La costa del Monte Conero (Adriatico centrale, Regione Marche) è caratterizzata per lo più da una falesia attiva, la cui morfologia è strettamente legata alle caratteristiche litologiche e strutturali del substrato roccioso: dove l’erosione marina è tuttora attiva, i versanti si presentano generalmente più acclivi nella parte immediatamente prospiciente la costa; nella parte superiore, invece, il versante presenta forme più dolci in quanto l’originaria falesia è stata rimodellata da processi fluvio-denudazionali. Il tratto centrale della costa (area di Portonovo) è caratterizzato da un’elevata falesia inattiva. Il presente lavoro riguarda l’analisi geomorfologica generale dell’intero settore costiero concentrando, però, l’attenzione sulla genesi della spiaggia bassa antistante all’appena citato tratto inattivo della falesia, la cui estensione verso mare è ragguardevole, tanto da configurarne una forma di “promontorio”. Il fondale mostra una evidente convessità rispetto all’andamento circa regolare (o probabilmente concavo) del tratto di piattaforma continentale. Forme condizionate in modo decisivo dalla presenza di accumuli di grandi frane che hanno interessato inizialmente l’antica falesia viva. Più a sud-est, l’accumulo di un altro importante fenomeno franoso modifica, in modo meno vistoso, la geometria del fondale ma non della linea di riva. Nei settori settentrionale e meridionale della costa la spiaggia è del tutto assente o si riduce ad una stretta cimosa ed il fondale non presenta forme associabili alla presenza di accumuli di frana, anche se la falesia è interessata da importanti movimenti di massa. Il presente lavoro tende a definire (o, meglio, ad ipotizzare) i probabili processi geomorfologici responsabili della genesi del “promontorio”, che vengono individuati nell’attivazione di fenomeni franosi antichi e recenti, e di comprenderne le ragioni più probabili che hanno impedito alla dinamica marina di erodere tali accumuli fino a riportare la spiaggia alla sua forma circa rettilinea, precedente ai movimenti di massa.

Il ruolo della gravità nell’evoluzione geomorfologica di un’area di falesia: il caso del Monte Conero (Mare Adriatico, Italia centrale)

ARINGOLI, Domenico;GENTILI, Bernardino;MATERAZZI, Marco;PAMBIANCHI, Gilberto;FARABOLLINI, Piero
2014-01-01

Abstract

La costa del Monte Conero (Adriatico centrale, Regione Marche) è caratterizzata per lo più da una falesia attiva, la cui morfologia è strettamente legata alle caratteristiche litologiche e strutturali del substrato roccioso: dove l’erosione marina è tuttora attiva, i versanti si presentano generalmente più acclivi nella parte immediatamente prospiciente la costa; nella parte superiore, invece, il versante presenta forme più dolci in quanto l’originaria falesia è stata rimodellata da processi fluvio-denudazionali. Il tratto centrale della costa (area di Portonovo) è caratterizzato da un’elevata falesia inattiva. Il presente lavoro riguarda l’analisi geomorfologica generale dell’intero settore costiero concentrando, però, l’attenzione sulla genesi della spiaggia bassa antistante all’appena citato tratto inattivo della falesia, la cui estensione verso mare è ragguardevole, tanto da configurarne una forma di “promontorio”. Il fondale mostra una evidente convessità rispetto all’andamento circa regolare (o probabilmente concavo) del tratto di piattaforma continentale. Forme condizionate in modo decisivo dalla presenza di accumuli di grandi frane che hanno interessato inizialmente l’antica falesia viva. Più a sud-est, l’accumulo di un altro importante fenomeno franoso modifica, in modo meno vistoso, la geometria del fondale ma non della linea di riva. Nei settori settentrionale e meridionale della costa la spiaggia è del tutto assente o si riduce ad una stretta cimosa ed il fondale non presenta forme associabili alla presenza di accumuli di frana, anche se la falesia è interessata da importanti movimenti di massa. Il presente lavoro tende a definire (o, meglio, ad ipotizzare) i probabili processi geomorfologici responsabili della genesi del “promontorio”, che vengono individuati nell’attivazione di fenomeni franosi antichi e recenti, e di comprenderne le ragioni più probabili che hanno impedito alla dinamica marina di erodere tali accumuli fino a riportare la spiaggia alla sua forma circa rettilinea, precedente ai movimenti di massa.
2014
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