Francesco La Grassa: chi era costui? A rispondere a tale quesito è Luca Scalvedi che ricostruisce accuratamente l’opera dell’architetto ed ingegnere siciliano attraverso un sapiente percorso di studio, ricerca ed interpretazione critica, ripercorrendone tutta la produzione architettonica ed urbanistica. Protagonista dell’architettura siciliana nei primi anni del Novecento (Trapani, Noto, Ragusa) La Grassa si colloca, come afferma l’autore, “fra gli allievi di Basile fra i più fedeli e i meno ortodossi nella sofferta concettualizzazione dei problemi espressivi, così come elaborati dal maestro, seguendo percorsi linguistici più eterogenei tanto nella produzione architettonica quanto nel disegno urbano”. Da ciò ne deriva un’impronta ben definita e chiara della sua opera, caratterizzata da un’attenzione particolare alle tecniche innovative, alla continuità del prodotto progettuale con la storia e con la peculiarità dei luoghi sempre secondo un’attenzione alla misura e alla proporzione nonché all’integrazione tra architettura e paesaggio: questi elementi ne fanno una delle figure più significative nel panorama architettonico dei primi anni del secolo.

Luca Scalvedi, Francesco La Grassa. Architettura e urbanistica fra Roma e la Sicilia nella prima metà del novecento

TRUSIANI, ELIO
2005-01-01

Abstract

Francesco La Grassa: chi era costui? A rispondere a tale quesito è Luca Scalvedi che ricostruisce accuratamente l’opera dell’architetto ed ingegnere siciliano attraverso un sapiente percorso di studio, ricerca ed interpretazione critica, ripercorrendone tutta la produzione architettonica ed urbanistica. Protagonista dell’architettura siciliana nei primi anni del Novecento (Trapani, Noto, Ragusa) La Grassa si colloca, come afferma l’autore, “fra gli allievi di Basile fra i più fedeli e i meno ortodossi nella sofferta concettualizzazione dei problemi espressivi, così come elaborati dal maestro, seguendo percorsi linguistici più eterogenei tanto nella produzione architettonica quanto nel disegno urbano”. Da ciò ne deriva un’impronta ben definita e chiara della sua opera, caratterizzata da un’attenzione particolare alle tecniche innovative, alla continuità del prodotto progettuale con la storia e con la peculiarità dei luoghi sempre secondo un’attenzione alla misura e alla proporzione nonché all’integrazione tra architettura e paesaggio: questi elementi ne fanno una delle figure più significative nel panorama architettonico dei primi anni del secolo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/386248
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