Gli eventi sismici che hanno colpito una vasta area dell’Italia centrale tra il 2016 e il 2017, e segnatamente una vasta porzione delle aree altocollinari e montane di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, hanno avuto carattere di disastro come raramente nella storia recente e meno recente del nostro paese si è avuto modo di constatare. La rilevanza del disastro va letta sulle dimensioni sincronica e diacronica, sui significati generati da un accadimento che, pur identificabile con precisione nel suo manifestarsi, rappresenta solo un inizio di un processo di lunga durata, ed è a sua volta connesso con accadimenti anteriori, della medesima natura – sismogenici – ma anche di contesto, quello nel quale gli eventi assumono significati diversi a seconda del territorio che li ‘ospita’. Quello del 2016-2017 non è un evento sismico isolato, ma va letto al di là della sua specificità ‘geologica’, che pure grande interesse riveste per lo studio dei fenomeni anche in una prospettiva di prevenzione. Va letto in una prospettiva sincronica – un qui e ora che in realtà assume natura di ‘eterno presente’ e in una diacronica – ciò che questo sisma ha preceduto e ciò che si prospetta nel futuro. Va letto, anche, nell’ottica squisitamente sociale delle relazioni tra gli attori che si sono mossi entro, attorno e ‘sopra’ l’evento, e dunque in chiave di potere e di conflitto, di approcci bottom-up e top-down, di visioni del mondo, di rapporti tra quelli che sono stati definiti 'soggetti forti' e 'soggetti deboli'.

Sisma e relazioni sociali: alcune note a margine degli eventi del 2016-2017 nell'Italia centrale

Marco Giovagnoli
2019-01-01

Abstract

Gli eventi sismici che hanno colpito una vasta area dell’Italia centrale tra il 2016 e il 2017, e segnatamente una vasta porzione delle aree altocollinari e montane di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, hanno avuto carattere di disastro come raramente nella storia recente e meno recente del nostro paese si è avuto modo di constatare. La rilevanza del disastro va letta sulle dimensioni sincronica e diacronica, sui significati generati da un accadimento che, pur identificabile con precisione nel suo manifestarsi, rappresenta solo un inizio di un processo di lunga durata, ed è a sua volta connesso con accadimenti anteriori, della medesima natura – sismogenici – ma anche di contesto, quello nel quale gli eventi assumono significati diversi a seconda del territorio che li ‘ospita’. Quello del 2016-2017 non è un evento sismico isolato, ma va letto al di là della sua specificità ‘geologica’, che pure grande interesse riveste per lo studio dei fenomeni anche in una prospettiva di prevenzione. Va letto in una prospettiva sincronica – un qui e ora che in realtà assume natura di ‘eterno presente’ e in una diacronica – ciò che questo sisma ha preceduto e ciò che si prospetta nel futuro. Va letto, anche, nell’ottica squisitamente sociale delle relazioni tra gli attori che si sono mossi entro, attorno e ‘sopra’ l’evento, e dunque in chiave di potere e di conflitto, di approcci bottom-up e top-down, di visioni del mondo, di rapporti tra quelli che sono stati definiti 'soggetti forti' e 'soggetti deboli'.
2019
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