Le acque minerali hanno praticamente sostituito sulle nostre tavole le classiche acque di rubinetto, di qui l’importanza di un attento controllo della loro qualità al fine di evitare ipotetici rischi tossici ed infettivi. La scelta da parte del consumatore di ricorrere all’uso dell’acqua in bottiglia è legata essenzialmente alla scarsa fiducia – invero non sempre giustificata – nei confronti dell’acqua di rubinetto, alle sue caratteristiche organolettiche non sempre ottimali per presenza di odori, sapori, sostanze residue degli interventi di potabilizzazione e soprattutto alla possibilità di poter scegliere l’acqua più consona alle proprie esigenze fisiologiche. Le analisi ufficiali delle acque minerali, per la loro particolarità, sono state affidate dal Ministero della Sanità a laboratori di cui al D.C.G. 1858/39; cioè agli “Istituti di Igiene e Microbiologia delle Università per la parte batteriologica” ed agli “Istituti Universitari di Chimica per la parte chimica”. Recentemente sono stati autorizzati alcuni laboratori ARPA ed è stata estesa la facoltà di effettuare analisi chimiche anche ad alcuni Istituti di igiene previa verifica delle capacità tecniche e strutturali del laboratorio. Sempre più frequentemente le società di acque minerali necessitano per la loro esportazione di una certificazione riconosciuta a livello internazionale, considerato che in media ogni anno vengono esportati circa un miliardo di litri di prodotto. Sollecitati da alcune delle numerose ditte di acque minerali seguite dal nostro laboratorio (attualmente oltre 30 marchi di acque minerali e termali che producono in toto oltre 5 milioni di bottiglie al giorno) e consci che l’accreditamento del laboratorio sia una ulteriore garanzia della qualità del dato analitico, è stato avviato e concluso l’iter di accreditamento SINAL-ILAC-ACCREDIA. I parametri accreditati sono tutti quelli previsti dall’art. 9 e 10 del Decreto del Ministero della Sanità 12/11/1992 n. 542, integrati da parametri chimico-fisici fondamentali per le acque minerali quali pH e Conducibilità Elettrica. Anche se il nostro laboratorio ha alle spalle un’esperienza di oltre mezzo secolo nel settore analitico delle acque minerali, si deve ammettere che l’accreditamento del laboratorio comporta sì ulteriori impegni economici e tecnici ma garantisce una migliore qualità del dato e soprattutto una più consona tracciabilità del dato stesso. Un particolare apprezzamento all’iniziativa si è registrato da parte delle ditte operanti nel settore che hanno visto così risolti alcuni aspetti analitico/burocratici in un mercato sempre più globalizzato e contestualmente è stato compiuto un ulteriore passo verso gli auspicati rapporti di collaborazione Università/Industria.
Accreditamento di un laboratorio universitario per analisi di acque minerali e termali. Sinal-ILAC: ACCREDIA
COCCHIONI, Mario;PETRELLI, Fabio;SCURI, Stefania;COCCHIONI, Filippo;GRAPPASONNI, Iolanda
2010-01-01
Abstract
Le acque minerali hanno praticamente sostituito sulle nostre tavole le classiche acque di rubinetto, di qui l’importanza di un attento controllo della loro qualità al fine di evitare ipotetici rischi tossici ed infettivi. La scelta da parte del consumatore di ricorrere all’uso dell’acqua in bottiglia è legata essenzialmente alla scarsa fiducia – invero non sempre giustificata – nei confronti dell’acqua di rubinetto, alle sue caratteristiche organolettiche non sempre ottimali per presenza di odori, sapori, sostanze residue degli interventi di potabilizzazione e soprattutto alla possibilità di poter scegliere l’acqua più consona alle proprie esigenze fisiologiche. Le analisi ufficiali delle acque minerali, per la loro particolarità, sono state affidate dal Ministero della Sanità a laboratori di cui al D.C.G. 1858/39; cioè agli “Istituti di Igiene e Microbiologia delle Università per la parte batteriologica” ed agli “Istituti Universitari di Chimica per la parte chimica”. Recentemente sono stati autorizzati alcuni laboratori ARPA ed è stata estesa la facoltà di effettuare analisi chimiche anche ad alcuni Istituti di igiene previa verifica delle capacità tecniche e strutturali del laboratorio. Sempre più frequentemente le società di acque minerali necessitano per la loro esportazione di una certificazione riconosciuta a livello internazionale, considerato che in media ogni anno vengono esportati circa un miliardo di litri di prodotto. Sollecitati da alcune delle numerose ditte di acque minerali seguite dal nostro laboratorio (attualmente oltre 30 marchi di acque minerali e termali che producono in toto oltre 5 milioni di bottiglie al giorno) e consci che l’accreditamento del laboratorio sia una ulteriore garanzia della qualità del dato analitico, è stato avviato e concluso l’iter di accreditamento SINAL-ILAC-ACCREDIA. I parametri accreditati sono tutti quelli previsti dall’art. 9 e 10 del Decreto del Ministero della Sanità 12/11/1992 n. 542, integrati da parametri chimico-fisici fondamentali per le acque minerali quali pH e Conducibilità Elettrica. Anche se il nostro laboratorio ha alle spalle un’esperienza di oltre mezzo secolo nel settore analitico delle acque minerali, si deve ammettere che l’accreditamento del laboratorio comporta sì ulteriori impegni economici e tecnici ma garantisce una migliore qualità del dato e soprattutto una più consona tracciabilità del dato stesso. Un particolare apprezzamento all’iniziativa si è registrato da parte delle ditte operanti nel settore che hanno visto così risolti alcuni aspetti analitico/burocratici in un mercato sempre più globalizzato e contestualmente è stato compiuto un ulteriore passo verso gli auspicati rapporti di collaborazione Università/Industria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.