Le città del XXI secolo, di grandi o piccole dimensioni, tendono a consolidarsi come spazi multiformi ed eterogenei, in cui convivono culture, voci e sguardi diversi e, talora, contrastanti. Il loro futuro si preannuncia appassionante e ricco di speranze nella misura in cui riescano a dotare di forte personalità e intensa carica simbolica gli ambiti urbani ordinari, specialmente nei contesti più degradati e frantumati, creando nuovi archetipi, tentando di colmare la scissione che tuttora esiste (e spinge una parte della popolazione a cercare conforto altrove) tra la città immaginata e quella vissuta. In questo scenario, le città debbono spingersi, con determinazione, verso nuovi orizzonti: 1, oltre la ricerca di decisioni partecipate, che pure sono essenziali per gestione democratica del bene, per fare i conti con le nuove geografie sensoriali urbane e con l'approfondimento del rapporto tra potere e nuove forme di comunicazione; 2, oltre le tolleranze verso gli stranieri, l’accoglienza dei profughi ed il lavoro agli immigrati, verso il pieno riconoscimento delle diversità; 3, oltre la sostenibilità, con l'apertura a una nuova concezione dell'abitabilità e con la capacità di affrontare gli sconvolgimenti climatici anche attraverso una diversa organizzazione della città; 4, oltre le coordinate spazio temporali e i riferimenti cartesiani, per riscoprire le geografie dell’invisibilità ; 5, oltre la separazione tra natura e città, attraverso la ricostruzione dei rapporti tra naturalità, ruralità e urbanità, riconoscendone la compresenza pervasiva in ogni angolo del pianeta ed individuando il ruolo del paesaggio come prezioso “ponte”; 6, oltre i valori locali, ricercando, con pervicacia, la complementarietà tra le “radici del proprio futuro” ed i valori universali, in un rapporto di profonda interazione che non cancella la possibilità di conflitti e contraddizioni; 7, oltre le forze endogene, le spinte localistiche e strettamente circoscritte ai circuiti locali per ricercare punti d’intersezioni con le reti globali.

LE CITTA' COME LUOGHI D'INTERSEZIONE TRA LOCALE E GLOBALE

SARGOLINI, Massimo
2011-01-01

Abstract

Le città del XXI secolo, di grandi o piccole dimensioni, tendono a consolidarsi come spazi multiformi ed eterogenei, in cui convivono culture, voci e sguardi diversi e, talora, contrastanti. Il loro futuro si preannuncia appassionante e ricco di speranze nella misura in cui riescano a dotare di forte personalità e intensa carica simbolica gli ambiti urbani ordinari, specialmente nei contesti più degradati e frantumati, creando nuovi archetipi, tentando di colmare la scissione che tuttora esiste (e spinge una parte della popolazione a cercare conforto altrove) tra la città immaginata e quella vissuta. In questo scenario, le città debbono spingersi, con determinazione, verso nuovi orizzonti: 1, oltre la ricerca di decisioni partecipate, che pure sono essenziali per gestione democratica del bene, per fare i conti con le nuove geografie sensoriali urbane e con l'approfondimento del rapporto tra potere e nuove forme di comunicazione; 2, oltre le tolleranze verso gli stranieri, l’accoglienza dei profughi ed il lavoro agli immigrati, verso il pieno riconoscimento delle diversità; 3, oltre la sostenibilità, con l'apertura a una nuova concezione dell'abitabilità e con la capacità di affrontare gli sconvolgimenti climatici anche attraverso una diversa organizzazione della città; 4, oltre le coordinate spazio temporali e i riferimenti cartesiani, per riscoprire le geografie dell’invisibilità ; 5, oltre la separazione tra natura e città, attraverso la ricostruzione dei rapporti tra naturalità, ruralità e urbanità, riconoscendone la compresenza pervasiva in ogni angolo del pianeta ed individuando il ruolo del paesaggio come prezioso “ponte”; 6, oltre i valori locali, ricercando, con pervicacia, la complementarietà tra le “radici del proprio futuro” ed i valori universali, in un rapporto di profonda interazione che non cancella la possibilità di conflitti e contraddizioni; 7, oltre le forze endogene, le spinte localistiche e strettamente circoscritte ai circuiti locali per ricercare punti d’intersezioni con le reti globali.
2011
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11581/227068
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