Il saggio è scritto in occasione dell'uscita dell'ultimo numero di "Gomorra", a quasi dieci anni dalla sua nascita, con il quale sembra chiudersi un ciclo. Al di là della particolarità della rivista romana, essa ha rappresentato un comune modo di vedere la città quale spazio irriducibile ad ogni visione e declinabile solo attraverso il sublime metropolitano. Di fronte a questo scenario "ciò che si deve fare" non è semplicemente il banale ritorno alla supposta normalità della professione, né abbandonarsi a visioni distopiche del presente come unica via d'uscita dagli angusti limiti del "mestiere". Ciò che si deve fare è invece ripensare l'architettura come "forma teorica" che attraverso se stessa non sia semplice rivendicazione delle proprie possibilità, ma strumento concreto per il progetto politico della città.
Con le armi della Teoria. Architettura come progetto politico
MASTRIGLI, GABRIELE
2007-01-01
Abstract
Il saggio è scritto in occasione dell'uscita dell'ultimo numero di "Gomorra", a quasi dieci anni dalla sua nascita, con il quale sembra chiudersi un ciclo. Al di là della particolarità della rivista romana, essa ha rappresentato un comune modo di vedere la città quale spazio irriducibile ad ogni visione e declinabile solo attraverso il sublime metropolitano. Di fronte a questo scenario "ciò che si deve fare" non è semplicemente il banale ritorno alla supposta normalità della professione, né abbandonarsi a visioni distopiche del presente come unica via d'uscita dagli angusti limiti del "mestiere". Ciò che si deve fare è invece ripensare l'architettura come "forma teorica" che attraverso se stessa non sia semplice rivendicazione delle proprie possibilità, ma strumento concreto per il progetto politico della città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.