L'articolo tratta il tema delle potenzialità del contributo del Design nel rendere sistematica la capacità degli arredi domestici di creare spazi "vitali", Safety Cell. Si articola in una prima parte introduttiva e di riferimento normativo, ed una seconda parte applicativa, con la descrizione di un caso studio progettato all'interno della SAAD, Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno, Università di camerino. In molti stati esteri esiste già un mercato dell’arredo di sicurezza che vanta una gamma di prodotti sempre in crescita. C’è da chiedersi allora come mai questo tipo di mobilio non trovi spazio nel mercato dell’export e non vengano “riprodotti” nei mercati di altri paesi “a rischio” come l’Italia. La risposta risiede proprio nella “tipicità sismica”. Questi “prodotti” sono infatti principalmente legati ad esigenze specifiche ed alle peculiarità socio-culturali del paese di appartenenza dello sviluppatore/progettista in questione. Per fare un esempio, nel mercato Giapponese, dove l’edilizia ha già raggiunto degli standard antisismici molto elevati, troviamo una serie di baldacchini rinforzati e vani di sicurezza ricavati sotto pareti-letto consolidate di vario genere, realizzati per proteggere l’utilizzatore dal pericolo creato da altri arredi/oggetti in movimento durante il sisma. Tornando alla “replicabilità” del fenomeno su altri mercati, tralasciando momentaneamente qualsiasi considerazione di carattere estetico, il problema di fondo di questi prodotti è che ad esempio non rispondono alle esigenze del “mercato italiano della sicurezza antisismica” per due motivi: Il primo è che per quanto rinforzati, non sono studiati per riparare l’occupante dal crollo di un solaio (che per norma pesa in media 500 kg/mq), e che come abbiamo sottolineato in precedenza è la prerogativa dell’edilizia italiana sottoposta allo stress sismico; Il secondo è che buona parte di questi prodotti sono dispositivi di sicurezza attivi. Come già accennato questo significa che senza l’intervento/attivazione dell’utente non svolgono la loro funzione protettiva.

Oggetti e Sistemi per l'Abitare e la Protezione dagli Eventi Sismici. Il contributo del Design nella creazione di Safety Cell Ibride diffuse negli ambienti domestici.

andrea lupacchini
2017-01-01

Abstract

L'articolo tratta il tema delle potenzialità del contributo del Design nel rendere sistematica la capacità degli arredi domestici di creare spazi "vitali", Safety Cell. Si articola in una prima parte introduttiva e di riferimento normativo, ed una seconda parte applicativa, con la descrizione di un caso studio progettato all'interno della SAAD, Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno, Università di camerino. In molti stati esteri esiste già un mercato dell’arredo di sicurezza che vanta una gamma di prodotti sempre in crescita. C’è da chiedersi allora come mai questo tipo di mobilio non trovi spazio nel mercato dell’export e non vengano “riprodotti” nei mercati di altri paesi “a rischio” come l’Italia. La risposta risiede proprio nella “tipicità sismica”. Questi “prodotti” sono infatti principalmente legati ad esigenze specifiche ed alle peculiarità socio-culturali del paese di appartenenza dello sviluppatore/progettista in questione. Per fare un esempio, nel mercato Giapponese, dove l’edilizia ha già raggiunto degli standard antisismici molto elevati, troviamo una serie di baldacchini rinforzati e vani di sicurezza ricavati sotto pareti-letto consolidate di vario genere, realizzati per proteggere l’utilizzatore dal pericolo creato da altri arredi/oggetti in movimento durante il sisma. Tornando alla “replicabilità” del fenomeno su altri mercati, tralasciando momentaneamente qualsiasi considerazione di carattere estetico, il problema di fondo di questi prodotti è che ad esempio non rispondono alle esigenze del “mercato italiano della sicurezza antisismica” per due motivi: Il primo è che per quanto rinforzati, non sono studiati per riparare l’occupante dal crollo di un solaio (che per norma pesa in media 500 kg/mq), e che come abbiamo sottolineato in precedenza è la prerogativa dell’edilizia italiana sottoposta allo stress sismico; Il secondo è che buona parte di questi prodotti sono dispositivi di sicurezza attivi. Come già accennato questo significa che senza l’intervento/attivazione dell’utente non svolgono la loro funzione protettiva.
2017
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Articolo Scienze e Ricerche.pdf

solo gestori di archivio

Tipologia: Versione Editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 3.29 MB
Formato Adobe PDF
3.29 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/406468
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact