Durante la Prima guerra mondiale il Governo italiano fece ricorso alla proroga delle sessioni parlamentari, giustificando questa scelta con l’argomento secondo il quale, data l’urgenza del momento, il Governo aveva bisogno di procedere in maniera spedita, senza i ‘lacci’ e le lungaggini parlamentari. In base all’art. 9 dello Statuto albertino, il re convocava ogni anno le due Camere, poteva prorogarne le sessioni, sciogliere la Camera dei deputati. Tuttavia, nella pratica, era l’esecutivo e in specie il presidente del Gabinetto a provvedere alle proroghe, presentandosi in Parlamento e mettendo ai voti la relativa proposta. In questo modo, si dimostrava al Paese che, a differenza di Francia e Inghilterra, l'Italia poteva anche fare a meno della Camera dei deputati.
- «Parlement et gouvernement sont une seule et même chose». Prorogation des sessions parlementaires et recours aux commissions de contrôle en Italie (1914-1918)
LATINI, Carlotta
2008-01-01
Abstract
Durante la Prima guerra mondiale il Governo italiano fece ricorso alla proroga delle sessioni parlamentari, giustificando questa scelta con l’argomento secondo il quale, data l’urgenza del momento, il Governo aveva bisogno di procedere in maniera spedita, senza i ‘lacci’ e le lungaggini parlamentari. In base all’art. 9 dello Statuto albertino, il re convocava ogni anno le due Camere, poteva prorogarne le sessioni, sciogliere la Camera dei deputati. Tuttavia, nella pratica, era l’esecutivo e in specie il presidente del Gabinetto a provvedere alle proroghe, presentandosi in Parlamento e mettendo ai voti la relativa proposta. In questo modo, si dimostrava al Paese che, a differenza di Francia e Inghilterra, l'Italia poteva anche fare a meno della Camera dei deputati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.