Al pari di ciò che accade nell’uomo, l’invecchiamento induce numerosi cambiamenti morfologici e metabolici nel cervello degli animali che provocano modifiche comportamentali fino alla comparsa di deficit cognitivi e demenza, che rientrano nella sindrome da disfunzione cognitiva del cane e gatto anziano. Queste modificazioni influiscono negativamente sulla qualità della vita degli animali ed intaccano il rapporto con i loro proprietari. L’opzione terapeutica migliore è quella di ridurre o prevenire le modificazioni indotte dall'invecchiamento nel cervello correggendo cambiamenti metabolici precoci ed eliminando i fattori di rischio associati ai deficit cognitivi e alla demenza. Pochi farmaci sono registrati per la terapia di queste condizioni ed il loro impiego non è scevro da effetti avversi; i principi attivi sono rappresentati da seligilina, clomipramina, propentofillina e dexmedetomidina, il cui target di azione è rappresentato prevalentemente dalla riduzione dell’ansia e dello stress connesso. In tempi molto recenti, studi effettuati soprattutto nel cane hanno mostrato come l’impiego di prodotti nutraceutici possa migliorare le condizioni legate all’invecchiamento. Diversi autori hanno dimostrato che alfa-casozepina ed alfa-lattoalbumina, sia da sole che in associazione, così come altri nutraceutici quali magnololo, onochiolo e berberina sono in grado di legarsi ai recettori del GABA migliorando la neuroprotezione. La L-teanina aumenta i livelli di GABA e serotonina determinando una riduzione dei livelli di stress. L’apoequorina regola il metabolismo del calcio intracellulare e migliora le capacità della sfera cognitiva del cane in maniera significativamente più efficace della seligilina. È stato dimostrato che i trigliceridi a media catena aumentano i livelli di chetoni circolanti, i quali vengono convertiti dal fegato in corpi chetonici che possono essere usati come fonte energetica alternativa dai neuroni in caso di deficit di glucosio, migliorando le capacità cognitive. Altri nutraceutici aumentano i sistemi di protezione dal danno ossidativo, mitigano gli effetti dei radicali liberi (DHA, EPA, vitamina E, Selenio, Ginko Biloba, Vitamina C, carotenoidi, flavonoidi, resveratrolo) e prevengono il deposito di sostanza beta amiloide (s-adenosilmetionina, omotaurina). Tutti questi supplementi nutraceutici sono disponibili sia come integratori alimentari (nel cane e nel gatto) sia come diete commerciali cognitive (assenti nel gatto). La dieta ed i nutraceutici hanno un impatto concreto sulla gestione della progressione dei deficit cognitivi e della disfunzione cognitiva negli animali, restituendo risultati migliori con la supplementazione precoce alla comparsa dei primi sintomi ed anche in assenza di stimolazione cognitiva ed arricchimento ambientale.
La nutraceutica nella gestione dell’invecchiamento e dei disturbi cognitivi del cane e del gatto
Andrea, marchegiani
2019-01-01
Abstract
Al pari di ciò che accade nell’uomo, l’invecchiamento induce numerosi cambiamenti morfologici e metabolici nel cervello degli animali che provocano modifiche comportamentali fino alla comparsa di deficit cognitivi e demenza, che rientrano nella sindrome da disfunzione cognitiva del cane e gatto anziano. Queste modificazioni influiscono negativamente sulla qualità della vita degli animali ed intaccano il rapporto con i loro proprietari. L’opzione terapeutica migliore è quella di ridurre o prevenire le modificazioni indotte dall'invecchiamento nel cervello correggendo cambiamenti metabolici precoci ed eliminando i fattori di rischio associati ai deficit cognitivi e alla demenza. Pochi farmaci sono registrati per la terapia di queste condizioni ed il loro impiego non è scevro da effetti avversi; i principi attivi sono rappresentati da seligilina, clomipramina, propentofillina e dexmedetomidina, il cui target di azione è rappresentato prevalentemente dalla riduzione dell’ansia e dello stress connesso. In tempi molto recenti, studi effettuati soprattutto nel cane hanno mostrato come l’impiego di prodotti nutraceutici possa migliorare le condizioni legate all’invecchiamento. Diversi autori hanno dimostrato che alfa-casozepina ed alfa-lattoalbumina, sia da sole che in associazione, così come altri nutraceutici quali magnololo, onochiolo e berberina sono in grado di legarsi ai recettori del GABA migliorando la neuroprotezione. La L-teanina aumenta i livelli di GABA e serotonina determinando una riduzione dei livelli di stress. L’apoequorina regola il metabolismo del calcio intracellulare e migliora le capacità della sfera cognitiva del cane in maniera significativamente più efficace della seligilina. È stato dimostrato che i trigliceridi a media catena aumentano i livelli di chetoni circolanti, i quali vengono convertiti dal fegato in corpi chetonici che possono essere usati come fonte energetica alternativa dai neuroni in caso di deficit di glucosio, migliorando le capacità cognitive. Altri nutraceutici aumentano i sistemi di protezione dal danno ossidativo, mitigano gli effetti dei radicali liberi (DHA, EPA, vitamina E, Selenio, Ginko Biloba, Vitamina C, carotenoidi, flavonoidi, resveratrolo) e prevengono il deposito di sostanza beta amiloide (s-adenosilmetionina, omotaurina). Tutti questi supplementi nutraceutici sono disponibili sia come integratori alimentari (nel cane e nel gatto) sia come diete commerciali cognitive (assenti nel gatto). La dieta ed i nutraceutici hanno un impatto concreto sulla gestione della progressione dei deficit cognitivi e della disfunzione cognitiva negli animali, restituendo risultati migliori con la supplementazione precoce alla comparsa dei primi sintomi ed anche in assenza di stimolazione cognitiva ed arricchimento ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.