Il territorio di Roma Capitale è straordinariamente ricco di beni culturali, archeologici, paesaggistici. ambientali. Tale patrimonio, tuttavia, è scarsamente integrato alla città, non pienamente valorizzato, poco accessibile, molto spesso in condizioni di degrado e marginalità. Il caso del Parco dell’Appia Antica è in questo senso emblematico: il parco è un vasto cuneo verde che attraversa tutta la città, dal centro alle aree più esterne, ma la sua qualità non riscatta le periferie che si sviluppano ai suoi bordi. Il Parco dell’Appia Antica nonostante il valore dei suoi beni archeologici e naturalistici, non è divenuto una centralità strategica per la città e l’area metropolitana; è un costo piuttosto che una risorsa economica. Il parco appare un sistema periferico come le periferie attraversate. La sua perifericità dipende anche dall’ assenza di servizi e l’ insufficiente accessibilità mediante il trasporto pubblico . In questa direzione ci sembra rilevante porre il problema di come la rete ferroviaria possa essere utilizzata per incrementare in modo significativo l’accessibilità al parco, contribuendo alla sua valorizzazione e affermazione come patrimonio di interesse internazionale. Nel seminario è stata condotta una sperimentazione urbanistica- architettonica applicata a due aree in cui i tracciati ferroviari attraversano il Parco dell’Appia Antica. Si tratta dell’area adiacente a Piazza Zama/ via Cilicia e di quella prossima alla stazione FF.SS di Torricella. In entrambi i casi è possibile promuovere la realizzazione di nodi ferroviari di accesso al parco. Quello di Piazza Zama in particolare, risponde ad una domanda da anni espressa dagli abitanti per la realizzazione di una fermata che per la sua collocazione in prossimità di Porta San Sebastiano, all’inizio quasi dell’Appia Antica, può funzionare anche a livello simbolico come porta di acceso al parco in una parte urbana di particolare pregio che può offrire la possibilità di ridisegnare il margine urbano irrisolto tra parco e città, nello stesso tempo trasformando in risorsa la stessa cesura generata dal vallo ferroviario che divide la città. L’ipotesi di creare due nodi scambio e di accesso connessi alla rete ferroviaria esistente si inquadra nel programma QVQC (Quale Velocità Quale Città) delle FS Sistemi Urbani che si propone di individuare una serie di interventi ed azioni di qualificazione del rapporto tra ferrovia e i contesti urbani attraversati. Nell’ambito di questo programma si può immaginare di avviare un servizio ferroviario, sulle sedi esistenti, dedicato all’accesso e alla realizzazione di attrezzature per l’immenso patrimonio archeologico romano in molti punti attraversato da linee su ferro. Oltre ai normali servizi di stazione ferroviaria si possono prevedere quelli che si collegano all’avvio di una visita al parco: ambienti per informazioni con zona mostre, e mediateca; affitto e deposito bici ( realizzando anche i collegamenti con le piste ciclabili interne ed esterne al parco); stalle e spazi per noleggio cavalli per passeggiate equestri; spazi per la vendita a Km.0 dei prodotti degli orti urbani nel parco. Inoltre in considerazione della varietà di “materiali urbani” che compongono l’area si potrà studiare la riorganizzazione, in rapporto alla nuova stazione,della zona artigianale (oggi parzialmente inagibile) prospiciente Piazza Galeria; il miglioramento e ridisegno in rapporto ai percorsi ciclabili e pedonali del ponte sulla ferrovia di Via Latina e il ridisegno degli spazi pubblici di Via Bitinia e Via Segesta. Nell’area di Torricella la linea ferroviaria Termini-Nettuno si affianca e sottopassa l’Appia Antica in una zona di grande interesse, oltre che per gli aspetti archeologici, anche per quelli paesaggistici e ambientali offrendo l’opportunità di esplorare i temi di un progetto che sia in grado di valorizzare, con l’inserimento delle attrezzature da prevedere per questa “porta”, le peculiarità del sito con una sperimentazione particolarmente attenta al disegno del suolo. Il nuovo accesso si colloca in prossimità del GRA, in un’area in cui l’Appia Antica si apre sul paesaggio dell’Agro Romano e della cintura dei Castelli Romani. Qui la stazione, che si trova a dieci minuti di viaggio da Termini e che viene già utilizzata come nodo di scambio per l’ingresso in città, è al centro di una ampia proprietà demaniale oggi utilizzata da depositi e servizi dell’aeronautica militare sottoutilizzati. E’ un importante patrimonio che per la sua collocazione potrebbe divenire una grande centralità territoriale con possibili destinazioni di carattere culturale e produttivo da integrare con l’articolato insieme dei caratteri e dei valori del Parco dell’Appia.

Ferrovie per la cultura. Il parco dell’Appia Antica. Nuove stazioni ferroviarie al servizio del Parco e della Città: Piazza Zama e Torricola- Mostra con presentazione di progetti

Anna Rita Emili;
2019-01-01

Abstract

Il territorio di Roma Capitale è straordinariamente ricco di beni culturali, archeologici, paesaggistici. ambientali. Tale patrimonio, tuttavia, è scarsamente integrato alla città, non pienamente valorizzato, poco accessibile, molto spesso in condizioni di degrado e marginalità. Il caso del Parco dell’Appia Antica è in questo senso emblematico: il parco è un vasto cuneo verde che attraversa tutta la città, dal centro alle aree più esterne, ma la sua qualità non riscatta le periferie che si sviluppano ai suoi bordi. Il Parco dell’Appia Antica nonostante il valore dei suoi beni archeologici e naturalistici, non è divenuto una centralità strategica per la città e l’area metropolitana; è un costo piuttosto che una risorsa economica. Il parco appare un sistema periferico come le periferie attraversate. La sua perifericità dipende anche dall’ assenza di servizi e l’ insufficiente accessibilità mediante il trasporto pubblico . In questa direzione ci sembra rilevante porre il problema di come la rete ferroviaria possa essere utilizzata per incrementare in modo significativo l’accessibilità al parco, contribuendo alla sua valorizzazione e affermazione come patrimonio di interesse internazionale. Nel seminario è stata condotta una sperimentazione urbanistica- architettonica applicata a due aree in cui i tracciati ferroviari attraversano il Parco dell’Appia Antica. Si tratta dell’area adiacente a Piazza Zama/ via Cilicia e di quella prossima alla stazione FF.SS di Torricella. In entrambi i casi è possibile promuovere la realizzazione di nodi ferroviari di accesso al parco. Quello di Piazza Zama in particolare, risponde ad una domanda da anni espressa dagli abitanti per la realizzazione di una fermata che per la sua collocazione in prossimità di Porta San Sebastiano, all’inizio quasi dell’Appia Antica, può funzionare anche a livello simbolico come porta di acceso al parco in una parte urbana di particolare pregio che può offrire la possibilità di ridisegnare il margine urbano irrisolto tra parco e città, nello stesso tempo trasformando in risorsa la stessa cesura generata dal vallo ferroviario che divide la città. L’ipotesi di creare due nodi scambio e di accesso connessi alla rete ferroviaria esistente si inquadra nel programma QVQC (Quale Velocità Quale Città) delle FS Sistemi Urbani che si propone di individuare una serie di interventi ed azioni di qualificazione del rapporto tra ferrovia e i contesti urbani attraversati. Nell’ambito di questo programma si può immaginare di avviare un servizio ferroviario, sulle sedi esistenti, dedicato all’accesso e alla realizzazione di attrezzature per l’immenso patrimonio archeologico romano in molti punti attraversato da linee su ferro. Oltre ai normali servizi di stazione ferroviaria si possono prevedere quelli che si collegano all’avvio di una visita al parco: ambienti per informazioni con zona mostre, e mediateca; affitto e deposito bici ( realizzando anche i collegamenti con le piste ciclabili interne ed esterne al parco); stalle e spazi per noleggio cavalli per passeggiate equestri; spazi per la vendita a Km.0 dei prodotti degli orti urbani nel parco. Inoltre in considerazione della varietà di “materiali urbani” che compongono l’area si potrà studiare la riorganizzazione, in rapporto alla nuova stazione,della zona artigianale (oggi parzialmente inagibile) prospiciente Piazza Galeria; il miglioramento e ridisegno in rapporto ai percorsi ciclabili e pedonali del ponte sulla ferrovia di Via Latina e il ridisegno degli spazi pubblici di Via Bitinia e Via Segesta. Nell’area di Torricella la linea ferroviaria Termini-Nettuno si affianca e sottopassa l’Appia Antica in una zona di grande interesse, oltre che per gli aspetti archeologici, anche per quelli paesaggistici e ambientali offrendo l’opportunità di esplorare i temi di un progetto che sia in grado di valorizzare, con l’inserimento delle attrezzature da prevedere per questa “porta”, le peculiarità del sito con una sperimentazione particolarmente attenta al disegno del suolo. Il nuovo accesso si colloca in prossimità del GRA, in un’area in cui l’Appia Antica si apre sul paesaggio dell’Agro Romano e della cintura dei Castelli Romani. Qui la stazione, che si trova a dieci minuti di viaggio da Termini e che viene già utilizzata come nodo di scambio per l’ingresso in città, è al centro di una ampia proprietà demaniale oggi utilizzata da depositi e servizi dell’aeronautica militare sottoutilizzati. E’ un importante patrimonio che per la sua collocazione potrebbe divenire una grande centralità territoriale con possibili destinazioni di carattere culturale e produttivo da integrare con l’articolato insieme dei caratteri e dei valori del Parco dell’Appia.
2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/428411
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