La nozione di paesaggio, polisemica e complessa per definizione, esprime il senso dell’inclusività. Essa fa capo a percorsi di avvicinamento differenziati, ponendo in modo esplicito il rapporto tra l’oggetto (cioè l’ambiente) e la sua rappresentazione (cioè la sua percezione artistica, emotiva, intuitiva), tra naturalità e artificialità, tra storicità e modernità, tra reale e sua interpretazione. L’attenzione è rivolta sia ai caratteri territoriali (morfologici, ambientali, socio economici) di una regione, come concetto scientifico che, originariamente, si sviluppa nelle discipline geografiche dell’Ottocento, sia al modo in cui gli stessi caratteri vengono percepiti attraverso le sensazioni e le emozioni individuali, comunicabili artisticamente con linguaggi figurativi e verbali, già presenti nelle espressioni della pittura e della letteratura del tardo medioevo. L’esigenza di una visione stereoscopica non può essere sottovalutata, considerata la debolezza e la gravità degli effetti di scelte di governo improntate, alternativamente, sulla sola ricerca formale di equilibri compositivi o, viceversa, sulle “certezze” del determinismo ambientale che ispirano processi decisionali meccanicistici, impostati sul falso presupposto che la natura si progetta da sè.
Paesaggio
SARGOLINI, Massimo
2008-01-01
Abstract
La nozione di paesaggio, polisemica e complessa per definizione, esprime il senso dell’inclusività. Essa fa capo a percorsi di avvicinamento differenziati, ponendo in modo esplicito il rapporto tra l’oggetto (cioè l’ambiente) e la sua rappresentazione (cioè la sua percezione artistica, emotiva, intuitiva), tra naturalità e artificialità, tra storicità e modernità, tra reale e sua interpretazione. L’attenzione è rivolta sia ai caratteri territoriali (morfologici, ambientali, socio economici) di una regione, come concetto scientifico che, originariamente, si sviluppa nelle discipline geografiche dell’Ottocento, sia al modo in cui gli stessi caratteri vengono percepiti attraverso le sensazioni e le emozioni individuali, comunicabili artisticamente con linguaggi figurativi e verbali, già presenti nelle espressioni della pittura e della letteratura del tardo medioevo. L’esigenza di una visione stereoscopica non può essere sottovalutata, considerata la debolezza e la gravità degli effetti di scelte di governo improntate, alternativamente, sulla sola ricerca formale di equilibri compositivi o, viceversa, sulle “certezze” del determinismo ambientale che ispirano processi decisionali meccanicistici, impostati sul falso presupposto che la natura si progetta da sè.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.