Abstract L'obbligo per i comuni di emanare Wl proprio regolamento locale di igiene risale alla legge n. 5849 del 1888, più nota come Legge Crispi-Pagliani, in onore di coloro che furono artefici della sua approvazione. Il Testo Unico delle leggi sanitarie del 1934 specificò il fine principale dei regolamenti locali di igiene, mentre la riforma sanitaria del 1978, pur concedendo alle Regioni ampie deleghe in materia sanitaria, non tolse ai consigli comunali questa 'potestà normativa. Lo scopo del Regolamento locale di igiene è duplice: adattare la normativa statale e regionale alla l'articolare situazione locale e rendere esecutive le disposizioni e i principi enunciati dal legislatore integrando, concretizzando e dettagliando la legislazione vigente e, soprattutto, regolamentando quanto non previsto dalle stesse. Partendo da queste considerazioni gli autori inquadrano i Regolamenti locali di igiene nell'ambito delle fonti normative italiane, analizzano il problema della responsabilità per violazione delle norme contenute nei regolamenti di igiene e sottolineano le difficoltà per la maggior parre dei comuni di piccole dimensioni di adottareunl valido regolamento di igiene, ove le rispettive Regioni non intervengano con regolamenti di igiene-tipo.

Aspetti giuridici del regolamento locale di igiene

PETRELLI, Fabio
1997-01-01

Abstract

Abstract L'obbligo per i comuni di emanare Wl proprio regolamento locale di igiene risale alla legge n. 5849 del 1888, più nota come Legge Crispi-Pagliani, in onore di coloro che furono artefici della sua approvazione. Il Testo Unico delle leggi sanitarie del 1934 specificò il fine principale dei regolamenti locali di igiene, mentre la riforma sanitaria del 1978, pur concedendo alle Regioni ampie deleghe in materia sanitaria, non tolse ai consigli comunali questa 'potestà normativa. Lo scopo del Regolamento locale di igiene è duplice: adattare la normativa statale e regionale alla l'articolare situazione locale e rendere esecutive le disposizioni e i principi enunciati dal legislatore integrando, concretizzando e dettagliando la legislazione vigente e, soprattutto, regolamentando quanto non previsto dalle stesse. Partendo da queste considerazioni gli autori inquadrano i Regolamenti locali di igiene nell'ambito delle fonti normative italiane, analizzano il problema della responsabilità per violazione delle norme contenute nei regolamenti di igiene e sottolineano le difficoltà per la maggior parre dei comuni di piccole dimensioni di adottareunl valido regolamento di igiene, ove le rispettive Regioni non intervengano con regolamenti di igiene-tipo.
1997
262
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