Il saggio tenta un riesame della figura di Gustavo Giovannoni all’interno dell’architettura italiana ed europea del XX secolo. Laureato in ingegneria, Giovannoni contribuì in maniera decisiva alla formazione di una nuova figura professionale identificabile con la definizione di “architetto integrale”. All’interno di questo grande contenitore operativo, si possono ritrovare diverse variegate competenze (che contengono a sua volta altri sottosistemi), che fanno parte di una ricca cartella comune. E allora si passa dalla legislazione (regolamenti edilizi) all’urbanistica (piani regolatori, interventi nella città storica, diradamento), dall’ambiente (progettazione urbana, territoriale, paesaggio) al restauro (integrazione, tutela, regolamentazione), dalla progettazione edilizia (barocchetto, tecnica delle costruzioni) alla storia dell’architettura, dalla didattica alla tecnologia (idraulica, tecnologia del cemento urbano, costruzioni tradizionali), dall’escursionismo al paesaggio. Questi interessi, così diversi a un primo sguardo superficiale, viceversa sono tutti fortemente integrati (e indagati) da Giovannoni, alla cui sintesi egli stesso lavorò per tutta la sua vita che si concluse nel 1947, quindi due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, un anno dopo il referendum che cambiò il sistema politico italiano da monarchia (costituzionale) a repubblica e pochi mesi dopo alla ratifica della conferenza di Parigi, che decretò l’aspetto definitivo dell’Europa post-bellica. Il contributo analizza i profondi cambiamenti politici e sociali che attraversarono l’Italia dal 1943 al 1947, che posero Giovannoni davanti a una riflessione sia sulla sua passata partecipazione agli apparati consultivi dello Stato sia sui possibili meccanismi da attuare per la ricostruzione. Anche in questi drammatici anni, Giovannoni dimostrò di non abbandonare l’agone della politica culturale, criticando, proponendo, galvanizzando i giovani, fornendo nuove strade da percorrere agli storici e agli urbanisti.

Il controverso lascito di Giovannoni tra politica e cultura architettonica

Giuseppe Bonaccorso;
2019-01-01

Abstract

Il saggio tenta un riesame della figura di Gustavo Giovannoni all’interno dell’architettura italiana ed europea del XX secolo. Laureato in ingegneria, Giovannoni contribuì in maniera decisiva alla formazione di una nuova figura professionale identificabile con la definizione di “architetto integrale”. All’interno di questo grande contenitore operativo, si possono ritrovare diverse variegate competenze (che contengono a sua volta altri sottosistemi), che fanno parte di una ricca cartella comune. E allora si passa dalla legislazione (regolamenti edilizi) all’urbanistica (piani regolatori, interventi nella città storica, diradamento), dall’ambiente (progettazione urbana, territoriale, paesaggio) al restauro (integrazione, tutela, regolamentazione), dalla progettazione edilizia (barocchetto, tecnica delle costruzioni) alla storia dell’architettura, dalla didattica alla tecnologia (idraulica, tecnologia del cemento urbano, costruzioni tradizionali), dall’escursionismo al paesaggio. Questi interessi, così diversi a un primo sguardo superficiale, viceversa sono tutti fortemente integrati (e indagati) da Giovannoni, alla cui sintesi egli stesso lavorò per tutta la sua vita che si concluse nel 1947, quindi due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, un anno dopo il referendum che cambiò il sistema politico italiano da monarchia (costituzionale) a repubblica e pochi mesi dopo alla ratifica della conferenza di Parigi, che decretò l’aspetto definitivo dell’Europa post-bellica. Il contributo analizza i profondi cambiamenti politici e sociali che attraversarono l’Italia dal 1943 al 1947, che posero Giovannoni davanti a una riflessione sia sulla sua passata partecipazione agli apparati consultivi dello Stato sia sui possibili meccanismi da attuare per la ricostruzione. Anche in questi drammatici anni, Giovannoni dimostrò di non abbandonare l’agone della politica culturale, criticando, proponendo, galvanizzando i giovani, fornendo nuove strade da percorrere agli storici e agli urbanisti.
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