L’occhio del fotografo cade ovunque, sulla cortina di case della moderna periferia, su singoli brani di architettura, su particolari di fontane monumentali, elementi decorativi, interni domestici e oggetti di arredo. È l’importante raccolta antologica di fotografie di Gian Luigi Banfi, riferibili al periodo compreso tra il 1938 e il 1942, presentata nella mostra a cura del figlio Giuliano, che le ha offerte al Sistema Bibliotecario e Documentale Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, e di Serena Maffioletti, coordinatrice del Comitato scientifico dell’Archivio. Le foto esposte, appartenenti al Fondo Julia e Gian Luigi Banfi, sono solo parte di un ricco patrimonio di immagini costituito da 2.200 negativi e numerosi provini, alcuni dei quali attentamente montati a mo’ di progetti di scena dallo stesso architetto. Con queste fotografie Banfi si ritaglia il tempo della verifica e dell’affinamento dei temi portanti della ricerca condotta dai BBPR, le cui basi teoriche e programmatiche sono tutte già poste in anni precedenti. L’osservazione intorno al linguaggio dell’architettura e del design occupa quindi un posto centrale nel corpo d’immagini da cui, tuttavia, non sono estranei confronti e rinvii sui lasciti della storia.

Nitidi particolari: Gian Luigi Ban fotografo razionalista

DOTI GERARDO
2019-01-01

Abstract

L’occhio del fotografo cade ovunque, sulla cortina di case della moderna periferia, su singoli brani di architettura, su particolari di fontane monumentali, elementi decorativi, interni domestici e oggetti di arredo. È l’importante raccolta antologica di fotografie di Gian Luigi Banfi, riferibili al periodo compreso tra il 1938 e il 1942, presentata nella mostra a cura del figlio Giuliano, che le ha offerte al Sistema Bibliotecario e Documentale Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, e di Serena Maffioletti, coordinatrice del Comitato scientifico dell’Archivio. Le foto esposte, appartenenti al Fondo Julia e Gian Luigi Banfi, sono solo parte di un ricco patrimonio di immagini costituito da 2.200 negativi e numerosi provini, alcuni dei quali attentamente montati a mo’ di progetti di scena dallo stesso architetto. Con queste fotografie Banfi si ritaglia il tempo della verifica e dell’affinamento dei temi portanti della ricerca condotta dai BBPR, le cui basi teoriche e programmatiche sono tutte già poste in anni precedenti. L’osservazione intorno al linguaggio dell’architettura e del design occupa quindi un posto centrale nel corpo d’immagini da cui, tuttavia, non sono estranei confronti e rinvii sui lasciti della storia.
2019
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