Termini come ambiguità, contraddizione, dualità, caratterizzano questo progetto: la staticità del blocco abitazioni si trasforma in movimento degli spazi collettivi; la sua chiusura verso l'esterno, la città e nei confronti degli agenti atmosferici si trasforma in apertura degli spazi interni: la rigidità dell'impianto diventa flessibilità dei suoi elementi interni; la pesantezza del volume si trasforma in leggerezza delle sue parti interne. Così lo spazio dentro, come luogo collettivo, diventa il motore del progetto, uno spazio in continuo movimento, in continua trasformazione, assume cioè il ruolo di grande casa, appropriandosi di tutti i caratteri tipici dello spazio privato giapponese. Una serie di volumi scorrevoli rompono la staticità dell'impianto in cui vengono collocate le abitazioni. Volumi che contengono le funzioni collettive come: spazi espositivi, negozi, luoghi per lo svago e le serre, contenitori di verde che si insinuano con forza nello spazio, mentre i volumi fissi contengono i servizi necessari come un centro per anziani, uno spazio ludico per bambini e servizi vari. Lo spostamento di ciascun volume lascia il posto ad un vuoto che non ha definizione se non nella sua essenza momentanea. II blocco delle case in CA riprende un antico impianto del seicento giapponese, trasformandosi in un insieme compatto che acquisisce spessore e al cui interno trovano collocazione le abitazioni, autonome e autosufficienti, ciascuna con un suo ascensore o elevatore. II blocco in CA viene tagliato da fessure, strade definite nella loro forma, ma rotte dalla presenza dei volumi nel momento in cui vengono occupate. Lo spazio collettivo si trasforma così in uno luogo conviviale, di incontro protetto dalla frenesia della città quotidiana

UNITA' ORIZZONTALE AD AOMORI

EMILI, Anna Rita
2010-01-01

Abstract

Termini come ambiguità, contraddizione, dualità, caratterizzano questo progetto: la staticità del blocco abitazioni si trasforma in movimento degli spazi collettivi; la sua chiusura verso l'esterno, la città e nei confronti degli agenti atmosferici si trasforma in apertura degli spazi interni: la rigidità dell'impianto diventa flessibilità dei suoi elementi interni; la pesantezza del volume si trasforma in leggerezza delle sue parti interne. Così lo spazio dentro, come luogo collettivo, diventa il motore del progetto, uno spazio in continuo movimento, in continua trasformazione, assume cioè il ruolo di grande casa, appropriandosi di tutti i caratteri tipici dello spazio privato giapponese. Una serie di volumi scorrevoli rompono la staticità dell'impianto in cui vengono collocate le abitazioni. Volumi che contengono le funzioni collettive come: spazi espositivi, negozi, luoghi per lo svago e le serre, contenitori di verde che si insinuano con forza nello spazio, mentre i volumi fissi contengono i servizi necessari come un centro per anziani, uno spazio ludico per bambini e servizi vari. Lo spostamento di ciascun volume lascia il posto ad un vuoto che non ha definizione se non nella sua essenza momentanea. II blocco delle case in CA riprende un antico impianto del seicento giapponese, trasformandosi in un insieme compatto che acquisisce spessore e al cui interno trovano collocazione le abitazioni, autonome e autosufficienti, ciascuna con un suo ascensore o elevatore. II blocco in CA viene tagliato da fessure, strade definite nella loro forma, ma rotte dalla presenza dei volumi nel momento in cui vengono occupate. Lo spazio collettivo si trasforma così in uno luogo conviviale, di incontro protetto dalla frenesia della città quotidiana
2010
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