LA DISCIPLINA DELLE LINEE GUIDA E DELLE BUONE PRATICHE MEDICHE NELLA LEGGE GELLI-BIANCO. L’IMPATTO SULLA CAUSA DI ESCLUSIONE DELLA PUNIBILITÀ RIMODULATA E REINTRODOTTA DALLA RIFORMA

Il nuovo sistema di esenzione da pena per colpa medica introdotto dalla legge Gelli-Bianco non ha dato nel complesso i risultati sperati e ha suscitato non pochi problemi. Per costruire un quadro più chiaro dell’effettivo perimetro applicativo della nuova causa di non punibilità le cui contraddizioni e ambivalenze sono ormai unanimemente riconosciute, la necessaria premessa è un’indagine sulle linee guida e le virtuose pratiche clinico-assistenziali legalizzate dall’art. 5 della legge e sui rapporti tra violazione/osservanza delle regole dell’arte e responsabilità colposa del medico. Uno degli aspetti più delicati e nevralgici della rivisitata norma di favore è quello relativo alla natura delle linee guida da cui si fa dipendere la loro efficacia più o meno vincolante per l’operatore sanitario. Una problematica che assume un particolare rilievo perché consente opzioni alternative di lettura del testo normativo e che ha dato luogo alle maggiori incertezze già prima dell’entrata in vigore del novum legislativo.