Sweet Itch (SI) è il termine inglese che definisce una dermatite allergica a carattere stagionale causata da ditteri, tra cui spiccano per frequenza quelli del genere Culicoides. Pur essendo una dermatopatia ben documentata in ambito internazionale, a tutt’oggi nel nostro Paese vi sono solo rare segnalazioni, peraltro riferite alle regioni settentrionali. Scopi del presente lavoro sono stati quelli di documentare la presenza di tale malattia nell’Italia centrale, verificare le specie di Culicoides coinvolte, nonché di valutare l’attendibilità del test intradermico eseguito con allergeni purificati provenienti dagli Stati Uniti. L’indagine, condotta tra la primavera del 2004 e l’estate del 2005 in scuderie dell’Italia centrale, ha riguardato 2 gruppi di 15 cavalli ciascuno, il primo costituito da animali affetti da una dermatopatia pruriginosa a carattere stagionale ed il secondo da soggetti asintomatici (gruppo controllo). I cavalli del primo gruppo sono stati sottoposti ad un iter diagnostico che ha previsto, in prima istanza, l’esclusione di tutte le dermatopatie di natura endo- ed ectoparassitaria e quindi l’indicazione, da un punto di vista istopatologico, della natura allergica della malattia in atto. Tutti i soggetti con quadro clinico ed istopatologico compatibile con SI e quelli del gruppo controllo sono stati sottoposti a prove intradermiche con un estratto di Culicoides variipennis, utilizzando 3 distinte concentrazioni (0,001, 0,0002 e 0,0001 w/v) e 2 differenti volumi d’inoculo (0,1 e 0,05 ml) per ciascuna concentrazione. Le letture sono state realizzate a distanza di 20-60 minuti e di 4-6 ore, per saggiare la reazione di ipersensibilità immediata, nonché dopo 24 e 48 ore, per valutare un’eventuale componente ritardata. A 20-60 minuti, nonché a 4-6 ore, tutti i soggetti sintomatici hanno manifestato pomfi evidenti nei siti di inoculo dell’allergene, mentre a distanza di 24 e 48 ore non è stata messa in evidenza alcuna reattività. Per determinare volume e concentrazione di allergene più idonei alla prova, i risultati sono stati analizzati statisticamente mediante il Test T di Student. La reattività più marcata (p<0,05) si è ottenuta alle concentrazioni di 0,001 w/v, per entrambi i volumi di inoculo, e di 0,0002 w/v con volume di inoculo di 0,1 ml, ma tali concentrazioni e volumi di inoculo sono risultati modicamente irritanti e quindi poco specifici ai fini della prova, in quanto in grado di evocare una chiara reazione, seppure di entità più modesta, anche nel gruppo controllo. Utilizzando invece la concentrazione di 0,0002 w/v al volume di inoculo di 0,05 ml si sono osservate differenze, in termini di reattività locale tra i due gruppi, maggiormente significative, dal momento che tale inoculo ha evocato una reattività elevata nella prevalenza (13/15) dei cavalli con diagnosi clinica di SI e reazioni negative nel 100% di quelli del gruppo controllo, lasciando considerare questa la più opportuna modalità di esecuzione della prova. Il monitoraggio entomologico condotto nelle scuderie che ospitavano i cavalli sintomatici ha permesso, inoltre, di catturare esemplari di Culicoides appartenenti principalmente al Complex Obsoletus ed, in percentuale inferiore, a quello Pulicaris.

Intradermareazione con estratti di Culicoides Variipennis (Diptera: Ceratopogonidae) in cavalli del centro Italia affetti da Sweet Itch

SPATERNA, Andrea;LAUS, Fulvio;FRUGANTI, Alessandro;
2006-01-01

Abstract

Sweet Itch (SI) è il termine inglese che definisce una dermatite allergica a carattere stagionale causata da ditteri, tra cui spiccano per frequenza quelli del genere Culicoides. Pur essendo una dermatopatia ben documentata in ambito internazionale, a tutt’oggi nel nostro Paese vi sono solo rare segnalazioni, peraltro riferite alle regioni settentrionali. Scopi del presente lavoro sono stati quelli di documentare la presenza di tale malattia nell’Italia centrale, verificare le specie di Culicoides coinvolte, nonché di valutare l’attendibilità del test intradermico eseguito con allergeni purificati provenienti dagli Stati Uniti. L’indagine, condotta tra la primavera del 2004 e l’estate del 2005 in scuderie dell’Italia centrale, ha riguardato 2 gruppi di 15 cavalli ciascuno, il primo costituito da animali affetti da una dermatopatia pruriginosa a carattere stagionale ed il secondo da soggetti asintomatici (gruppo controllo). I cavalli del primo gruppo sono stati sottoposti ad un iter diagnostico che ha previsto, in prima istanza, l’esclusione di tutte le dermatopatie di natura endo- ed ectoparassitaria e quindi l’indicazione, da un punto di vista istopatologico, della natura allergica della malattia in atto. Tutti i soggetti con quadro clinico ed istopatologico compatibile con SI e quelli del gruppo controllo sono stati sottoposti a prove intradermiche con un estratto di Culicoides variipennis, utilizzando 3 distinte concentrazioni (0,001, 0,0002 e 0,0001 w/v) e 2 differenti volumi d’inoculo (0,1 e 0,05 ml) per ciascuna concentrazione. Le letture sono state realizzate a distanza di 20-60 minuti e di 4-6 ore, per saggiare la reazione di ipersensibilità immediata, nonché dopo 24 e 48 ore, per valutare un’eventuale componente ritardata. A 20-60 minuti, nonché a 4-6 ore, tutti i soggetti sintomatici hanno manifestato pomfi evidenti nei siti di inoculo dell’allergene, mentre a distanza di 24 e 48 ore non è stata messa in evidenza alcuna reattività. Per determinare volume e concentrazione di allergene più idonei alla prova, i risultati sono stati analizzati statisticamente mediante il Test T di Student. La reattività più marcata (p<0,05) si è ottenuta alle concentrazioni di 0,001 w/v, per entrambi i volumi di inoculo, e di 0,0002 w/v con volume di inoculo di 0,1 ml, ma tali concentrazioni e volumi di inoculo sono risultati modicamente irritanti e quindi poco specifici ai fini della prova, in quanto in grado di evocare una chiara reazione, seppure di entità più modesta, anche nel gruppo controllo. Utilizzando invece la concentrazione di 0,0002 w/v al volume di inoculo di 0,05 ml si sono osservate differenze, in termini di reattività locale tra i due gruppi, maggiormente significative, dal momento che tale inoculo ha evocato una reattività elevata nella prevalenza (13/15) dei cavalli con diagnosi clinica di SI e reazioni negative nel 100% di quelli del gruppo controllo, lasciando considerare questa la più opportuna modalità di esecuzione della prova. Il monitoraggio entomologico condotto nelle scuderie che ospitavano i cavalli sintomatici ha permesso, inoltre, di catturare esemplari di Culicoides appartenenti principalmente al Complex Obsoletus ed, in percentuale inferiore, a quello Pulicaris.
2006
262
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