La maggior parte della biosfera terrestre (> 70%) è fredda ed esposta a temperature al di sotto di 15 °C. Tali ambienti sono spesso dominati da microrganismi definiti psicrofili, ossia in grado di riprodursi a basse temperature, comprese tra 0 °C e 20°C. Per colonizzare tali ambienti, i microrganismi psicrofili hanno evoluto differenti strategie, quali la produzione di proteine anti-gelo, di crioprotettanti, di enzimi che non denaturano a basse temperature e la modificazione della fluidità della membrana plasmatica. In questo lavoro, è stata investigata la composizione dei lipidi di membrana in quattro specie di ciliati marini appartenenti al genere Euplotes: E. polaris (artico e antartico), E. focardii (antartico), E. raikovi (Mar Adriatico) e E. crassus (Mar Tirreno). I lipidi totali sono stati estratti usando il metodo di Bligh & Dyer (1959) e preliminarmente sottoposti ad analisi 1H-NMR e 31P-NMR. I campioni sono stati poi analizzati mediante RPLC-IT-ESI-MS in modalità positiva e negativa. Gli esteri metilici per analisi GC-FID/MS sono stati ottenuti mediante reazione di Fisher in ambiente acido. Sono stati identificate 13 classi di lipidi, distribuite in diverso modo nelle quattro specie indagate. Sorprendentemente, l’indice di insaturazione delle fosfatidilcoline (PC), classe di lipidi più abbondante in Euplotes, e di altri lipidi è più basso nei ceppi polari rispetto a quelli temperati. Le fosfatidiletanolamine (PE) sono invece più insature in E. polaris rispetto agli altri ceppi ma non sono presenti nell’altro ceppo polare E. focardii, che presenta però specie di fosfatidilglicerol (PG), fosfatidilinositol (PI) e lipidi polari altamente insaturi. L’adattamento di Euplotes ad ambienti inospitali è specie-specifico ed è basato su una complessità che va oltre il semplice accumulo di lipidi insaturi. Una caratteristica trasversale ai quattro ceppi è l’elevata percentuale di fosfolipidi recanti catene alchiliche (plasmenil e plasmalogeni) invece che aciliche, soprattutto in PC e PE, e l’abbondanza dell’acido grasso 18:3 3), costituente almeno il 28% degli acidi grassi totali.

CAMBIAMENTI NELLA COMPOSIZIONE DEI LIPIDI DI MEMBRANA IN SPECIE MARINE DI Euplotes ADATTATI A DIFFERENTI AMBIENTI

ALIMENTI, Claudio;VALLESI, Adriana;
2013-01-01

Abstract

La maggior parte della biosfera terrestre (> 70%) è fredda ed esposta a temperature al di sotto di 15 °C. Tali ambienti sono spesso dominati da microrganismi definiti psicrofili, ossia in grado di riprodursi a basse temperature, comprese tra 0 °C e 20°C. Per colonizzare tali ambienti, i microrganismi psicrofili hanno evoluto differenti strategie, quali la produzione di proteine anti-gelo, di crioprotettanti, di enzimi che non denaturano a basse temperature e la modificazione della fluidità della membrana plasmatica. In questo lavoro, è stata investigata la composizione dei lipidi di membrana in quattro specie di ciliati marini appartenenti al genere Euplotes: E. polaris (artico e antartico), E. focardii (antartico), E. raikovi (Mar Adriatico) e E. crassus (Mar Tirreno). I lipidi totali sono stati estratti usando il metodo di Bligh & Dyer (1959) e preliminarmente sottoposti ad analisi 1H-NMR e 31P-NMR. I campioni sono stati poi analizzati mediante RPLC-IT-ESI-MS in modalità positiva e negativa. Gli esteri metilici per analisi GC-FID/MS sono stati ottenuti mediante reazione di Fisher in ambiente acido. Sono stati identificate 13 classi di lipidi, distribuite in diverso modo nelle quattro specie indagate. Sorprendentemente, l’indice di insaturazione delle fosfatidilcoline (PC), classe di lipidi più abbondante in Euplotes, e di altri lipidi è più basso nei ceppi polari rispetto a quelli temperati. Le fosfatidiletanolamine (PE) sono invece più insature in E. polaris rispetto agli altri ceppi ma non sono presenti nell’altro ceppo polare E. focardii, che presenta però specie di fosfatidilglicerol (PG), fosfatidilinositol (PI) e lipidi polari altamente insaturi. L’adattamento di Euplotes ad ambienti inospitali è specie-specifico ed è basato su una complessità che va oltre il semplice accumulo di lipidi insaturi. Una caratteristica trasversale ai quattro ceppi è l’elevata percentuale di fosfolipidi recanti catene alchiliche (plasmenil e plasmalogeni) invece che aciliche, soprattutto in PC e PE, e l’abbondanza dell’acido grasso 18:3 3), costituente almeno il 28% degli acidi grassi totali.
2013
275
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