosistemici, assicurati dalla loro corretta gestione. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha di recente presentato uno speciale rapporto “climate change and land ” che per la prima volta introduce indirizzi per la “gestione sostenibile delle terre (SLM)”. La proposta dell’IPCC prevede che l’integrazione tra: l’uso delle risorse naturali (suoli, acque, animali e piante); il soddisfacimento delle mutevoli esigenze umane; la conservazione/miglioramento delle potenzialità produttive e funzioni ambientali, potrà essere garantita se rapportata ad uno specifico contesto territoriale e differenziata per aree geografiche omogenee. La comunità scientifica nazionale, attraverso la presentazione del “decalogo per il suolo” sottolinea come per la pianificazione di qualsiasi intervento di gestione sostenibile del suolo è necessario partire dalla sua conoscenza e dalla valutazione del suo stato di salute. Il suolo è un corpo naturale in continua trasformazione che, generalizzando, può essere paragonato ad un organismo vivente: nasce, cresce, si sviluppa e se non adeguatamente gestito può anche morire (C. Dazzi 2018). Le terre Marchigiane si distinguono per ricchezza di suoli (pedodiversità) e contesti ambientali su cui sono nati e sviluppati, diversi per morfologia, clima, vegetazione e attività umane. Questa diversità che di per sé rappresenta un valore inestimabile, diventa un elemento di difficoltà, nel conciliare le esigenze della popolazione e la gestione sostenibile del territorio, aggravato dai cambiamenti del clima. La Regione Marche fin dai primi passi della Politica Agricola Comune ha creduto e investito nella tutela del suolo e nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Le azioni realizzate non hanno riguardato solo il settore agricolo ed hanno introdotto metodi innovativi, come gli Accordi Agroambientali d’Area, finalizzati alla prevenzione della contaminazione delle acque da nitrati e fitofarmaci ed alla tutela del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico. In linea con gli indirizzi della FAO, la Regione Marche, grazie alle risorse del PSR 2014- 2020, ha inoltre garantito servizi informativi per la conoscenza dei suoli consolidando una capacità interna di monitoraggio, formazione e divulgazione.

Convegno: LA TUTELA DEL SUOLO E AGRICOLTURA IN REGIONE MARCHE. Le ragioni della nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) – post 2020.

Antonietta La Terza;
2019-01-01

Abstract

La tutela del suolo e l’agricoltura svolgono oggi il ruolo di cerniera tra le finalità climatico-ambientali (emissione e assorbimenti gas serra) e la produzione di cibo, evitando rischi di degrado delle risorse naturali. Questo contesto impone agli agricoltori scelte gestionali di lungo periodo che vanno oltre la produzione ed i cicli di coltivazione. La gestione sostenibile dei suoli è una priorità trasversale della corrente programmazione 2014 – 2020 della Politica Agraria Comunitaria, sostenuta attraverso obblighi ed incentivi. La Rete Rurale Nazione, coordinata dal Mipaaf, nella sua attività di indirizzo all’attuazione dei PSR, ha reso disponibile le “Linee guida volontarie per la gestione sostenibile del suolo (lgvgss)” della FAO, utili ad identificare il contributo offerto dai suoli all’agricoltura ed alla produzione alimentare, nonché i servizi ecosistemici, assicurati dalla loro corretta gestione. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha di recente presentato uno speciale rapporto “climate change and land ” che per la prima volta introduce indirizzi per la “gestione sostenibile delle terre (SLM)”. La proposta dell’IPCC prevede che l’integrazione tra: l’uso delle risorse naturali (suoli, acque, animali e piante); il soddisfacimento delle mutevoli esigenze umane; la conservazione/miglioramento delle potenzialità produttive e funzioni ambientali, potrà essere garantita se rapportata ad uno specifico contesto territoriale e differenziata per aree geografiche omogenee. La comunità scientifica nazionale, attraverso la presentazione del “decalogo per il suolo” sottolinea come per la pianificazione di qualsiasi intervento di gestione sostenibile del suolo è necessario partire dalla sua conoscenza e dalla valutazione del suo stato di salute. Il suolo è un corpo naturale in continua trasformazione che, generalizzando, può essere paragonato ad un organismo vivente: nasce, cresce, si sviluppa e se non adeguatamente gestito può anche morire (C. Dazzi 2018). Le terre Marchigiane si distinguono per ricchezza di suoli (pedodiversità) e contesti ambientali su cui sono nati e sviluppati, diversi per morfologia, clima, vegetazione e attività umane. Questa diversità che di per sé rappresenta un valore inestimabile, diventa un elemento di difficoltà, nel conciliare le esigenze della popolazione e la gestione sostenibile del territorio, aggravato dai cambiamenti del clima. La Regione Marche fin dai primi passi della Politica Agricola Comune ha creduto e investito nella tutela del suolo e nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Le azioni realizzate non hanno riguardato solo il settore agricolo ed hanno introdotto metodi innovativi, come gli Accordi Agroambientali d’Area, finalizzati alla prevenzione della contaminazione delle acque da nitrati e fitofarmaci ed alla tutela del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico. In linea con gli indirizzi della FAO, la Regione Marche, grazie alle risorse del PSR 2014- 2020, ha inoltre garantito servizi informativi per la conoscenza dei suoli consolidando una capacità interna di monitoraggio, formazione e divulgazione.
2019
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