“Quella di oggi è una novità assoluta […] oggi non parliamo di ricostruzione, ma di un provvedimento che dà il via alla stagione strutturale organica della prevenzione. […] Cura e manutenzione sono due parole chiave di questo ministero […] dato che c’è questo bonus così rafforzato e che c’è una procedura che i professionisti sono in grado di maneggiare immediatamente, ci aspettiamo davvero che parta questo accesso alle detrazioni in maniera forte perché per gli italiani la casa è un bene primario, lo sappiamo, ma più importante della casa ci sono il bene e la sicurezza delle persone”. Queste le parole del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio durante la conferenza stampa del 28 febbraio per annunciare l’emanazione del Decreto Ministeriale n. 58 che stabilisce le Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni nonché le modalità per l’attestazione dell'efficacia degli interventi effettuati. Il pacchetto è composto da un decreto, dalle Linee Guida e da un modello di asseverazione e consente l’attivazione del nuovo sconto fiscale per la messa in sicurezza degli edifici dando attuazione al cosiddetto ‘Sismabonus’ cioè agli incentivi fiscali previsti dall’articolo 1, comma 2, della Legge di bilancio 2017. Le Linee Guida forniscono gli strumenti operativi per la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni definendo otto Classi di Rischio, con rischio crescente dalla lettera A+ alla lettera G, due metodi alternativi e due parametri per l’attestazione della classe. Un metodo ‘convenzionale’ con ambito di applicazione valido su tutto lo spettro delle costruzioni e un metodo ‘semplificato’ finalizzato all’utilizzo su edifici in muratura, con un ambito applicativo limitato, ma necessario a superare alcune difficoltà oggettive della fase di valutazione quali ad esempio lo studio degli aggregati edilizi. I due parametri utilizzati considerano, da un lato gli aspetti legati alle possibili perdite economiche e sociali e dall’altro gli aspetti legati alla sicurezza degli occupanti nel rispetto del valore della salvaguardia della vita umana. Il metodo ‘convenzionale’ si basa sui metodi di analisi previsti dalle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008) correlando gli stati limite a scenari di danneggiamento e quindi ad un costo di riparazione (espresso in percentuale rispetto al costo di ricostruzione dell’immobile) e considerando il tempo di ritorno medio (ogni quanti anni) dell’intensità sismica che produce i suddetti stati limite. In tal modo è possibile stimare il parametro di perdita annuale media attesa (PAM) legata al danneggiamento a seguito di eventi sismici della struttura. Parallelamente la norma introduce un indice di sicurezza (IS-V) definito dal rapporto capacità (resistenza della struttura) su domanda (intensità del terremoto) in termini di accelerazione sismica relativa allo stato limite di vita. Il metodo ‘semplificato’ può essere utilizzato come valutazione preliminare della Classe di Rischio o in sostituzione del metodo ‘convenzionale’, limitatamente agli edifici in muratura e di valutazioni associate ad interventi di tipo locale. Tale metodo si basa su una classificazione tipologica delle costruzioni e si fonda sulle definizioni della scala macrosismica europea EMS-98, la quale considera gli effetti del terremoto quali elementi diagnostici utili alla sua classificazione in termini di intensità. Tale scala si basa implicitamente su un modello di vulnerabilità e permette un’ampia generalità del metodo e della sua applicazione.

La valutazione della vulnerabilità con il metodo semplificato: sistema più rapido, ma non accurato

dall'asta andrea
2017-01-01

Abstract

“Quella di oggi è una novità assoluta […] oggi non parliamo di ricostruzione, ma di un provvedimento che dà il via alla stagione strutturale organica della prevenzione. […] Cura e manutenzione sono due parole chiave di questo ministero […] dato che c’è questo bonus così rafforzato e che c’è una procedura che i professionisti sono in grado di maneggiare immediatamente, ci aspettiamo davvero che parta questo accesso alle detrazioni in maniera forte perché per gli italiani la casa è un bene primario, lo sappiamo, ma più importante della casa ci sono il bene e la sicurezza delle persone”. Queste le parole del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio durante la conferenza stampa del 28 febbraio per annunciare l’emanazione del Decreto Ministeriale n. 58 che stabilisce le Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni nonché le modalità per l’attestazione dell'efficacia degli interventi effettuati. Il pacchetto è composto da un decreto, dalle Linee Guida e da un modello di asseverazione e consente l’attivazione del nuovo sconto fiscale per la messa in sicurezza degli edifici dando attuazione al cosiddetto ‘Sismabonus’ cioè agli incentivi fiscali previsti dall’articolo 1, comma 2, della Legge di bilancio 2017. Le Linee Guida forniscono gli strumenti operativi per la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni definendo otto Classi di Rischio, con rischio crescente dalla lettera A+ alla lettera G, due metodi alternativi e due parametri per l’attestazione della classe. Un metodo ‘convenzionale’ con ambito di applicazione valido su tutto lo spettro delle costruzioni e un metodo ‘semplificato’ finalizzato all’utilizzo su edifici in muratura, con un ambito applicativo limitato, ma necessario a superare alcune difficoltà oggettive della fase di valutazione quali ad esempio lo studio degli aggregati edilizi. I due parametri utilizzati considerano, da un lato gli aspetti legati alle possibili perdite economiche e sociali e dall’altro gli aspetti legati alla sicurezza degli occupanti nel rispetto del valore della salvaguardia della vita umana. Il metodo ‘convenzionale’ si basa sui metodi di analisi previsti dalle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008) correlando gli stati limite a scenari di danneggiamento e quindi ad un costo di riparazione (espresso in percentuale rispetto al costo di ricostruzione dell’immobile) e considerando il tempo di ritorno medio (ogni quanti anni) dell’intensità sismica che produce i suddetti stati limite. In tal modo è possibile stimare il parametro di perdita annuale media attesa (PAM) legata al danneggiamento a seguito di eventi sismici della struttura. Parallelamente la norma introduce un indice di sicurezza (IS-V) definito dal rapporto capacità (resistenza della struttura) su domanda (intensità del terremoto) in termini di accelerazione sismica relativa allo stato limite di vita. Il metodo ‘semplificato’ può essere utilizzato come valutazione preliminare della Classe di Rischio o in sostituzione del metodo ‘convenzionale’, limitatamente agli edifici in muratura e di valutazioni associate ad interventi di tipo locale. Tale metodo si basa su una classificazione tipologica delle costruzioni e si fonda sulle definizioni della scala macrosismica europea EMS-98, la quale considera gli effetti del terremoto quali elementi diagnostici utili alla sua classificazione in termini di intensità. Tale scala si basa implicitamente su un modello di vulnerabilità e permette un’ampia generalità del metodo e della sua applicazione.
2017
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Freddi et al. 2017_Edilizia&Territorio_La valutazione della vulnerabilità con il metodo semplificato sistema più rapido, ma non accurato.pdf

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/423997
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