Le Marche si caratterizzano per una costellazione di nuclei urbani dislocati lungo i crinali delle principali valli che solcano il territorio in direzione trasversale rispetto alla linea di costa. Essi conservano tracce, più o meno evidenti, di antichi sistemi di difesa. Fra i sistemi più interessanti è possibile analizzare i resti della cerchia muraria di Montefiore dell'Aso, borgo fortificato della Marca fermana, le cui origini possono farsi risalire al periodo compreso fra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo; in questo periodo è attestata la presenza di due distinti castra, amministrati da feudatari facenti parte delle stessa stirpe. La consistenza e la struttura degli originari insediamenti è di difficile valutazione, soprattutto alla luce dei successivi interventi di trasformazione, condotti sino alle soglie del XIX secolo. Le caratteristiche orografiche del sito hanno certamente condizionato l’impianto fortificatorio che si è sviluppato secondo una forma ellissoidale. Nel corso dei secoli, il recinto si è progressivamente modificato per il continuo aumento della popolazione e per l’aggiornamento delle tecniche di difesa, soprattutto nel periodo comunale. Fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, la cortina fu notevolmente ampliata, vennero aperte nuove porte e rinforzate le angolate con torri a base poligonale. Allo stato attuale, si conservano, da ovest verso est, alcuni tratti discontinui di murature in laterizio in parte inglobati all'interno di costruzioni aggiunte nei secoli XVII-XVIII. I torrioni tra le cortine sono sei oltre due torri a protezione della Porta Canapale ad est, ormai scomparsa e di quella Nuova ad ovest. La Porta San Marco, annessa all'omonima torre, conserva ancora un coronamento merlato ma non vi sono tracce che tale terminazione fosse presente anche nelle altre torri. La Porta Diritta (denominata anche da Sole o Aspramonte) è caratterizzata da un fornice a sesto acuto e da una terminazione a piombatoi e merlature. Nel lato est s’individua la torre del Cassero, la cui denominazione ricorda l’antico presidio che, secondo le indagini topografiche e d’archivio, doveva sorgere in questo sito, a difesa delle incursioni provenienti da oriente. La lettura dei sistemi murari in laterizio consente d’individuare fasi evolutive, legate sia alle modalità di difesa che alle tecniche costruttive. Si è rilevato un andamento crescente nelle dimensioni dei laterizi, per l’uso di differenti sistemi di produzione ma anche in relazione all'aggiornamento delle norme statutarie comunali che prescrivevano l’uso di misure campione.

Borghi fortificati nelle Marche: l’antico castrum di Montefloris

PETRUCCI, Enrica
2016-01-01

Abstract

Le Marche si caratterizzano per una costellazione di nuclei urbani dislocati lungo i crinali delle principali valli che solcano il territorio in direzione trasversale rispetto alla linea di costa. Essi conservano tracce, più o meno evidenti, di antichi sistemi di difesa. Fra i sistemi più interessanti è possibile analizzare i resti della cerchia muraria di Montefiore dell'Aso, borgo fortificato della Marca fermana, le cui origini possono farsi risalire al periodo compreso fra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo; in questo periodo è attestata la presenza di due distinti castra, amministrati da feudatari facenti parte delle stessa stirpe. La consistenza e la struttura degli originari insediamenti è di difficile valutazione, soprattutto alla luce dei successivi interventi di trasformazione, condotti sino alle soglie del XIX secolo. Le caratteristiche orografiche del sito hanno certamente condizionato l’impianto fortificatorio che si è sviluppato secondo una forma ellissoidale. Nel corso dei secoli, il recinto si è progressivamente modificato per il continuo aumento della popolazione e per l’aggiornamento delle tecniche di difesa, soprattutto nel periodo comunale. Fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, la cortina fu notevolmente ampliata, vennero aperte nuove porte e rinforzate le angolate con torri a base poligonale. Allo stato attuale, si conservano, da ovest verso est, alcuni tratti discontinui di murature in laterizio in parte inglobati all'interno di costruzioni aggiunte nei secoli XVII-XVIII. I torrioni tra le cortine sono sei oltre due torri a protezione della Porta Canapale ad est, ormai scomparsa e di quella Nuova ad ovest. La Porta San Marco, annessa all'omonima torre, conserva ancora un coronamento merlato ma non vi sono tracce che tale terminazione fosse presente anche nelle altre torri. La Porta Diritta (denominata anche da Sole o Aspramonte) è caratterizzata da un fornice a sesto acuto e da una terminazione a piombatoi e merlature. Nel lato est s’individua la torre del Cassero, la cui denominazione ricorda l’antico presidio che, secondo le indagini topografiche e d’archivio, doveva sorgere in questo sito, a difesa delle incursioni provenienti da oriente. La lettura dei sistemi murari in laterizio consente d’individuare fasi evolutive, legate sia alle modalità di difesa che alle tecniche costruttive. Si è rilevato un andamento crescente nelle dimensioni dei laterizi, per l’uso di differenti sistemi di produzione ma anche in relazione all'aggiornamento delle norme statutarie comunali che prescrivevano l’uso di misure campione.
2016
291
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