Brevi note sulle famiglie di fatto e spunti di riflessione in tema di equiparazione del convivente al coniuge in materia penale

La legge Cirinnà e il suo decreto attuativo hanno equiparato al coniuge, agli effetti penali, le sole parti di un’«unione civile». La questione dell’equiparazione del convivente al coniuge, nel settore penale dell’ordinamento, sarà discussa pertanto in questa sede con riguardo alle parti delle «convivenze di fatto» registrate (pure disciplinate ad altri fini dalla legge in esame), e delle parti di un’unione “libera”, cioè priva di ogni forma di definizione e regolamentazione giuridica. Ipotesi di convivenza in relazione alle quali rimane ancora in primo piano la complessità dei tanti problemi irrisolti sul tema della rilevanza penalistica delle relazioni di coppia non matrimoniale, di costruzione dottrinaria e giurisprudenziale. E’ un tema sul quale si intersecano, in una cornice interna e sovranazionale, distinti settori del diritto e che investe un ordine familiare ulteriore rispetto a quello giuridico. L’indagine intende, pertanto, non trascurare i profili costituzionali delle relazioni familiari, le normative e giurisprudenze europee sul diritto alla protezione sociale, giuridica ed economica della vita familiare, l’ordinamento civile sul diritto di famiglia, e ampliare lo sguardo, sia pure in modo sommario, alla convivenza senza matrimonio come fenomeno sociale e di costume.