Negli ultimi 60 anni gli eventi naturali a carattere disastroso sono stati ben 3.362 e sono collegabili principalmente a fenomeni come improvvise inondazioni, frane di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, colate di fango e detriti. In Italia sono oltre 6 milioni gli abitanti esposti alle alluvioni, mentre sono circa un milione quelli esposti a fenomeni franosi. E' il dato che emerge dall'Annuario Ispra. Però la fragilità del territorio non dipende esclusivamente dai cambiamenti climatici. I dati diffusi dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) evidenziano come, dal 1985 ad oggi, l’urbanizzazione abbia eroso ben 160 km di litorale e 1800km di coste (più della metà del territorio nazionale) sono state cementificate (in 8 regioni tra Tirreno ed Adriatico); ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari a quella del comune di Napoli; ogni anno una superficie pari a quella dei comuni di Roma e Firenze assieme; gli incendi, di cui il 72% risulta essere di natura dolosa, il 14% di natura colposa e il restante 14% di natura dubbia, portano ad una perdita di suolo pari al 11% dell’intero territorio nazionale. I numeri recentemente pubblicati nell'Annuario dei Dati ambientali 2012 dell'Ispra evidenziano inoltre che in Italia per oltre 50 anni si sono consumati in media 7 mq al secondo di suolo, mentre oggi se ne consumano addirittura 8 mq al secondo, con un incremento del 15% circa. Secondo i dati diffusi dall’IRPI (Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica) e dal CNR, negli ultimi 50 anni (precisamente dal 1963 al 2012) tutte le regioni italiane hanno avuto delle vittime causate da frane o inondazioni. Un esempio: in questo stesso arco di tempo, in Sardegna ci sono state in tutto 92 vittime: 42 a causa delle frane, e 50 a causa delle inondazioni (mentre in Sardegna il tasso di mortalità per quanto riguarda le frane è inferiore rispetto alla media nazionale, quello causato dalle inondazioni è più alto e precisamente, i dati parlano di un 50% in più di perdite rispetto alla media). In definitiva, negli ultimi ottant'anni, fra il 1960 e il 2012, tutte le venti regioni italiane hanno subito 541 inondazioni, in 451 località di 388 comuni, che hanno causato 1.760 vittime; inoltre tutte le venti regioni italiane hanno subito 812 frane, in 747 località di 536 comuni, che hanno provocato la morte di 5.368 persone. Se a questo sommiamo anche il rischio sismico, le aree ad elevato rischio sismico sono ben oltre il 50% del territorio nazionale e interessano il 36% dei comuni; le persone esposte ad un elevato rischio sismico sono 22 milioni e gli edifici a rischio sono 5,5 milioni, fra i quali ovviamente scuole ed ospedali.

L’estate di San Martino: prime considerazioni sull’alluvione del 10-11-12 novembre e del 1-2 dicembre 2013 nelle Marche

ARINGOLI, Domenico;BISCI, Carlo;FARABOLLINI, Piero;GENTILI, Bernardino;GIACOPETTI, MARCO;MATERAZZI, Marco;PAMBIANCHI, Gilberto
2013-01-01

Abstract

Negli ultimi 60 anni gli eventi naturali a carattere disastroso sono stati ben 3.362 e sono collegabili principalmente a fenomeni come improvvise inondazioni, frane di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, colate di fango e detriti. In Italia sono oltre 6 milioni gli abitanti esposti alle alluvioni, mentre sono circa un milione quelli esposti a fenomeni franosi. E' il dato che emerge dall'Annuario Ispra. Però la fragilità del territorio non dipende esclusivamente dai cambiamenti climatici. I dati diffusi dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) evidenziano come, dal 1985 ad oggi, l’urbanizzazione abbia eroso ben 160 km di litorale e 1800km di coste (più della metà del territorio nazionale) sono state cementificate (in 8 regioni tra Tirreno ed Adriatico); ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari a quella del comune di Napoli; ogni anno una superficie pari a quella dei comuni di Roma e Firenze assieme; gli incendi, di cui il 72% risulta essere di natura dolosa, il 14% di natura colposa e il restante 14% di natura dubbia, portano ad una perdita di suolo pari al 11% dell’intero territorio nazionale. I numeri recentemente pubblicati nell'Annuario dei Dati ambientali 2012 dell'Ispra evidenziano inoltre che in Italia per oltre 50 anni si sono consumati in media 7 mq al secondo di suolo, mentre oggi se ne consumano addirittura 8 mq al secondo, con un incremento del 15% circa. Secondo i dati diffusi dall’IRPI (Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica) e dal CNR, negli ultimi 50 anni (precisamente dal 1963 al 2012) tutte le regioni italiane hanno avuto delle vittime causate da frane o inondazioni. Un esempio: in questo stesso arco di tempo, in Sardegna ci sono state in tutto 92 vittime: 42 a causa delle frane, e 50 a causa delle inondazioni (mentre in Sardegna il tasso di mortalità per quanto riguarda le frane è inferiore rispetto alla media nazionale, quello causato dalle inondazioni è più alto e precisamente, i dati parlano di un 50% in più di perdite rispetto alla media). In definitiva, negli ultimi ottant'anni, fra il 1960 e il 2012, tutte le venti regioni italiane hanno subito 541 inondazioni, in 451 località di 388 comuni, che hanno causato 1.760 vittime; inoltre tutte le venti regioni italiane hanno subito 812 frane, in 747 località di 536 comuni, che hanno provocato la morte di 5.368 persone. Se a questo sommiamo anche il rischio sismico, le aree ad elevato rischio sismico sono ben oltre il 50% del territorio nazionale e interessano il 36% dei comuni; le persone esposte ad un elevato rischio sismico sono 22 milioni e gli edifici a rischio sono 5,5 milioni, fra i quali ovviamente scuole ed ospedali.
2013
262
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