Il Laboratorio di Restauro Architettonico che si sviluppa nell’arco di circa 4 mesi, ha come fine primario quello di sviluppare una coscienza critica riguardo alla complessità del tema conservativo: si usa tale aggettivo non per indicare un particolare tipo di intervento che, come sappiamo, non consentirebbe né di mantenersi fedeli sempre e fino in fondo al relativo codice deontologico, né di risolvere pienamente le problematiche del caso preso in esame. L'atteggiamento conservativo, in senso lato, è ciò che si richiede a chiunque si appresti anche soltanto a sfogliare le pagine di un documento; perciò altrettanto dobbiamo pretendere da chi si dovrà avvicinare ad un manufatto storico sulla base di un progetto. Occorre quindi saper intervenire con rigore di metodo che significa, innanzitutto, comprendere culturalmente il problema; saperlo poi analizzare ricorrendo a tutti i possibili strumenti (dal metro alla ricerca d'archivio) per campi di indagine (dai materiali alle strutture, dagli spazi ai colori). Con rispetto nei confronti di ciò che è, per il fatto stesso che esiste e richiede da noi un soccorso per poter essere trasmesso alle generazioni future. E’ quanto viene affermato nei più recenti documenti del restauro e nello stesso Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. All’art 29 comma 4 “Per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali”.
" I luoghi della conoscenza". L'attività didattica e di ricerca nel centro storico di Montefiore dell’Aso. Esposizione degli elaborati del Laboratorio di Restauro Architettonico B - A.A. 2013/2014
PETRUCCI, Enrica
2014-01-01
Abstract
Il Laboratorio di Restauro Architettonico che si sviluppa nell’arco di circa 4 mesi, ha come fine primario quello di sviluppare una coscienza critica riguardo alla complessità del tema conservativo: si usa tale aggettivo non per indicare un particolare tipo di intervento che, come sappiamo, non consentirebbe né di mantenersi fedeli sempre e fino in fondo al relativo codice deontologico, né di risolvere pienamente le problematiche del caso preso in esame. L'atteggiamento conservativo, in senso lato, è ciò che si richiede a chiunque si appresti anche soltanto a sfogliare le pagine di un documento; perciò altrettanto dobbiamo pretendere da chi si dovrà avvicinare ad un manufatto storico sulla base di un progetto. Occorre quindi saper intervenire con rigore di metodo che significa, innanzitutto, comprendere culturalmente il problema; saperlo poi analizzare ricorrendo a tutti i possibili strumenti (dal metro alla ricerca d'archivio) per campi di indagine (dai materiali alle strutture, dagli spazi ai colori). Con rispetto nei confronti di ciò che è, per il fatto stesso che esiste e richiede da noi un soccorso per poter essere trasmesso alle generazioni future. E’ quanto viene affermato nei più recenti documenti del restauro e nello stesso Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. All’art 29 comma 4 “Per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.