L'esperienza descritta vuole introdurre la biomimetica in ambito scolastico ed educativo, come paradigma che costringe alla riflessione sulla conoscenza pratica accumulata dalla natura in miliardi di anni di evoluzione. Tale introduzione avviene attraverso una strategia basata su una pratica comune e nota anche ai più piccoli, com’è quella della raccolta differenziata domestica dei rifiuti, ora giunta allo stadio del “porta a porta”, che la rende ancora più incisiva in termini di esperienza familiare e domestica. In pratica, il processo sfrutta la conoscenza della raccolta differenziata alla riflessione sui materiali, introducendo la terminologia ad essi riferita (per esempio espressioni come “biodegradabile”, “compostabile” e “riciclabile”, che spesso sono usate in modo confuso, se non addirittura errato e magari sovrapponibile). In questo modo s’introducono le problematiche relative ai materiali ed ad un loro utilizzo sostenibile, giungendo finalmente a come certi problemi vengono risolti dalla natura, che per concetto porta ad un sistema a “zero scarti”, o come si dice anche, ad un approccio circolare alla progettazione “dalla culla alla culla” (from cradle to cradle), che si evidenzia nelle 3R, come in Figura 1. Tale approccio può essere affrontato a diversi livelli di complessità, attraverso una modularità dell’esperienza che si estrinseca in metodi di approccio multilivello (almeno dal livello dell’ultimo anno di scuola materna fino alla fine della scuola primaria, quindi in una fascia di età 5-11 anni).
Proposte operative per l’introduzione della biomimetica nell’educazione scientifica della scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria
SANTULLI, Carlo
2017-01-01
Abstract
L'esperienza descritta vuole introdurre la biomimetica in ambito scolastico ed educativo, come paradigma che costringe alla riflessione sulla conoscenza pratica accumulata dalla natura in miliardi di anni di evoluzione. Tale introduzione avviene attraverso una strategia basata su una pratica comune e nota anche ai più piccoli, com’è quella della raccolta differenziata domestica dei rifiuti, ora giunta allo stadio del “porta a porta”, che la rende ancora più incisiva in termini di esperienza familiare e domestica. In pratica, il processo sfrutta la conoscenza della raccolta differenziata alla riflessione sui materiali, introducendo la terminologia ad essi riferita (per esempio espressioni come “biodegradabile”, “compostabile” e “riciclabile”, che spesso sono usate in modo confuso, se non addirittura errato e magari sovrapponibile). In questo modo s’introducono le problematiche relative ai materiali ed ad un loro utilizzo sostenibile, giungendo finalmente a come certi problemi vengono risolti dalla natura, che per concetto porta ad un sistema a “zero scarti”, o come si dice anche, ad un approccio circolare alla progettazione “dalla culla alla culla” (from cradle to cradle), che si evidenzia nelle 3R, come in Figura 1. Tale approccio può essere affrontato a diversi livelli di complessità, attraverso una modularità dell’esperienza che si estrinseca in metodi di approccio multilivello (almeno dal livello dell’ultimo anno di scuola materna fino alla fine della scuola primaria, quindi in una fascia di età 5-11 anni).File | Dimensione | Formato | |
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