Fabrizio Lorenzotti: Poteri degli enti locali e strumenti di collaborazione interistituzionale (Governo del territorio e qualità del paesaggio), in Le Corti Marchigiane, 2006. Una importante questione consiste nel chiarire quale possa essere un efficiente procedimento di copianificazione urbanistica tra Regione ed enti locali, evitando la sua trasformazione in una sorta di labirinto dalla difficile via di uscita. Un modello potrebbe essere il seguente: la conferenza di pianificazione, per la formazione di uno strumento urbanistico generale comunale o per introdurre varianti allo stesso, alla quale partecipano Regione, Provincia e Comuni territorialmente interessati, deve essere utilizzata in vista di due obiettivi: da un lato, la Regione e la Provincia, in sede di conferenza di pianificazione, formulano osservazioni sulle previsioni dello strumento urbanistico generale comunale e delle relative varianti che contrastino con i contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale regionale e provinciale; dall’altro lato, il Comune che adotta uno strumento urbanistico generale o una sua variante, può proporre espressamente modificazioni agli strumenti di pianificazione regionale e provinciale. L’atto di approvazione dello strumento urbanistico comunale, quando accoglie le proposte di modifica, comporta la variante del piano sovraordinato, purché sulla modificazione sia stato acquisito l’assenso dell’ente o dell’organismo competente per tale variazione.

Poteri degli enti locali e strumenti di collaborazione interistituzionale

LORENZOTTI, Fabrizio
2006-01-01

Abstract

Fabrizio Lorenzotti: Poteri degli enti locali e strumenti di collaborazione interistituzionale (Governo del territorio e qualità del paesaggio), in Le Corti Marchigiane, 2006. Una importante questione consiste nel chiarire quale possa essere un efficiente procedimento di copianificazione urbanistica tra Regione ed enti locali, evitando la sua trasformazione in una sorta di labirinto dalla difficile via di uscita. Un modello potrebbe essere il seguente: la conferenza di pianificazione, per la formazione di uno strumento urbanistico generale comunale o per introdurre varianti allo stesso, alla quale partecipano Regione, Provincia e Comuni territorialmente interessati, deve essere utilizzata in vista di due obiettivi: da un lato, la Regione e la Provincia, in sede di conferenza di pianificazione, formulano osservazioni sulle previsioni dello strumento urbanistico generale comunale e delle relative varianti che contrastino con i contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale regionale e provinciale; dall’altro lato, il Comune che adotta uno strumento urbanistico generale o una sua variante, può proporre espressamente modificazioni agli strumenti di pianificazione regionale e provinciale. L’atto di approvazione dello strumento urbanistico comunale, quando accoglie le proposte di modifica, comporta la variante del piano sovraordinato, purché sulla modificazione sia stato acquisito l’assenso dell’ente o dell’organismo competente per tale variazione.
2006
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