The conventual structures, following the post-unitary suppression of the religious orders, were subjected to a series of modifications, that affected the conservation of the architectural complexes and also had a series of consequences on the urban contexts. The transformations were originated from the need to create, quickly and with limited investments, the equipment for the municipalities, such as schools, barracks, prisons and hospitals. A wide range of cases can be analyzed, with reference to some significant examples. In the Marche Region, the suppressions affected a large number of monasteries; in particular, in the city of Ascoli Piceno, it’s evident the nature of the interventions, adopted to modify the convents which, removed from their original function, had to respond to new public needs, including military ones. The reuse of the ancient monastic structures, although developed in the early twentieth century, continues to exert its effect, especially as a result of the phenomena associated with the disposal of military complexes. The public heritage, available to be reused, can represent an interesting opportunity for a revitalization of historical centers, encouraging “good practices”, to promote a new sustainable use, through a correct and equable relationship between conservation and innovation.

Le strutture conventuali, a seguito delle soppressioni religiose post unitarie furono sottoposte ad una serie di modifiche che incisero sulla conservazione del singolo bene ed ebbero effetto anche sul contesto urbano di riferimento. Le trasformazioni erano legate alla necessità di creare, in tempi rapidi e con investimenti contenuti, le attrezzature per il funzionamento dei vari Comuni, quali scuole, caserme, carceri ed ospedali. Per soddisfare le nuove esigenze distributive e funzionali, furono utilizzate differenti modalità d'intervento. L’atteggiamento tenuto nei confronti delle preesistenze si configurava secondo modi legati alla tradizione locale: talvolta, l’attenzione era rivolta alla conservazione di alcuni ambienti, ritenuti maggiormente significativi quali il chiostro o la sala refettoriale, con il sacrificio di tutte quelle porzioni accessorie, portatrici di valori che la cultura del periodo non era in grado di riconoscere; in altri casi, veniva richiesta una demolizione pressoché totale degli antichi corpi di fabbrica, per costruire edifici maggiormente funzionali ai nuovi usi, utilizzando un lessico “moderno”, con forti richiami alla tradizione costruttiva locale. Nelle grandi aule delle chiese medievali, gli interventi sulle preesistenze furono particolarmente incidenti e portarono alla spogliazione di tutti quegli elementi non più funzionali ad esprimere la sacralità dei luoghi. In questo contesto storico ed amministrativo, molti sono, dunque, gli aspetti meritevoli di approfondimento, specialmente per gli effetti che ne derivano sulle piccole realtà urbane della regione Marche.

Il ruolo delle strutture conventuali nella conservazione della città storica dal periodo post unitario alla contemporaneità

Enrica Petrucci
2020-01-01

Abstract

The conventual structures, following the post-unitary suppression of the religious orders, were subjected to a series of modifications, that affected the conservation of the architectural complexes and also had a series of consequences on the urban contexts. The transformations were originated from the need to create, quickly and with limited investments, the equipment for the municipalities, such as schools, barracks, prisons and hospitals. A wide range of cases can be analyzed, with reference to some significant examples. In the Marche Region, the suppressions affected a large number of monasteries; in particular, in the city of Ascoli Piceno, it’s evident the nature of the interventions, adopted to modify the convents which, removed from their original function, had to respond to new public needs, including military ones. The reuse of the ancient monastic structures, although developed in the early twentieth century, continues to exert its effect, especially as a result of the phenomena associated with the disposal of military complexes. The public heritage, available to be reused, can represent an interesting opportunity for a revitalization of historical centers, encouraging “good practices”, to promote a new sustainable use, through a correct and equable relationship between conservation and innovation.
2020
Le strutture conventuali, a seguito delle soppressioni religiose post unitarie furono sottoposte ad una serie di modifiche che incisero sulla conservazione del singolo bene ed ebbero effetto anche sul contesto urbano di riferimento. Le trasformazioni erano legate alla necessità di creare, in tempi rapidi e con investimenti contenuti, le attrezzature per il funzionamento dei vari Comuni, quali scuole, caserme, carceri ed ospedali. Per soddisfare le nuove esigenze distributive e funzionali, furono utilizzate differenti modalità d'intervento. L’atteggiamento tenuto nei confronti delle preesistenze si configurava secondo modi legati alla tradizione locale: talvolta, l’attenzione era rivolta alla conservazione di alcuni ambienti, ritenuti maggiormente significativi quali il chiostro o la sala refettoriale, con il sacrificio di tutte quelle porzioni accessorie, portatrici di valori che la cultura del periodo non era in grado di riconoscere; in altri casi, veniva richiesta una demolizione pressoché totale degli antichi corpi di fabbrica, per costruire edifici maggiormente funzionali ai nuovi usi, utilizzando un lessico “moderno”, con forti richiami alla tradizione costruttiva locale. Nelle grandi aule delle chiese medievali, gli interventi sulle preesistenze furono particolarmente incidenti e portarono alla spogliazione di tutti quegli elementi non più funzionali ad esprimere la sacralità dei luoghi. In questo contesto storico ed amministrativo, molti sono, dunque, gli aspetti meritevoli di approfondimento, specialmente per gli effetti che ne derivano sulle piccole realtà urbane della regione Marche.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
PETRUCCI_estratto_saggi Carbonara_I.pdf

solo gestori di archivio

Descrizione: saggio
Tipologia: Versione Editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 2.43 MB
Formato Adobe PDF
2.43 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/440073
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact