In questo lavoro viene proposto un modello di segmentazione, applicato alle faglie attive e finalizzato alla valutazione della pericolosità sismica. Tale modello, verificato nell’area di Colfiorito a seguito della crisi sismica umbro-marchigiana, ha come conseguenza una revisione della terminologia utilizzata per lo studio delle faglie attive e necessita di una specifica procedura dell’analisi geologica. I terremoti avvenuti negli ultimi decenni in Appennino centrale hanno mostrato che durante un singolo evento sismico si attivano in superficie più faglie. Il modello di segmentazione proposto è basato sul fatto che le faglie che si attivano in superficie durante un singolo evento sismico siano, nel loro insieme, l’espressione superficiale di un’unica struttura sismogenetica profonda. Tale modello si basa quindi sulla possibilità di riconoscere in superficie e per una data area, caratteristiche geologico-strutturali, morfostrutturali, storiche, geometriche e reologiche simili. La segmentazione viene applicata, quindi, ad un'area invece che ad un singolo segmento di faglia. Successivamente, sulla base delle caratteristiche specifiche dell’area individuata, è possibile valutare la geometria, la cinematica, lo slip-rate e le dimensioni della struttura sismogenetica profonda e quindi tutti quei parametri necessari alla valutazione del potenziale sismico.

L’analisi geologica finalizzata alla valutazione della pericolosità sismica: l’esempio del Bacino di Colfiorito: area epicentrale del terremoto del 26 Settembre 1997

TONDI, Emanuele
1999-01-01

Abstract

In questo lavoro viene proposto un modello di segmentazione, applicato alle faglie attive e finalizzato alla valutazione della pericolosità sismica. Tale modello, verificato nell’area di Colfiorito a seguito della crisi sismica umbro-marchigiana, ha come conseguenza una revisione della terminologia utilizzata per lo studio delle faglie attive e necessita di una specifica procedura dell’analisi geologica. I terremoti avvenuti negli ultimi decenni in Appennino centrale hanno mostrato che durante un singolo evento sismico si attivano in superficie più faglie. Il modello di segmentazione proposto è basato sul fatto che le faglie che si attivano in superficie durante un singolo evento sismico siano, nel loro insieme, l’espressione superficiale di un’unica struttura sismogenetica profonda. Tale modello si basa quindi sulla possibilità di riconoscere in superficie e per una data area, caratteristiche geologico-strutturali, morfostrutturali, storiche, geometriche e reologiche simili. La segmentazione viene applicata, quindi, ad un'area invece che ad un singolo segmento di faglia. Successivamente, sulla base delle caratteristiche specifiche dell’area individuata, è possibile valutare la geometria, la cinematica, lo slip-rate e le dimensioni della struttura sismogenetica profonda e quindi tutti quei parametri necessari alla valutazione del potenziale sismico.
1999
262
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