Nei vari ambiti nei quali opera il design per la comunicazione e in particolare nei nuovi media le strategie estetiche e narrative vedono impegnare in larga misura la forma audiovisiva, capace di integrare linguaggi eterogenei e stimolare l’interconnessione di modelli comunicativi distinti. Il prodotto audiovisivo sembra rappresentare l’espressione del cross over linguistico della multimedialità e alimentarsi di formule narrative connesse ai lessici cinematografici. Il cinema diventa, in qualche misura, il design dei nuovi media. Come sostiene Manovich: “La finestra che dà sul mondo fittizio in cui si svolge una narrazione cinematografica è diventata una finestra che si affaccia su un panorama di dati. In sostanza, quello che una volta era il cinema, costituisce oggi l’interfaccia uomo computer” (Manovich, 2002, p. 108). In questo quadro l’articolo intende restituire alcune riflessioni riguardo l’estendersi della forma audiovisiva e di alcuni caratteri delle retoriche cinematografiche che, contaminandosi con l’eclettismo linguistico tipico delle autoproduzioni, pervadono gli statuti visivi di vari apparati della comunicazione, da quello commerciale e sociale a quello politico e di propaganda, fino a quelli della comunicazione non convenzionale.

Il design audiovisivo tra narrazione filmica e convergenze semantiche nei nuovi media

OPPEDISANO, Federico Orfeo
2016-01-01

Abstract

Nei vari ambiti nei quali opera il design per la comunicazione e in particolare nei nuovi media le strategie estetiche e narrative vedono impegnare in larga misura la forma audiovisiva, capace di integrare linguaggi eterogenei e stimolare l’interconnessione di modelli comunicativi distinti. Il prodotto audiovisivo sembra rappresentare l’espressione del cross over linguistico della multimedialità e alimentarsi di formule narrative connesse ai lessici cinematografici. Il cinema diventa, in qualche misura, il design dei nuovi media. Come sostiene Manovich: “La finestra che dà sul mondo fittizio in cui si svolge una narrazione cinematografica è diventata una finestra che si affaccia su un panorama di dati. In sostanza, quello che una volta era il cinema, costituisce oggi l’interfaccia uomo computer” (Manovich, 2002, p. 108). In questo quadro l’articolo intende restituire alcune riflessioni riguardo l’estendersi della forma audiovisiva e di alcuni caratteri delle retoriche cinematografiche che, contaminandosi con l’eclettismo linguistico tipico delle autoproduzioni, pervadono gli statuti visivi di vari apparati della comunicazione, da quello commerciale e sociale a quello politico e di propaganda, fino a quelli della comunicazione non convenzionale.
2016
262
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