Il lavoro approfondisce l’evoluzione del diritto agrario italiano nel periodo intercorrente tra l’emanazione del codice civile del 1865 e quello del 1942. In quell’intervallo temporale, per quanto la specificità della regolamentazione dell’agricoltura (cd. eccezzionalismo agricolo) fosse ben nota alla migliore dottrina giusagraristica, l’inquadramento del diritto agrario e, più in particolare, degli atti ricollegabili all’agricoltura ed all’industria agraria, avvenne nell’alveo del processo di confinamento tra materia civile e commerciale. Nonostante l’emanazione del codice di commercio nel 1882, il collocamento dell’attività agricola nell’ambito della materia commerciale non trovò accoglimento nella dottrina e nella giurisprudenza del periodo di riferimento costituendo una opinione ampiamente condivisa che “l’agricoltura costituisse un’attività schiettamente civile e come tale soggetta al diritto civile”. Soltanto con l’emanazione del codice civile del 1942 l’esercizio dell’agricoltura riuscì a svincolarsi progressivamente dal controllo del proprietario del fondo rifluendo nella moderna impresa affrancandosi, in tal modo, dalla sua tradizionale collocazione novecentesca, ancillare rispetto al diritto privato, per assumere, nel più recente periodo, la valenza di una disciplina totalmente autonoma sotto il profilo didattico, legislativo e scientifico.

L’agricoltura quale esercizio diretto o indiretto del diritto di proprietà o di altri diritti reali nel codice civile del 1865

PETRELLI Luca
2016-01-01

Abstract

Il lavoro approfondisce l’evoluzione del diritto agrario italiano nel periodo intercorrente tra l’emanazione del codice civile del 1865 e quello del 1942. In quell’intervallo temporale, per quanto la specificità della regolamentazione dell’agricoltura (cd. eccezzionalismo agricolo) fosse ben nota alla migliore dottrina giusagraristica, l’inquadramento del diritto agrario e, più in particolare, degli atti ricollegabili all’agricoltura ed all’industria agraria, avvenne nell’alveo del processo di confinamento tra materia civile e commerciale. Nonostante l’emanazione del codice di commercio nel 1882, il collocamento dell’attività agricola nell’ambito della materia commerciale non trovò accoglimento nella dottrina e nella giurisprudenza del periodo di riferimento costituendo una opinione ampiamente condivisa che “l’agricoltura costituisse un’attività schiettamente civile e come tale soggetta al diritto civile”. Soltanto con l’emanazione del codice civile del 1942 l’esercizio dell’agricoltura riuscì a svincolarsi progressivamente dal controllo del proprietario del fondo rifluendo nella moderna impresa affrancandosi, in tal modo, dalla sua tradizionale collocazione novecentesca, ancillare rispetto al diritto privato, per assumere, nel più recente periodo, la valenza di una disciplina totalmente autonoma sotto il profilo didattico, legislativo e scientifico.
2016
9788867680276
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