L'anatomia del libro di architettura André Tavares The anatomy of the Architectural Book CCA - Lars Muller Publisher 2016 These strinking composition of text and image , their colors, texture, rhythm and structure, shaped the reading experience and, in doing so, comunicated certain ideas about architecture. (Mirko Zardini director CCA) Solo apparentemente questo è un libro su come si realizzano i libri di architettura. Prima di tutto è un atto d'amore per la carta stampata, e per il modo in cui gli architetti hanno sempre costruito le loro storie, cercando sempre di trasformarle in un progetto. I libri di architettura sono un qualcosa che va oltre la scrittura di un testo, sono racconti multipli, perché mettono assieme narrazioni diverse fatte di testi ed immagini. Lo sa bene André Tavares, che mette a nudo, in modo colto ed essenziale la pratica della costruzione del libro. Nel farlo torna indietro nel tempo, e senza mai perdere il controllo della sua narrazione, costruisce un piccolo capolavoro di storia analizzando il passato ma guardando continuamente al presente. Perché come sostiene Benjamin ogni presente dovrebbe essere sincronico con determinati momenti della storia, così come ciascun singolo elemento del passato è supposto divenire leggibile soltanto in una determinata epoca, in cui l'umanità stropicciandosi gli occhi riconosce come taleproprio quest'immagine di sogno. È in quest'attimo che lo storico si assume il compito dell'interpretazione del sogno. Tavares si fa dunque interprete del sogno degli architetti. Per scrivere questo libro si è immerso negli archivi del CCA e non solo, ha dovuto sfogliare volumi originali ha imparato a guardare i libri oltre il loro contenuto più evidente, ha letto attraverso i sensi. Il progetto è affrontato seguendo due linee parallele, la storia dell'architettura (e il suo racconto) e il disegno grafico, che si fondono in un'altra storia, quella dei metodi della Comunicazione visiva. Il volume è diviso in due parti, comincia con lo studio della mostra effettuata nel Crystal Palace del 1851, e procede con la costruzione da parte diSigfried Giedion del suo libro del 1929 Befreites wohnen. Prosegue con unaseconda parte che invece entra nello specifico della costruzione fisica e sensoriale, attraverso quelli che possono essere considerati comei cinque parametri essenziali dell'architettura, tessitura, superficie, ritmo, struttura, e scala, da tradurre e rappresentare per riuscire a comunicarli attraverso la stampa. Non solo i testi ci guidano all'interno di questa attenta analisi anatomica dell'oggetto libro, ma anche le immagini, che più della scrittura stessa ci fanno immergere nella costruzione della storia del fare. Ce ne sono tante, che hanno origini e tempi diversi. Ecco che quindi in questo sovrapporsi di narrazioni esistono secondo l'autore tre metodi per organizzare le informazioni che danno forma ad un progetto editoriale: il procedere lento, passo dopo passo, mattone dopo mattone ed infine quello della vicinanza con il tema trattato. Il primo esemplificato dall'organizzazione spaziale dell'Acropoli di Atene di Auguste Choisy, dalla visualizzazione cronologica del farsi della torre Eiffel, accuratamente raccontata fotogramma dopo fotogramma, ed infine dall'uso del disegno di Claude Nicolas Ledoux che comunica l'architettura attraverso la sua dimensione. Ogni passaggio serve a sottolineare come “the inhabitant of a building, or the reader of a book, must form a complete experience for themselves by connecting sensory stimuli.” Il lettore diventa seguendo l'esperienza sensoriale del libro, un produttore di significati, ed entra in sintonia con la costruzione del progetto da parte del suo autore. Anatomy-pages-144-145.jpg Pur seguendo una linea precisa, cercandonell'anatomia dell'oggetto una simbiosi con il suo autore, Tavares non dimentica l'enorme atlante di significati prodotti dai tantissimi altri autori citati ed osservati, che spesso nel corso del testo si intrecciano tra di loro dando corpo a quello che può e deve essere considerato un testo fondamentale, per chi vuole prima di tutto capire che l'architettura non sempre è nascosta negli spazi reali degli edifici, ma forse è molto più spesso nascosta tra le pagine dei libri che la raccontano, in quel susseguirsi di parole e immagini che sono capaci di costruire un immaginario. Quello dell'autore è restituito perfettamente da quella, che a questo punto sembra essere la cosa più importante per un libro di architettura, la sua materialità, che si compone di una cifra grafica riconoscibile, specchio dell'anima del suo autore che sembra divisa tra l'idea di costruire una linea. Una linea che al segue le infinite tracce disseminate in questa costruzione non lineare di pensieri ed immagini. A questo punto forse il vero significato del libro, è aver scritto una sorta di autobiografia ragionata, perché Tavares viene da una famiglia di costruttori di libri e alla fine anche lui, in un tempo difficile per l'editoria, sfida quotidianamente le difficoltà delle costruzione di questi oggetti. E' chiaro che fare libri equivale dunque a fare progetti, che forse diventano reali solo dopo essere statiraccontati sulla carta.

L'ANATOMIA DEL LIBRO DI ARCHITETTURA

GALOFARO, Luca
2017-01-01

Abstract

L'anatomia del libro di architettura André Tavares The anatomy of the Architectural Book CCA - Lars Muller Publisher 2016 These strinking composition of text and image , their colors, texture, rhythm and structure, shaped the reading experience and, in doing so, comunicated certain ideas about architecture. (Mirko Zardini director CCA) Solo apparentemente questo è un libro su come si realizzano i libri di architettura. Prima di tutto è un atto d'amore per la carta stampata, e per il modo in cui gli architetti hanno sempre costruito le loro storie, cercando sempre di trasformarle in un progetto. I libri di architettura sono un qualcosa che va oltre la scrittura di un testo, sono racconti multipli, perché mettono assieme narrazioni diverse fatte di testi ed immagini. Lo sa bene André Tavares, che mette a nudo, in modo colto ed essenziale la pratica della costruzione del libro. Nel farlo torna indietro nel tempo, e senza mai perdere il controllo della sua narrazione, costruisce un piccolo capolavoro di storia analizzando il passato ma guardando continuamente al presente. Perché come sostiene Benjamin ogni presente dovrebbe essere sincronico con determinati momenti della storia, così come ciascun singolo elemento del passato è supposto divenire leggibile soltanto in una determinata epoca, in cui l'umanità stropicciandosi gli occhi riconosce come taleproprio quest'immagine di sogno. È in quest'attimo che lo storico si assume il compito dell'interpretazione del sogno. Tavares si fa dunque interprete del sogno degli architetti. Per scrivere questo libro si è immerso negli archivi del CCA e non solo, ha dovuto sfogliare volumi originali ha imparato a guardare i libri oltre il loro contenuto più evidente, ha letto attraverso i sensi. Il progetto è affrontato seguendo due linee parallele, la storia dell'architettura (e il suo racconto) e il disegno grafico, che si fondono in un'altra storia, quella dei metodi della Comunicazione visiva. Il volume è diviso in due parti, comincia con lo studio della mostra effettuata nel Crystal Palace del 1851, e procede con la costruzione da parte diSigfried Giedion del suo libro del 1929 Befreites wohnen. Prosegue con unaseconda parte che invece entra nello specifico della costruzione fisica e sensoriale, attraverso quelli che possono essere considerati comei cinque parametri essenziali dell'architettura, tessitura, superficie, ritmo, struttura, e scala, da tradurre e rappresentare per riuscire a comunicarli attraverso la stampa. Non solo i testi ci guidano all'interno di questa attenta analisi anatomica dell'oggetto libro, ma anche le immagini, che più della scrittura stessa ci fanno immergere nella costruzione della storia del fare. Ce ne sono tante, che hanno origini e tempi diversi. Ecco che quindi in questo sovrapporsi di narrazioni esistono secondo l'autore tre metodi per organizzare le informazioni che danno forma ad un progetto editoriale: il procedere lento, passo dopo passo, mattone dopo mattone ed infine quello della vicinanza con il tema trattato. Il primo esemplificato dall'organizzazione spaziale dell'Acropoli di Atene di Auguste Choisy, dalla visualizzazione cronologica del farsi della torre Eiffel, accuratamente raccontata fotogramma dopo fotogramma, ed infine dall'uso del disegno di Claude Nicolas Ledoux che comunica l'architettura attraverso la sua dimensione. Ogni passaggio serve a sottolineare come “the inhabitant of a building, or the reader of a book, must form a complete experience for themselves by connecting sensory stimuli.” Il lettore diventa seguendo l'esperienza sensoriale del libro, un produttore di significati, ed entra in sintonia con la costruzione del progetto da parte del suo autore. Anatomy-pages-144-145.jpg Pur seguendo una linea precisa, cercandonell'anatomia dell'oggetto una simbiosi con il suo autore, Tavares non dimentica l'enorme atlante di significati prodotti dai tantissimi altri autori citati ed osservati, che spesso nel corso del testo si intrecciano tra di loro dando corpo a quello che può e deve essere considerato un testo fondamentale, per chi vuole prima di tutto capire che l'architettura non sempre è nascosta negli spazi reali degli edifici, ma forse è molto più spesso nascosta tra le pagine dei libri che la raccontano, in quel susseguirsi di parole e immagini che sono capaci di costruire un immaginario. Quello dell'autore è restituito perfettamente da quella, che a questo punto sembra essere la cosa più importante per un libro di architettura, la sua materialità, che si compone di una cifra grafica riconoscibile, specchio dell'anima del suo autore che sembra divisa tra l'idea di costruire una linea. Una linea che al segue le infinite tracce disseminate in questa costruzione non lineare di pensieri ed immagini. A questo punto forse il vero significato del libro, è aver scritto una sorta di autobiografia ragionata, perché Tavares viene da una famiglia di costruttori di libri e alla fine anche lui, in un tempo difficile per l'editoria, sfida quotidianamente le difficoltà delle costruzione di questi oggetti. E' chiaro che fare libri equivale dunque a fare progetti, che forse diventano reali solo dopo essere statiraccontati sulla carta.
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