RUBRICA FISSA DAL TITOLO PRINTED. Cedric Price Works 1952-2003 AA\CCA 2017 Una monumentale opera completa in due volumi dedicata al lavoro dell’architetto Britannico Cedric Price, 1400 pagine, oltre 900 immagini fra disegni, modelli e fotografie, 112 progetti elaborati dall’architetto nel suo studio londinese. Nel primo dei due volumi, i progetti presentati attraverso schizzi, note a margine e montaggi. Nel secondo articoli, conferenze e relazioni di concorsi, mettono in scena un altro aspetto fondamentale della sua architettura, la componente narrativa. Cedric Price era un visionario, che non ha mai voluto perdere di vista il reale, sono convinto che per tutta la vita abbia lavorato ad uno stesso progetto, che entrando in contatto con contesti diversi, cambia di volta in volta. Ogni contesto ha trasformato l’architettura, modificandola formalmente ma mai dal punto di vista concettuale. Macchine per il divertimento, Fun Palace, o per l’apprendimento, Potteries Thinkbelt, mettono a sistema territorio, economia e programma. La parte più interessante del libro è rappresentata dai progetti meno noti, e dai testi che raccontano un lavoro coerente in cui l’attenzione per il reale supera di gran lunga la componente radicale. Price ha influenzato con il suo lavoro teorico intere generazioni di architetti. Lontano dal glamour degli architetti radicali della sua generazione, ha saputo coniugare professione, insegnamento e sperimentazione. Nella sua carriera Price ha fatto pochi libri, solo una monografia nel senso tradizionale del termine. Ma attraverso i suoi interventi pubblici ha raccontato una storia molto personale, fatta di idee sulla città e per la città. L’architettura è stata lo strumento attraverso il quale realizzare queste idee. La forma finale del progetto aveva un importanza secondaria, la coerenza di pensiero invece è rimasta intatta lungo tutta la sua attività progettuale. Per questo motivo la scelta di utilizzare il libro come fosse un archivio, ordinato secondo la cronologia dei progetti, mi sembra perfetta. Difficile infatti pensare un organizzazione diversa, le parole e le immagini assumono così un senso nuovo, creano una sorta di grammatica attraverso la quale costruire un discorso di senso sulla città contemporanea. Questo libro è uno straordinario strumento di consultazione, che libera l’immaginazione del lettore accompagnandolo in un viaggio in un mondo tutto ancora da esplorare. Rituals and Walls: The Architecture of Sacred Space A cura di Pier Vittorio Aureli and Maria Shéhérazade Giudici AA London 2016 La scrittura e l’insegnamento sono forse la parte più importante del lavoro di ricerca di Pier Vittorio Aureli, danno forma alla sperimentazione progettuale dello studio Dogma, e a quella degli studenti che lo seguono nella unit Diploma 14 all’ Architectural Association a Londra. Aureli sceglie un tema con attenzione, ne definisce gli aspetti storici, politici, cerca nuovi significati, si fa interprete del mondo che cambia ed alla fine attraverso il progetto ne mette in discussione i fondamenti. Ogni insegnante si concentra sempre su un solo aspetto, di solito quello progettuale, tipologico o programmatico. Aureli invece cerca sempre di affrontare lo studio di un tema di progetto attraverso medium diversi, ma specialmente da punti di osservazione diversi. La scrittura, come la costruzione dell’immagine sono solo due di questi punti di osservazione, ma il tema più importante è sempre racchiusa nel rapporto architettura-città. Aureli cerca di costruire prima di tutto un progetto politico capace di mettere in discussione ogni certezza storica acquisita. Non vuole che la storia si ripeta, ma cerca di farsene interprete. Negli anni recenti l’idea di spazio sacro non è stata più considerata come un argomento rilevante nell’architettura contemporanea, e nel dibattito sulla città. Mentre i progetti e gli scritti di questo libro dimostrano esattamente il contrario, oggi più che mai lo spazio sacro può ridefinire lo spazio della collettività, lo spazio sacro va oltre gli stereotipi della spiritualità ma piuttosto si allinea con l’ethos politico e sociale della città. Così facendo definisce un nuovo paradigma. Superate le premesse che Aureli costruisce anche grazie ai saggi di Maria Sheherazade Giudici e Hamed Khosravi, i progetti collezionati in questo libro definisco seriamente una precisa idea di Sacro che sopravvive nella società contemporanea, grazie alla memoria stratificata nelle nostre città. Una scuola multi-fede a Strasburgo, le case per i pellegrini a Roma, un monastero per i gesuiti a Detroit, un centro Islamico per donne a Parigi. Luoghi, tradizioni, religioni diverse, e progetti costruiti sui rituali piuttosto che sui dogmi religiosi. Questo è un libro da leggere con grande attenzione perché nasconde un metodo rigoroso che libera l’immaginazione e l’architettura. Archivio N01 Dec 2017-June 2018 The Challenge Issue Promemoria Group www.archiviomagazine.com ARCHIVIO,è un nuovo progetto editoriale indipendente ideato da Promemoria. Il magazine analizza diversi temi della contemporaneità, rileggendoli attraverso una chiave inedita, il grande patrimonio della memoria collettiva rappresentato dagli Archivi. Ogni numero, tematico, attraverserà infatti cultura, arte, design, scienza, musica, moda, cinema, fotografia, ricontestualizzando ognuno di questi mondi attraverso la lente speciale della memoria, coinvolgendo il patrimonio degli archivi storici delle istituzioni e degli enti pubblici di tutto il mondo. L’editoriale del primo numero è un vero e proprio Manifesto programmatico, celebra il primo archivio della storia, il nostro cervello, che dalla nascita comincia a incamerare dati da ripescare nel momento esatto in cui ne abbiamo bisogno. Gli archivi raccontano e allo stesso tempo nascondo storie, interpretazioni e mondi sempre nuovi da esplorare. Gli archivi di cui si parla sono luoghi reali, spazi fisici in cui sono organizzati materiali di ogni tipo. I loro custodi diventano i veri protagonisti delle storie raccontate.

PRINTED - TRE RECENSIONI

LUCA GALOFARO
2018-01-01

Abstract

RUBRICA FISSA DAL TITOLO PRINTED. Cedric Price Works 1952-2003 AA\CCA 2017 Una monumentale opera completa in due volumi dedicata al lavoro dell’architetto Britannico Cedric Price, 1400 pagine, oltre 900 immagini fra disegni, modelli e fotografie, 112 progetti elaborati dall’architetto nel suo studio londinese. Nel primo dei due volumi, i progetti presentati attraverso schizzi, note a margine e montaggi. Nel secondo articoli, conferenze e relazioni di concorsi, mettono in scena un altro aspetto fondamentale della sua architettura, la componente narrativa. Cedric Price era un visionario, che non ha mai voluto perdere di vista il reale, sono convinto che per tutta la vita abbia lavorato ad uno stesso progetto, che entrando in contatto con contesti diversi, cambia di volta in volta. Ogni contesto ha trasformato l’architettura, modificandola formalmente ma mai dal punto di vista concettuale. Macchine per il divertimento, Fun Palace, o per l’apprendimento, Potteries Thinkbelt, mettono a sistema territorio, economia e programma. La parte più interessante del libro è rappresentata dai progetti meno noti, e dai testi che raccontano un lavoro coerente in cui l’attenzione per il reale supera di gran lunga la componente radicale. Price ha influenzato con il suo lavoro teorico intere generazioni di architetti. Lontano dal glamour degli architetti radicali della sua generazione, ha saputo coniugare professione, insegnamento e sperimentazione. Nella sua carriera Price ha fatto pochi libri, solo una monografia nel senso tradizionale del termine. Ma attraverso i suoi interventi pubblici ha raccontato una storia molto personale, fatta di idee sulla città e per la città. L’architettura è stata lo strumento attraverso il quale realizzare queste idee. La forma finale del progetto aveva un importanza secondaria, la coerenza di pensiero invece è rimasta intatta lungo tutta la sua attività progettuale. Per questo motivo la scelta di utilizzare il libro come fosse un archivio, ordinato secondo la cronologia dei progetti, mi sembra perfetta. Difficile infatti pensare un organizzazione diversa, le parole e le immagini assumono così un senso nuovo, creano una sorta di grammatica attraverso la quale costruire un discorso di senso sulla città contemporanea. Questo libro è uno straordinario strumento di consultazione, che libera l’immaginazione del lettore accompagnandolo in un viaggio in un mondo tutto ancora da esplorare. Rituals and Walls: The Architecture of Sacred Space A cura di Pier Vittorio Aureli and Maria Shéhérazade Giudici AA London 2016 La scrittura e l’insegnamento sono forse la parte più importante del lavoro di ricerca di Pier Vittorio Aureli, danno forma alla sperimentazione progettuale dello studio Dogma, e a quella degli studenti che lo seguono nella unit Diploma 14 all’ Architectural Association a Londra. Aureli sceglie un tema con attenzione, ne definisce gli aspetti storici, politici, cerca nuovi significati, si fa interprete del mondo che cambia ed alla fine attraverso il progetto ne mette in discussione i fondamenti. Ogni insegnante si concentra sempre su un solo aspetto, di solito quello progettuale, tipologico o programmatico. Aureli invece cerca sempre di affrontare lo studio di un tema di progetto attraverso medium diversi, ma specialmente da punti di osservazione diversi. La scrittura, come la costruzione dell’immagine sono solo due di questi punti di osservazione, ma il tema più importante è sempre racchiusa nel rapporto architettura-città. Aureli cerca di costruire prima di tutto un progetto politico capace di mettere in discussione ogni certezza storica acquisita. Non vuole che la storia si ripeta, ma cerca di farsene interprete. Negli anni recenti l’idea di spazio sacro non è stata più considerata come un argomento rilevante nell’architettura contemporanea, e nel dibattito sulla città. Mentre i progetti e gli scritti di questo libro dimostrano esattamente il contrario, oggi più che mai lo spazio sacro può ridefinire lo spazio della collettività, lo spazio sacro va oltre gli stereotipi della spiritualità ma piuttosto si allinea con l’ethos politico e sociale della città. Così facendo definisce un nuovo paradigma. Superate le premesse che Aureli costruisce anche grazie ai saggi di Maria Sheherazade Giudici e Hamed Khosravi, i progetti collezionati in questo libro definisco seriamente una precisa idea di Sacro che sopravvive nella società contemporanea, grazie alla memoria stratificata nelle nostre città. Una scuola multi-fede a Strasburgo, le case per i pellegrini a Roma, un monastero per i gesuiti a Detroit, un centro Islamico per donne a Parigi. Luoghi, tradizioni, religioni diverse, e progetti costruiti sui rituali piuttosto che sui dogmi religiosi. Questo è un libro da leggere con grande attenzione perché nasconde un metodo rigoroso che libera l’immaginazione e l’architettura. Archivio N01 Dec 2017-June 2018 The Challenge Issue Promemoria Group www.archiviomagazine.com ARCHIVIO,è un nuovo progetto editoriale indipendente ideato da Promemoria. Il magazine analizza diversi temi della contemporaneità, rileggendoli attraverso una chiave inedita, il grande patrimonio della memoria collettiva rappresentato dagli Archivi. Ogni numero, tematico, attraverserà infatti cultura, arte, design, scienza, musica, moda, cinema, fotografia, ricontestualizzando ognuno di questi mondi attraverso la lente speciale della memoria, coinvolgendo il patrimonio degli archivi storici delle istituzioni e degli enti pubblici di tutto il mondo. L’editoriale del primo numero è un vero e proprio Manifesto programmatico, celebra il primo archivio della storia, il nostro cervello, che dalla nascita comincia a incamerare dati da ripescare nel momento esatto in cui ne abbiamo bisogno. Gli archivi raccontano e allo stesso tempo nascondo storie, interpretazioni e mondi sempre nuovi da esplorare. Gli archivi di cui si parla sono luoghi reali, spazi fisici in cui sono organizzati materiali di ogni tipo. I loro custodi diventano i veri protagonisti delle storie raccontate.
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